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CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

30/09/2011.  CANNE DELLA BATTAGLIA – IL PASTICCIACCIO DEI SOLDI PERSI SULL’ANTIQUARIUM: ZERO IN CONDOTTA ALLA POLITICA E TIRATA D’ORECCHIE A CHI SPRECA UNA RISORSA CHE TUTTO IL MONDO CI INVIDIA!.

Interveniamo sul pasticciaccio del finanziamento di 750.000 euro persi dall’amministrazione comunale (di centrosinistra, nota come Maffei bis) sull’Antiquarium di Canne della Battaglia. Perché non sono i primi e purtroppo non saranno nemmeno gli ultimi.

La prima giunta Maffei (nel 2008, assessore Emanuele Doronzo e dirigente allo sviluppo economico Santa Scommegna, ora anche “premiata” alla cultura dopo la fine del ciclo di Emanuela Angiuli) arrivò tardi a consegnare la richiesta, dopo aver scomodato un esteso partenariato e suonando alla sede del nostro Comitato per un timbro e firma sotto una pioggia battente: e quello dei “Colli di Canne della Battaglia”, con una ricchissima dote regionale da ben 12 milioni di euro, dodicici milioni signori miei!, fu l’unico GAL a non venire assegnato. Scandaloso!

In questi giorni alla Provincia (dirigente Angela Lattanzio, già nell’Ufficio Europa del nostro Comune) si sta redigendo il Programma esecutivo del SAC “Terre Diomedee” da 1 milione di euro dove il Comune di Barletta si è dato latitante dal principio, e sicuramente Canne della Battaglia rimarrà all’asciutto anche stavolta per colpa del grave scollamento tra politica e dirigenti nominati da questa politica che si compiace di se stessa col nodo della cravatta sempre a posto ma vacua ed inetta, lotta per l’accaparramento delle poltrone ma quando ci si siede non sa cosa farne, tira a campare anche dopo la chiusura della stagione balneare ma non riesce a nominare una Giunta che sia tale con poteri effettivi.

Per chi vuole ricordare, sembra di stare rivivendo un terribile incubo del passato, quando il compianto Carlo Ettore Borgia, già sindaco e già assessore regionale alla cultura anni 70-80, denunciava da Presidente del nostro Comitato che i 100 milioni (di lire) destinati al nostro Antiquarium da allestire e potenziare come “Museo delle Guerre Puniche” erano stati dirottati altrove sol perché la famosa (o famigerata) Soprintendenza, per meschini disegni di autocompiacimento personale da parte di strani personaggi e funzionari legati all’ambito pseudo-scientifico, screditavano agli inizi degli anni Sessanta l’annibalicità del sito a favore delle pur importanti vestigia della Cittadella medievale.

Ma la vera colpa sta tutta e solo nella politica e nei politicanti da strapazzo che sono autentici “chiachielli” e svendono Canne della Battaglia alla speculazione di pochi e all’avidità dei tanti.

Esempio? Stiamo invocando da mesi che il sindaco Maffei stracci il protocollo d’intesa firmato dal sindaco Salerno il 27 febbraio 1999 col soprintendente archeologo Andreassi: atto che fa pagare tutte le spese al nostro Comune proprietario (ivi compresa la Barsa per il verde) e garantisce rendite parassitarie allo Stato che subappalta la gestione senza un minimo di efficienza o economicità, finendo col causare la chiusura sine die del bookshop e la perdita di tre posti di lavoro.

Quel protocollo espropria il Comune dalla funzione precipua di gestire in prima e diretta persona la risorsa Canne della Battaglia, acquistata negli anni Trenta e di fatto aiutata a decollare con soldi della Cassa del Mezzogiorno, fondi comunitari e denari del nostro bilancio… a perdere.

Altro esempio? Immaginate di essere padroni della vostra casa ma di vedervi negato dall’affittuario a cui l’avete affidata in buona fede l’accesso (come accade d’estate quando i cancelli della Cittadella chiudono alle 19,30 in piena serata di tramonto sull’Ofanto…) e addirittura vi obbliga a pagare le spese!

Col prossimo federalismo fiscale dei Comuni, rimanere ciechi, sordi e muti davanti a tanto lucro cessante con conseguente danno emergente vede il nostro Comitato estraneo a questo malcostume della politica barlettana e lancia una sfida.

Da Barlettani veri, noi che alla Provincia abbiamo dato lotta e tanti continui sacrifici, diciamo ad alta voce: meglio con la Provincia che col Comune… almeno lì ci danno ascolto e ci fanno ragionare da cittadini a cittadini e senza arroganza o discriminazioni di partito!

Com’è accaduto lo scorso mercoledì 21 settembre con l’audizione in loco di ben quattro Commissioni consiliari provinciali permanenti (Lavoro e Politiche sociali, Assetto territoriale e lavori pubblici, Turismo e Cultura, Patrimonio e Finanze) ed una proposta-shock: alla Provincia una quota delle proprietà dello Stato su Canne della Battaglia!

Da questo dibattito dipendono posti di lavoro, risorse, sviluppo e nuovo turismo: compreso perfino il salvataggio della Barletta-Spinazzola, unica ferrovia di tutta Italia con una Stazioncina dove si scende nel sito archeologico più famoso nel mondo!

Nino Vinella
Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia





 

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