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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

01/03/2012.  BARLETTA – PRIMAPAGINA BAT: SULL’ETA’ DEL COLOSSO ERETTO A SIMBOLO DELLA CITTA’ LA DISPUTA STORICA CONTINUA. GIUSEPPE DORONZO RISPONDE A DUILIO MAGLIO, AUTORE DELL’ULTIMO LIBRO.

Dallo storico Giuseppe Doronzo riceviamo e pubblichiamo un intervento sulla datazione della statua di Eraclio.
Duilio Maglio a pagg. 62 e 63 della sua recente pubblicazione dal titolo “ERACLIO - Imperatore d’Oriente campione della fede - Argomentazioni sulla colossale statua di Barletta” (2011 - Editrice Rotas - Barletta - ) riferendosi al mio intervento.

“Altro che 520° anniversario: Eraclio ha più di 650 anni” (Primapagina del 07.6.2011) fissa al 1441 l’anno in cui Eraclio fu ubicato nell’attuale sito.

A sostegno della sua tesi richiama: - il Grimaldi (Vita di S. Ruggiero-Vescovo et Confessore - Stamperia Longo - MDCVII): “è stato fatto molti anni fa (n.d.r.: Grimaldi si riferisce ad un epigramma), forse à tempo della traslatione della Statua nella piazza innanzi la Chiesa del Sepolcro, che fu l’anno 1491, à 19 di Maggio della nona Inditione, come si legge in un antico libretto” (pag. 55). - ed il Testini (La statua di bronzo o Colosso di Barletta - Vetera Christianorum-I,1973): “nell’impossibilità di valutare i singoli dati, preferisco pensare che ... la data del Grimaldi (n.d.r.: 19.05.1491) potrebbe riferirsi ad un’opera di rifacimento ... Questa supposizione mi viene confortata dal fatto che tra il 1442 e il 1459 ... si costruì una loggia goticheggiante ...” (pag. 61).

La tesi non è condivisibile:

1) L’anonimo autore del libretto richiamato dal Grimaldi nella op. cit. Vita di S. Ruggiero scrive “anno 1491, à 19 di Maggio della nona Inditione”: secondo i consueti calcoli convenzionali il 19.05.1491 corrisponde alla 9^ indizione (XXXIII anno di Ferdinando I d’Aragona), mentre il 19.05.1441 corrisponde alla 4^ indizione (VII anno di Alfonso d’Aragona).

2) Maglio conferma quanto opinato dal Testini: “... E’ quindi congruente una inaugurazione (un “taglio del nastro”) per la data del 19 maggio 1441, e conseguente il considerare l’indicazione dell’anno 1491 solo l’effetto di un refuso tipografico in cui è incorso lo stampatore del testo di padre Grimaldi nel 1607” (pag. 62), ma è lo stesso scritto del Testini che porta a convinzioni diverse:
- “nell’impossibilità di valutare i singoli dati” si legge della sua ipotesi “preferisco pensare”; - ed ancora si legge “1442-1459”: Maglio scrivendo 1441 opera una forzatura nell’asserire che il 1491 impresso nel testo di Grimaldi dalla Stamperia Longo del 1607 è un refuso.

La mia tesi di traslocazione della statua dalla Dogana davanti la chiesa del S. Sepolcro tra il 1309 (regesto di re Carlo II d’Angiò) ed il 1348 (morte del Villani) è ritenuta errata da Maglio.

Questi scrive “L’erroneità ... la si ricava dalla consultazione della biografia del Villani non senza ricordare che la prima edizione di quelle cronache risale al 1377 – undici anni prima della morte dell’autore” (pag. 63). Nel ribadire che Villani muore di peste nel 1348 e non nel 1388 (1377 + 11), la circostanza che egli possa non essere mai venuto a Barletta, come ipotizzato da Maglio (Una notizia di seconda mano), non appare determinante ad escludere che la statua fosse ubicata nell’attuale luogo nell’epoca tra il 1309 ed il 1348.

Maglio scrive che “la statua potrebbe essere stata vista da un gestore del banco di Barletta, ma sul litorale e in posizione orizzontale”.

Se il gestore del banco di Barletta avesse visto la statua sul litorale e in posizione orizzontale (abbandonata a se stessa??) e non nell’attuale posizione, in tutta la sua mostruosità - in grandezza e in splendore -, non avrebbe probabilmente avuto alcun motivo per segnalarla al Villani storiografo oltreché al Villani influente personaggio dell’epoca.

Giuseppe Doronzo

Fonte: PrimaPagina BAT





 

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