Che fine farà l’Antiquarium di Canne della Battaglia? Completato nel 1958, ha vissuto diverse fasi, ampliamenti, recuperi, manutenzioni, periodi di chiusura. Fino all’intervento del 2007, l’ultimo, quello incriminato, costato alle casse pubbliche 450.000 euro e, si scopre oggi, mai autorizzato o meglio, mancante di un’autorizzazione, di un parere, il nullaosta paesaggistico della Soprintendenza.

Oggi quella istituzione se ne accorge, l’amministrazione comunale se ne accorge ed entrambi “disapprovano” gli interventi compiuti per due ordine di motivi, l’invasività delle volumetrie e la distonia con lo scopo per cui gli interventi sono stati compiuti, cioè il miglioramento delle condizioni di fruibilità di quel sito.

Senza dimenticare che quell’Antiquarium, dopo il licenziamento degli addetti al bookshop nei mesi scorsi, di fatto è diventato una scatola abbandonata a se stessa.

Al recupero di tale situazione e al tentativo di farvi chiarezza, stanno lavorando Comune, Regione, Provincia e soprintendenza.

Avrebbero voluto partecipare anche le associazioni di volontariato e promozione turistica da sempre impegnate su Canne della Battaglia, su tutte il Comitato italiano Pro Canne, ma non sono state coinvolte.

Oggi, a Bari è previsto il terzo incontro, dopo quello del 28 giugno scorso a Canne, svolto in gran silenzio, nel corso del quale sono state scattate fotografi e e dopo il quale il Comune ha chiesto tempo per andare a cercare fra le carte, i progetti e i documenti, traccia del come e perché l’Antiquarium abbia subito tale evoluzione strutturale, oggi bistrattata e disconosciuta.

“Qualcuno deve pure averle fatte fare, quelle opere mica sono state realizzate dallo spirito santo - commenta Vitantonio Vinella, del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia – che certo non usa timbri e firme!”.

MARIA PIA GARRINELLA

Nel titolo, l'Antiquarium dall'alto (Foto esclusiva Cosimo D. Alfarano - Bat Fly)

Fonte: Primapagina BAT