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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

31/01/2012.  BARLETTA - SABATO 4 FEBBRAIO RECITAL NELLA PARROCCHIA SS. CROCIFISSO SULLA DIGNITA’ DELLA VITA UMANA.

Sabato 4 febbraio, a Barletta, nella Sala della Comunità “Don Luigi Filannino”, alle ore 20.00, si terrà il recital “Il Bene Comune” di Mimmo Muolo, vaticanista di Avvenire.

L’iniziativa permetterà di riflettere sull’attuale problema degli embrioni congelati, sostenendo una tesi che capovolge uno dei luoghi comuni più dibattuti nell’ambito della bioteca

Il “Bene comune” di Mimmo Muolo ha vinto il Premio Speciale della Giuria all’ Artelesia Festival 2010, svoltosi a Telese, in provincia di Benevento.

E’ stato inoltre rappresentato nell’ambito del Fiuggi Family Festival del 2010 e nei Convegni nazionali del Movimento per la Vita (Roma, novembre 2010) e dell’Associazione Scienza & Vita (Roma, maggio 2011).

Nella versione da un'ora è stato rappresentato alla Settimana sociale di Reggio Calabria e ha partecipato al Congresso Eucaristico di Ancona.

SCHEDA ARTISTICA

Bene comune
Atto unico di Mimmo Muolo
Regia di Gianfranco Migliorelli
Compagnia: Spes on stage
Interpreti: Lucia Lanzolla, Giuseppe Marzio, Giuseppe Ansaldi, Maurizio Ghedin, Cristina Golotta, Francesca Lanzolla, Gianfranco Migliorelli

LA TRAMA: In un luogo dall'atmosfera algida, quasi come quella di un ospedale, l'arrivo di una bella ragazza di nome “Capellibiondi” porta un certo scompiglio. Capellibiondi è il tipo velina, illusa che la vita possa essere sempre e solo lustrini e successo. Entra subito in conflitto con l’altro protagonista “Alien”, il quale è invece cinico e disincantato, perché – ormai rassegnato alla sua grigia routine – crede di aver capito tutto dell'esistenza e tratta gli altri con una sorta di paternalistica superiorità. Mentre litigano, e con loro interagiscono altri personaggi, procedono però nella reciproca scoperta, fino al colpo di scena finale che ne svela agli spettatori la reale identità di embrioni congelati. Così si realizza anche l’effetto di capovolgere il punto di vista su uno degli aspetti più dibattuti della bioetica. Senza prese di posizione di tipo moralistico, si fa però presente il dramma di piccoli esseri umani condannati probabilmente a non nascere mai, pur essendo stati concepiti e dunque chiamati alla vita.

Fonte:
Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth
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