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CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

28/04/2012.  DA CANNE A BARLETTA... 736 ANNI FA LE SPOGLIE DI SAN RUGGIERO. UN "GIALLO" MEDIEVALE PER LA CONTESA DELLE SACRE RELIQUIE. UNA TRADIZIONE CHE SI RINNOVA NELL'ATTUALITA' DELLA FEDE DI SEMPRE.

Sono trascorsi 736 anni dalla traslazione delle ossa di San Ruggero da Canne, sua sede vescovile, a Barletta, che oggi lo venera come Patrono. Accadde nel 1276.


Ma fu solo nel 1874 che un papa, Pio IX, approvò il calendario diocesano ufficiale, fissandone la celebrazione liturgica in sua memoria nel giorno 27 aprile, di particolare significato per la chiesa locale come «spartiacque» religioso fra tutte le altre possibili date, come vedremo ugualmente attendibili, tramandateci dalla storia ed arricchite nella tradizione da una patina di leggenda.


Fu dunque vera traslazione nel senso più cristiano o non piuttosto trafugamento camuffato sotto queste sacre spoglie per mire di potere religioso?


Il giallo medievale resiste ai secoli ed ancora suggestiona. Narra infatti l'Anonimo cannense del 1300 che barlettani e cannesi "trasportarono il corpo del nostro padre San Ruggiero, a tempo di notte, con le altre reliquie e ornamento nella chiesa maggiore di Santa Maria di Barletta nell'anno 1276, nella seconda domenica di Pasqua di Resurrezione. Accortisi lo Episcopio e lo altro restante Clero di Canne con quello del Capitolo di Canne che era stato rubato il Corpo di San Ruggiero con le altre reliquie di Santi e ornamento di detta chiesa ne ebbe ricorso al Santo Padre Innocenzo".


Come annota il nostro socio fondatore e ricercatore storico, Giuseppe Doronzo, nel suo libro "San Ruggero da Vescovo di Canne a Protettore di Barletta", Editrice Rotas (1998), la traslazione certamente avvenne nel febbraio 1276 se si tiene del tempo e dei mezzi di trasporto.


Secondo Padre Giovan Paolo Grimaldi, autore della sua "Vita di San Ruggiero" (1607), "nel trasferirsi il corpo del Santo l'avessero posto in un carro tirato da bovi; i quali, arrivati in Barletta avanti la Chiesa di Santo Stefano, si fussero fermati senza voler passare più innanzi; del che intesero essere volontà del Santo di voler essere ivi collocato, e così eseguirono".


Anna Cassandro Sernia, compianta presidente della sezione barlettana della Società di Storia Patria per la Puglia, rifletteva su questo passaggio in una sua pubblicazione del 1976 (Ruggiero di Canne per luci sparse, Tipolinotipia Rizzi e Del Re) data alle stampe per il settimo centenario della traslazione: "La leggenda dei buoi è suggestiva e suggerisce una (valida forse) interpretazione. Non nella Chiesa Cattedrale risonante dei canti delle frequenti funzioni religiose, del pio strepito dei fedeli, delle movimentate e a volte rissose riunioni del Capitolo: ma nel silenzio della clausura, appena interrotto dai canti discreti delle pie donne, nell'ombra del più antico tempio, che il mare quasi lambisce, preferì riposare per sempre il Vescovo di Canne".


Tornando alla situazione di quel burrascoso anno 1276 ed al ricorso presentato ad Innocenzo V, il papa, con un proprio rescritto del 17 aprile, incaricò il Vescovo di Minervino, Biviano, che accertasse la verità sul trafugamento del corpo di Ruggiero, acclamato santo dopo la sua morte avvenuta a Canne il 30 dicembre 1129 e lì sepolto nel sarcofago (con la bella croce scolpita ma purtroppo danneggiato per mano ignota) posto sotto l'altar maggiore oggi ancora ben visibile per i visitatori della cittadella.


Ci fu accesa disputa per tutto il territorio di quella che oggi chiamiamo Sesta provincia, con i superstiti cannesi ed i barlettani che accusavano (i canosini?) di aver voluto impossessarsi dei resti di Ruggiero, e non solo: sembra storia di oggi, ma in tutta questa indagine ecclesiastica saltò fuori pure che i "predoni" anticipati sul tempo e quasi colti in flagrante avrebbero sottratto campane, pezzi di marmo e perfino alcune "chianche", i lastroni di pietra, dalla chiesa basilicale di Canne! La città, infatti, un tempo centro commerciale assai fiorente sulle rive dell'Ofanto allora pienamente navigabile e pescoso, con una sua colta borghesia ed una classe dirigente degna del titolo, era andata in gran parte distrutta per mano dei Normanni di Roberto il Guiscardo nel 1083, e solo il carisma di Ruggiero riuscì se non ad evitarne, almeno a ritardarne l'inesorabile declino.


Le sue spoglie mortali rimasero dunque sepolte a Canne per circa un secolo e mezzo, unico baluardo contro l'immigrazione che sospingeva l'impaurita popolazione come anche le monache benedettine del monastero di San Mercurio, eretto fuori delle mura cannensi vicino a quella domus d'epoca romana oggi finalmente ritornata alla luce, ad abbandonare Canne per rifugiarsi in Barletta.


E l'inchiesta affidata da papa Innocenzo V al vescovo minervinese Biviano? Essa si concluse il 18 giugno 1276 ma non approdò ad alcun risultato pratico, sotto l'aspetto religioso in senso stretto, in quanto il suo iter venne astutamente sviato e depistato dal clero barlettano, il quale argomentò dimostrando di aver agito tutto sommato a fin di bene per salvare dal saccheggio i beni ecclesiastici, gli addobbi, i marmi, i capitelli...


Ma il corpo del Santo Ruggiero che a Barletta aveva trovato l'ultima dimora restò ben custodito nella clausura del monastero benedettino fino ad inchiesta archiviata, e qui, proprio a Barletta nuova patria di elezione, i suoi fedeli decisero di rendergli l'onore degli altari. Per sempre.


NINO VINELLA


Venerdì 27 aprile 2012 è stato celebrato il 736° anniversario della Traslazione delle spoglie di San Ruggero Vescovo da Canne della Battaglia a Barletta. L'iniziativa è stata promossa dalla Parrocchia-Santuario San Ruggero, Località Bocccuta in Canne della Battaglia-Barletta, con il patrocinio del Capitolo Cattedrale S. Maria Maggiore, del Comitato diocesano Feste Patronali, dal Comune di Barletta.


Questo il programma della celebrazione:


SANTUARIO S. RUGGERO, Canne della Battaglia Ore 18.30, Santo Rosario Ore 19.00, Celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Giuseppe Paolillo Ore 20.00, Partenza del Corteo auto con le reliquie di San Ruggero. ITINERARIO: Santuario Canne della Battaglia, Via Canosa, Via Imbriani, Via Baccarini, Piazza Aldo Moro, Via Consalvo da Cordova, Corso Vittorio Emanuele, Corso Garibaldi, Corso Cavour, Piazza Castello, Piazza Duomo.


PIAZZA DUOMO Ore 20.30, Accoglienza delle reliquie nella Basilica S. Maria Maggiore, con il suono delle campane, dell'Arciprete e del Capitolo Cattedrale, il Signor Sindaco, le Autorità civili e militari. Ore 20.45, Processione devozionale proseguendo per via Duomo, Corso Garibaldi, Corso Vittorio Emanuele, sosta davanti al Comune per benedizione alla Città, Via Consalvo da Cordova, Piazza Plebiscito, Via Cialdini, Chiesa San Ruggero.


CHIESA SAN RUGGERO Ore 21.00, Accoglienza delle reliquie con il suono delle campane Vespri Solenni presieduti da rettore Don Francesco Scommegna Venerazione con bacio della reliquia Te Deum di ringraziamento


LA SCHEDA STORICA


Ruggero, nato a Canne tra il 1060/1070, visse la sua giovinezza educato cristianamente dai suoi genitori tanto che a soli 20 anni si consacrò interamente al Signore con una cerimonia svoltasi nella Cattedrale cittadina. La sua formazione si fortificò sempre più. All'età di 30 anni, ancora diacono, in seguito alla morte del vescovo diocesano, per volontà del clero e del popolo cannese, fu proclamato Vescovo di Canne. Il suo ministero pastorale si rivelò ricco di umiltà, di opere di carità, meriti e virtù, e alla sua morte, avvenuta il 30 dicembre 1129, lo stesso popolo cannese lo proclamò santo e volle seppellire il suo corpo presso l'altare maggiore della Cattedrale di Canne dove rimase fino al 27 aprile 1276 quando, in seguito alla distruzione della città, i cannesi traslarono le sante spoglie a Barletta, prima nella Cattedrale e poi nella Chiesa di Santo Stefano (in seguito dedicata a San Ruggero), sotto la custodia del monastero delle monache benedettine celestine, dove a tutt'oggi è venerato. A distanza di oltre sette secoli, si intende richiamare questo evento antico per ridarne memoria storica alla cittadinanza, rinnovando la cultura, l'arte e la spiritualità.


Fonte: Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth


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AMICA 9 TV: BARLETTA - LA TRASLAZIONE DELLE SPOGLIE DI SAN RUGGIERO


http://www.youtube.com/watch?v=oKZpoo-RUUA&list=UUlNHmlTW9rZHdU5kLrcEg2A&index=6&feature=plcp


 






 

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