Una corona d'alloro fra i preservativi a pochi passi dal viale delle prostitute.
E' questo il rivoltante esito di una visita a Caposaldo Cittiglio solo qualche giorno dopo le celebrazioni ufficiali per il 66° anniversario della Liberazione.
Il "luogo della memoria" legatissimo ai fatti del settembre 1943 e alle due medaglie al valore militare e civile sul gonfalone della città di Barletta pare così inevitabilmente condannato a restare in bilico fra l'attualità di cronaca nera e la storia della Resistenza.
Pensavamo di rendere un sia pur tardivo ma sempre commosso omaggio al luogo dove i militari italiani del presidio comandato dal colonnello Grasso nei giorni subito successivi all'armistizio dell'8 settembre '43 si opposero resistendo alle truppe naziste che trucidarono dieci vigili urbani e due netturbini in piazza dei Caduti fucilandoli alla parete dell'ufficio postale.
Ed invece ci ritroviamo a documentare quanto la superficiale "bonifica" di quel posto, intendiamo la pulizia a sfondo etico e moraleggiante, dunque non solo e non tanto quella attuata dalla Barsa, propiziata dal concomitante ponte di Pasqua e Pasquetta con il 25 aprile e dunque lo slittamento di qualche giorno alle manifestazioni organizzate dall'Amministrazione comunale tramite l'Archivio della Resistenza e della Memoria, susciti un contrasto tanto stridente quanto oltraggioso alle memoria di quei soldati caduti per la Patria.
Abbiamo trovato, e lo testimoniamo con immagini, la corona d'alloro posta dal comando dell'82.mo reggimento Torino rotolata per terra vicino alla lapide (datata 1997 ma collocata solo qualche anno fa) in mezzo a dozzine preservativi e fazzolettini usati da chi si reca sotto quel ponte di Caposaldo Cittiglio dopo gli incontri di sesso a pagamento.
Igiene e sanità pubblica sotto i piedi, visto che ormai quel terreno e quella cavità é tanto intrisa di porcherie da dover immediatamente suggerire interventi radicali e definitivi come magari l'uso di detergenti chimici ad ampio spettro.
Non ci é rimasto altro che risollevare quella corona ed appoggiarla alla lapide, come potete vedere... Ripugnante, ecco.
Un accostamento tanto crudo e stomachevole da urtare il comune senso: non quello del pudore ma di una vergogna assoluta, scandalizzante come la presenza delle prostitute a poche centinaia di metri nel tratto della provinciale "Salinelle" che da via Foggia immette al nuovo sovrappasso ferroviario.
E' un autentico vilipendio, continuo e mal tollerato, alla sacra memoria di TUTTI coloro i quali si sono sacrificati per noi e che noi oggi ricordiamo come forma esteriore di un protocollo svuotato di contenuti. Se visto da Caposaldo Cittiglio.
Immaginate invece che prostitute, preservativi eccetera eccetera si vedessero in piazza Caduti: quanti griderebbero allo scandalo che si consuma sotto gli occhi di tutti!
Ed allora noi vogliamo essere gli occhi di tutti perché tutti possano vedere, giudicare, protestare. E così continuiamo ad avere morti di serie A commemorati fra aiuole ben tenute nel centro di Barletta e soldati caduti al loro posto di combattimento da raggiungere superando lo slalom fra prostitute e clienti che se ne fregano!
Lanciamo così un appello, un ulteriore drammatico "sos" che si accoda a quelli già pubblicati e resi noti alla Cittadinanza. E stavolta lo indirizziamo anche alla neo costituita sezione barlettana dell'ANPI, che riunisce i nuovi "partigiani" come i più giovani e tanti altri ancora che, pur senza aver vissuto come Vito Cuonzo (ultimo testimone vivente) il dramma di quei giorni, oppure come "Brancaleone" Gammarota scomparso qualche mese addietro ed a cui la sezione è dedicata con onore e rispetto.
LA REDAZIONE
Le immagini della celebrazioni per il 66° anniversario della Liberazione a cura di Pasquale Diroma su Facebook...
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