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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

06/09/2011.  BARLETTA - VENERDI' 9 SETTEMBRE NOBILI E PORCI LIBRI PER LIBERINCIPIT.

Venerdì 9 Settembre ore 21.00 a Palazzo della Marra via Cialdini 74 Barletta, l'associazione culturale "liberincipit" Presidio del libro di Barletta, nell'ambito della manifestazione "Estate barlettana 2011", promossa dall'Amministrazione Comunale di Barletta, presenta una produzione Teatro Minimo " Nobili e Porci Libri", Fogli nuovi per don Gennaro de Gemmis di e con Michele Santeramo.

Al Barone de Gemmis, di cui qui si racconta la storia, è intitolata la Biblioteca provinciale di Bari, a cui ha contribuito con il lascito che ne costituisce il nucleo essenziale.

"Qui si racconta la storia di un uomo, delle sue debolezze e delle sue solennità, delle passioni e della conoscenza; si racconta la storia di un ingegnere, filosofo, storico, pensatore, galantuomo, chimico, grande esperto di
agronomia, e agricoltura, e di libri. Tanto da sperperare tutto il suo immenso patrimonio, fatto di terre e case e bellezze tutte preziose, per acquistare libri, tutti sulla storia della Puglia, per dare vita alla biblioteca più
grande, la più grande, esistente nel 1963 ed oggi ancora.

Qui si racconta di generosità, di donne, di ospitalità, di porci, anzi: di scrofosfingi; monumenti raffiguranti scrofe, poste ai lati di uno dei due viali di accesso alla sua villa, Torre San Giuliano, a Terlizzi, una ridente cittadina in provincia di Bari.

Qui si racconta la potenza della volontà, si racconta di come dei semplici sogni diventano bisogni, si cerca il prezzo esatto, il costo in soldoni, in rinunce, in divertimento, di una vita spesa tutta a migliorarsi.

Lo si fa usando un pellicano parlante, usando gli occhiali di don Gennaro, le pagine gualcite dei libri, i silenzi delle biblioteche, la caotica eccezionalità delle piazze dentro le quali bancarelle e strilloni vendono preziosità.

Gennaro de Gemmis è un simbolo, troppo in fretta dimenticato; è un esempio, che oggi si porta dentro qualcosa di rivoluzionario, perché lui, per se stesso
e per chiunque altro, ha operato rivoluzioni nel mondo in cui ha vissuto, e continua ad operarne oggi, nell’animo di chi conosce la sua storia.

Qui si racconta; come amava fare lui, in certi crepuscoli tutti meridionali, lui che non essendogli rimasto nessuno, s’era ritrovato a parlar con libri e piante e pellicani e porci."

Michele Santeramo (1974), narratore, autore di spettacoli teatrali: Il Barone dei porci, Konfine (SELEZIONE ENZIMI 2003), Radio Bunker (tratto dal romanzo il Visconte Dimezzato di Italo Calvino), Accadueò (PREMIO VOCI DELL’ANIMA 2004), Murgia (cartolina di un paesaggio lungo un quarto) spettacolo GENERAZIONE SCENARIO 2003, Sette contro Tebe, Vico Angelo Custode, testi pubblicati per Torre di Nebbia.
Scrive “Sacco e Vanzetti, loro malgrado”, di cui pubblica il testo per Editoria & Spettacolo.

Scrive e porta in scena Cirano dal Cyrano de Bergerac.
Scrive da Shakespeare Il Sogno degli artigiani.
Il testo “Il Cattivo” fa parte dell’antologia “Senza Corpo” edita dalla casa editrice Minimum fax.

Il suo ultimo lavoro come autore e attore è Iupiter, un film teatrale su missili e bombe atomiche.

Scrive “Sequestro all’italiana”, finalista al Premio Riccione per il teatro 2009, menzionato ai premi UBU 2010 tra i migliori testi italiani.

Scrive “Le scarpe”, prodotto da teatro minimo e Fondazione Pontedera teatro.

Scrive la sceneggiatura del cortometraggio “Il cielo della Domenica”, finalista e vincitore di numerosi festival nazionali ed internazionali.

don Gennaro de Gemmis e la Biblioteca "de Gemmis" di Santa Teresa dei Maschi

Gennaro de Gemmis appartenente ad un'antica e nobile famiglia terlizzese, nacque a Bari il 19 novembre 1904. Diversi membri della sua famiglia avevano ricoperto, in epoche storiche, incarichi di grande prestigio negli alti gradi dell'amministrazione borbonica; altri si erano distinti nella cultura, negli studi giuridici, economico-politici, nella gerarchia ecclesiastica. Laureato in ingegneria, si dedicò sin da giovane alla ricerca di documenti, a stampa e
manoscritti, che riguardavano la storia della Puglia e del Regno di Napoli.

I contatti con collezionisti privati, con librai antiquari italiani e stranieri, con bibliofili di fama internazionale, produssero una cospicua corrispondenza, testimonianza di una dedizione che si configura subito in un progetto di salvaguardia dalla dispersione di fonti storiche. In un primo tempo ordinò le sue collezioni nella sua casa barese, in piazza Garibaldi. Gli eventi bellici lo costrinsero a trasferire tutto in una villa di campagna, detta Torre di San Giuliano, sita nei pressi di Terlizzi. Nei primi anni ’50 del 1900, Torre San Giuliano divenne per molti studiosi italiani e stranieri, attratti dall'importanza del materiale conservato, e dalla personalità del proprietario, una sorta di tappa obbligata nei viaggi in Puglia. D'altra parte, il de Gemmis si adoperò infaticabilmente nella promozione ed organizzazione di congressi, convegni ed iniziative culturali che lo videro animatore e protagonista distinto e munifico.

Il protrarsi di tale febbrile attività, i numerosi incarichi ricoperti in prestigiose istituzioni storiche, l'onerosa ed impegnativa gestione di un contenitore culturale così complesso, indussero tuttavia il barone a cedere
alla Provincia di Bari il suo patrimonio bibliografico e manoscritto. Il 18 febbraio 1952 il Consiglio provinciale deliberava di accettare la donazione dell'intera raccolta che trovò sistemazione dello storico complesso
architettonico annesso alla Basilica di San Nicola, detto Corte del Catapano.

Il 15 maggio 1960 la Biblioteca Provinciale "Gennaro De Gemmis" fu ufficialmente inaugurata nella nuova veste di istituto di pubblica lettura, guidata dallo stesso barone che si spense il 23 marzo 1963.






 

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