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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

27/10/2011.  CANOSA - LA SEZIONE BERSAGLIERI HA DEDICATO IL LABARO ALLA MEMORIA DEL BERSAGLIERE ANTONIO CAPORALE. CON UN MINUTO DI RACCOGLIMENTO PER I CADUTI DEL RECENTE CROLLO IN VIA ROMA A BARLETTA.

Entusiasmo alle stelle a Canosa di Puglia (BT) per l’arrivo della Fanfara “6° Palestro” di Cancellara (PZ) presieduta da Biagio Cillo e diretta dal Capo Fanfara Giovanni Matera che domenica mattina ha animato il centro storico cittadino suonando l’inconfondibile flik- flok e diverse melodie militari nella manifestazione in onore del Bersagliere Caporale Antonio(1892-1927), ferito nelle operazioni belliche della grande guerra servendo «con fedeltà ed onore la Patria».

Le storiche biciclette dei bersaglieri ciclisti della Sezione di Bari hanno attirato le attenzioni di molti canosini e degli obiettivi dei cineoperatori impegnati nelle riprese della consegna del Labaro dedicato al Bersagliere Caporale Antonio alla presenza della figlia Antonietta Caporale (classe 1928), nata pochi giorni dopo la sua morte, che è apparsa commossa e molto felice nello stesso tempo di assistere alla cerimonia commemorativa.

Centinaia di bersaglieri provenienti anche dalle città limitrofe adunati in Piazza XXIII Maggio, davanti al Palazzo di Città di Canosa di Puglia (BT), hanno ricevuto il saluto dal Sindaco Bersagliere Francesco Ventola, dal presidente della locale sezione tenente Cesare Rella e dalla madrina della cerimonia dottoressa Carmelinda Lombardi.

Tutti insieme hanno cantato l’inno di Mameli prima di intraprendere il cammino in corteo, preceduto dal gonfalone di Canosa di Puglia, dai labari dei bersaglieri della provincia di Barletta Andria Trani, delle sezioni di Bari e di Andria, che ha attraversato Piazza della Repubblica, Corso S.Sabino e si è diretto di corsa con le piume al vento al Monumento ai Caduti.

Dopo la deposizione della corona d’alloro e la benedizione di Mons. Felice Bacco ha preso la parola il sindaco Francesco Ventola, bersagliere negli anni 1990-91 che ha dato il benvenuto ai presenti tra i quali il generale Michele Genchi, presidente regionale dell'associazione bersaglieri, il bersagliere dottor Giorgio Riccio nella sua qualità di consigliere nazionale onorario dell’A.N.B. e di numerose autorità civili e militari.

Il sindaco emozionato ha riferito di essere orgoglioso di aver fatto parte del corpo dei bersaglieri, contraddistinti “dai due cuori che pulsano uno per la famiglia, l’altro per la patria”, che rappresentano degnamente gli italiani, anche all’estero, facendosi onore nelle operazioni che li vedono impegnati.

E’ seguito il discorso del tenente Cesare Rella presidente della sezione dei Bersaglieri di Canosa dedicata al Bersagliere Caporale Antonio, iniziato con il ringraziamento alla famiglia Caporale che: « con un gesto nobile, ha voluto dedicare il sacrificio del proprio congiunto, alla nostra sezione. E’ con vivo piacere e con molta emozione, che mi accingo a fare alcune brevi riflessioni sulla cerimonia odierna.

Era l’11 dicembre 2010, circa un anno fa, che alcuni bersaglieri in congedo, nell'aula consiliare di questo comune, decisero di costituire la sezione dei bersaglieri. Oggi, quei bersaglieri, animati da spirito di coraggio ed entusiasmo di giovani ventenni, si propongono ufficialmente a tutta la cittadinanza con questa cerimonia per inaugurare il labaro e intitolare la sezione al bersagliere CAPORALE ANTONIO.

E' un onore per me esprimermi da questo microfono, vista la particolare importanza della cerimonia. Ed è con la stessa emozione che rivolgo un pensiero a quanti hanno perso la vita per la difesa degli ideali e di quei valori che ci accomunano e a quanti ogni giorno sono impegnati per la pace nel mondo rischiando la propria vita.

Il mondo cambia, le abitudini ed i bisogni quotidiani ci suggeriscono e ci fanno capire che in questa società non c'è più posto per gli ideali, non c'è più posto per le associazioni d’arma, la scala dei valori è cambiata.

Eppure noi siamo qui, con la nostra bandiera, fatta di ideali, di amicizia, solidarietà, di libertà. Gli stessi ideali e gli stessi valori di un tempo. Noi non siamo cambiati, il nostro scopo, quello che ci siamo prefissi con tutto l'ardore dell'anima, rimane sempre lo stesso: la pace nel mondo attraverso il nostro contributo umanitario. La libertà. La democrazia.

Siamo bersaglieri e come tali abbiamo l'obbligo e lo spirito che ci contraddistingue ad operare verso gli altri con amore patriottico. Abbiamo età diverse, eppure non si nota quando operiamo insieme: come nel caso di questa cerimonia. Ognuno ha dato il proprio contributo come un ventenne spinto da ideali comuni. Concludendo, mi sia consentito, rivolgermi direttamente ai tanti giovani che non hanno avuto la possibilità e la fortuna (come noi) di conoscere gli ideali, i valori e l'onore per la patria.

Termini ormai scomparsi dal lessico comune. L’odierna cerimonia deve essere per noi il punto di partenza non tanto per farci conoscere, quanto per diffondere, con successive manifestazioni di ogni tipo, lo spirito patriottico che è vivo in ogni bersagliere.

Per formare una coscienza civica che insegni il rispetto per le istituzioni e porti all’impegno e alla partecipazione attiva e interessata al bene di tutti, senza alcuna distinzione.

Con questo auspicio, ringrazio tutti per averci onorato la presenza e vi invito a qualche attimo di riflessione per gli accadimenti luttuosi della vicina Barletta. »

Un sentito minuto di silenzio, seguito dal toccante applauso e dalle note della fanfara che ha concluso la cerimonia in piazza. Poi la S. Messa celebrata nella Cattedrale di San Sabino seguito dal pranzo di gala nella sala ricevimenti “Lo Smeraldo” con il titolare bersagliere Luciano Papagna onorato di pranzare insieme a tutti i bersaglieri presenti nell’anno dei festeggiamenti del 150° dell’Unità d’Italia, condividendo i valori propri dello spirito bersaglieresco di fratellanza e generosità. Viva i bersaglieri d’Italia che portano ovunque gioia ed allegria con le loro testimonianze di solidarietà e operatività contribuendo positivamente alla formazione di una società migliore.

Bartolo Carbone





 

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