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24/02/2006.  Nel Mediterraneo il futuro d'Europa .

Una conferenza organizzata dalla Regione Basilicata. «Tanti elementi sembrano indicarci il Mediterraneo come la faccia buona della globalizzazione»

MATERA - «L’Europa ha fallito nello svolgere un ruolo da protagonista all’interno del bacino del Mediterraneo. Per superare l’attuale crisi tra Islam ed occidente è adesso necessario creare nuove istituzioni comuni di cui facciano parte rappresentanti della sponda Sud e della penisola arabica». Questo - in sintensi - il messaggio emerso nella tavola rotonda «Come sono cambiati gli equilibri politici in medio Oriente dopo la deposizione di Saddam Hussein», che si è svolta a Matera nell’ambito del convegno «Saperi condivisi: strategie per l’Euromediterraneo e la proposta Ansamed». I lavori della conferenza, organizzata dalla Regione Basilicata, il fondo sociale europeo ed Ansamed, sono stati aperti questa mattina dal sindaco di Matera, Michele Porcari, con interventi del presidente della Provincia Carmine Nigro, il presidente della Regione, Vito De Filippo, l’assessore regionale alla Cultura e Euromed, Carlo Chiurazzi e dal presidente del Consiglio regionale Filippo Bubbico.

«L’Europa non è stata capace di avere una visione politica globale - ha detto nel suo intervento l’islamista e giornalisti Khaled Fouad Allam - commettendo con il Processo di Barcellona l’errore di non considerare la penisola arabica come un’estensione naturale del Mediterraneo».
Sulla stessa linea anche il direttore dell’Ansa, Pierluigi Magnaschi: «L’Europa sta rinunciando a guidare un processo di trasformazione sprecando la grande intuizione avuta dieci anni fa con il lancio del Processo di Barcellona». E’ d’accordo con il direttore dell’Ansa anche Mimmo Srour, assessore alle relazioni con i Paesi del Mediterraneo della Regione Abruzzo, secondo il quale allargandosi al Nord Est «l’Europa ha trascurato la sponda Sud perdendo quel ruolo da protagonista che storicamente e culturalmente le appartiene». In questo scenario, come ha sottolineato l’amministratore delegato dell’Ansa Mario Rossi, «l’Italia può e deve esercitare il ruolo di collegamento tra i paesi del Mediterraneo. Da qui - ha aggiunto - è nato il progetto di Ansamed, una rete di agenzie, un’associazione di Paesi mediterranei che produce un notiziario condiviso per un’immagine reale dell’area».

Le prime conclusioni sul ruolo delle Regioni sono state tratte dal Presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo: «La cultura - ha detto - è il terreno da dissodare di più nei prossimi anni per migliorare i rapporti nel Mediterraneo. Occorre innanzitutto - ha aggiunto De Filippo - partire dal Mezzogiorno d’Italia, storicamente un crocevia di popoli, che si candida perciò a continuare l’opera di pace e di collaborazione».
De Filippo ha esordito sottolineando le «innumerevoli connessioni con il Mediterraneo rintracciabili nel nostro programma» e ha evidenziato «l’interesse delle Regioni del Sud e della Basilicata verso i saperi condivisi e la collaborazione».
Il governatore lucano ha ricordato che «tanti elementi sembrano indicarci il Mediterraneo come la faccia buona della globalizzazione. Nella progettazione europea del periodo 2007-2013 - ha aggiunto - c’è l’importante obiettivo della cooperazione territoriale, anche sul versante mediterraneo, su cui la Regione Basilicata ha già avviato azioni di notevole valore».
Infine, De Filippo, dopo aver indicato nel «capovolgimento della prospettiva e quindi nel portare il Mezzogiorno al primo posto» la strada da seguire, ha detto che «la rete dei porti del Sud d’ Italia e le infrastrutture sono una delle carte vincenti e la Basilicata può cogliere le opportunità che si presentano».

Prima di De Filippo, era stato il Presidente del Consiglio regionale, Filippo Bubbico, a ricordare «le criticità affrontate negli anni passati per superare l’emarginazione della Basilicata: una piccola regione - ha spiegato Bubbico - non può limitarsi ma deve mettersi in gioco, aprirsi e mettersi in discussione. Il Mediterraneo - ha continuato - è il riferimento delle nostre politiche economiche, commerciali e culturali, proprio partendo dalla pluralità, una ricchezza e non un limite».
L’annuncio che la Regione Basilicata ha deciso di istituire un «Centro di alta formazione per la multimedialità nel Mediterraneo» è stato il punto di approdo dell’intervento di Chiurazzi, partito dalla «constatazione che la strategia euro mediterranea presenta consuntivi non incoraggianti e persino l’area di scambio prevista per il 2010 appare oggi quasi solo simbolica».

Da parte sua l’islamista Sergio Noja Noseda ha sostenuto la necessità di dare un’immagine dell’Islam che vada al di là di ogni pregiudizio e che dimostri che nell’Islam sono insiti i principi della democrazia. «L’Islam è fondamentalmente democratico», ha infatti sostenuto Noseda, secondo il quale, inoltre, «bisogna smentire il luogo comune che vede l’Islam come un’unione di religione e politica».

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno on the web 23/2/2006






 

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