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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

22/03/2011.  ROMA - 24 MARZO 1944: NEL RICORDO DELLE FOSSE ARDEATINE ANCHE IL BARLETTANO GAETANO LAVECCHIA.

Il massacro degli italiani compiuto dai nazisti il 24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine, come risposta a un attentato della Resistenza romana ad un reparto alle truppe d'occupazione germanica, compiuto il giorno prima in via Rasella, si colloca a pieno nella storia dei 150 anni dell'Unità e dell'identità nazionale.


L'ordine di esecuzione di dieci italiani per ogni tedesco morto fu eseguito con zelo e furono inserite cinque persone in più sulla base di scelte confuse e di disposizioni criminali.


Furono dunque sedici i pugliesi sterminati alle Fosse Ardeatine, tra cui un prete, don Pietro Pappagallo, medaglia d'oro al merito civile, e un professore di filosofia, Giacchino Gesmundo medaglia d'oro al valore militare, entrambi di Terlizzi.


Diversi i decorati con significative onorificenze al valore militare, tra cui gli ufficiali dell'Esercito Antonio Ayroldi di Ostuni e Manfredi Azzarita, nato a Venezia, figlio di molfettesi; Antonio Pisino di Maglie, ufficiale di Marina, e Federico Carola di Lecce, capitano d'aviazione (arrestato e fucilato assieme al fratello Mario, nato a Gaeta); Umberto Bucci un impiegato nato a Lucera e suo figlio Bruno (arrestati perché trovati in possesso di una copia di «Italia Libera»); due artigiani originari di Andria, Giuseppe Lotti e Vincenzo Saccotelli; Teodato Albanese, un avvocato di Cerignola; Gaetano Lavecchia, un ebanista di Barletta; Nicola Ugo Stame, un tenore lirico di Foggia; Ugo Baglivo un giurista e docente universitario di Alessano, tutti protagonisti dopo l'8 settembre della Resistenza militare e civile contro i tedeschi.


VITO ANTONIO LEUZZI


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I COMMENTI DELLA POLITICA...











Fosse Ardeatine, Pastore: "Ricordo è sussulto democratico e di giustizia"
 


Tutta l'Italia ha perso qualcuno nell'eccidio delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Quelle 335 persone uccise erano partigiani, preti, ebrei, erano del sud e del nord, erano l'Italia sottomessa, calpestata e violentata. Erano il risultato di un paese che aveva lasciato fare e applicare le leggi razziali e troppo tardi ne aveva compreso il senso e lâÂ?Â?orrore. Furono 15 le vittime pugliesi delle Fosse Ardeatine, di tutta la Puglia, c'era anche un mio concittadino, il barlettano Gaetano Lavecchia, oltre agli andriesi Giuseppe Lotti e Vincenzo Saccotelli, i terlizzesi Gesmundo e Pappagallo, tutti uomini di libertà e grande cultura. 67 anni sono un tempo troppo breve perché si possa non sentire ancora il dolore vivo per quel delitto, per quelle pallottole dietro la nuca, che deve tradursi in sussulto democratico e di giustizia da trasmettere di generazione in generazione, quale eredità di pensiero e memoria, come questa mattina in consiglio regionale con gli studenti.


 


 






 

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