BARLETTA - Si profilano nuove importanti scoperte archeologiche per la Cattedrale di Barletta. Durante i lavori di risistemazione dell’antico basolato esterno fra l’abside ed il campanile sono venuti alla luce i resti di una parte del ciottolato medioevale e di una struttura muraria che potrebbe far risalire ad un cunicolo sotterraneo tuttora da esplorare.
In particolare, gli scavi con la conseguente rimozione delle basole in pietra hanno dimostrato l’ulteriore livello di profondità delle mura perimetrali di fondazione della Cattedrale rispetto all’attuale piano di calpestìo, cresciuto di oltre mezzo metro negli ultimi secoli a causa delle continue sovrapposizioni.
E’ stato immediatamente richiesto l’intervento della Soprintendenza archeologica, con sospensione dei lavori che erano stati avviati dal Comune per completare la sistemazione del basolato nella parte retrostante della Cattedrale dopo una prima fase che ne aveva invece interessato tempo fa l’ingresso.
Come dimostrabile da antiche piante ed immagini fotografiche, la zona interessata da questi ultimi scavi era un tempo occupata dalla vecchia abitazione del sacrestano, poi demolita per fare posto all’attuale piazzetta nel quadro di un parziale intervento proteso soprattutto alla viabilità.
Il vicario mons. Giuseppe Paolillo, attuale rettore, si è detto molto preoccupato dello stato di salute generale della Cattedrale, con le numerose infiltrazioni di acqua piovana che lungo il campanile si riversano dalle navate fino in profondità nelle fondazioni, attentando anche alla sottostante area archeologica della più antica chiesa paleocristiana che abbraccia anche un ipogeo del III secolo avanti Cristo.
Il prof. Angelo Ambrosi, co-progettista dei restauri della Cattedrale col prof. Luigi Nigro, ha visitato ieri mattina l’area delle nuove scoperte, avanzando alcune ipotesi circa la possibilità di un loro collegamento con quanto scoperto all’interno: ma tutto è ora rimandato ad una più attenta indagine da parte della Soprintendenza, mentre sembrano allungarsi i tempi per il ripristino di tutta l’area in vista della prossima stagione turistica con riflessi sulla fruibilità da parte dei visitatori.

Nino Vinella
domenica 5 febbraio 2006


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