19/06/2012. BARLETTA - VENERDI' 22 GIUGNO "IL NASO DEL TEMPLARE", PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI FRANCO CARDINI CON RAFFAELE LICINIO DA LIBERINCIPIT. UN AFFASCINANTE VIAGGIO NEL MEDIOEVO (CHE NON TI ASPETTI) ED OLTRE....
L'Associazione Culturale "liberincipit", Presidio del Libro di Barletta, presenta: "Il Naso del Templare" di Franco Cardini e Raffaele Licinio (ed. Caratteri Mobili) venerdì 22 giugno ore 19.30 Casa liberincipit via Samuelli 10 Barletta
A presentare il libro sarà Raffaele Licinio, Ordinario di Storia Medievale nell’Università di Bari e storico di fama internazionale.
Dialogheranno con lui Victor Rivera Magos, medievista, e Carmen Palmiotta, giornalista.
«L’albero delle storie, col suo solido e dritto tronco di certezze e di fatti avvenuti e verificabili, non esiste: ce lo immaginiamo per rassicurarci, per consolarci, ma le cose stanno in modo ben diverso». Franco Cardini
«Ricordate la frase di Goya sul sonno della ragione che genera mostri? Bene: ma c’è mostro e mostro. E c’è anche chi, forse con qualche ragione, ha trasformato il sonno in sogno della ragione». Raffaele Licinio
«La storia non è una semplice successione di date o di battaglie, ma anche di uomini» Anonimo
Si crede che il passato sia sempre verificabile, comprensibile, e che possiamo conoscere la storia per come é avvenuta. Il Medioevo è divenuto un luogo di certezze, dove la cultura della comunicazione di massa e del turismo generalizzato ha convinto tutti di conoscere ogni piccolo particolare di un’epoca remota eppure, nell’immaginario collettivo, molto vicina. Che immagine abbiamo, oggi, del Medioevo e qual é il ruolo dello storico nella società contemporanea? Intellettuale, scienziato, artigiano della parola o semplice insegnante?
LA SCHEDA...
Il naso del templare. Sei saggi storici su templari, corsari, viaggiatori, mastri massari e monstra medievali (Caratterimobili 2012) è un dialogo serrato tra due amici, prima che tra due storici. Franco Cardini e Raffaele Licinio giocano con i paradossi e i luoghi comuni, con gli specchi falsati della contemporaneità, sempre partendo da una ricostruzione e interpretazione storica fedele ai dati documentari ma, quasi provocandosi l’un l’altro, rinfacciandosi i due approcci differenti e le rispettive idee politiche.
Ad esempio: come si viaggiava nel Medioevo e che vita facevano i mastri massari o i cavalieri templari? Agralisto da Bari si fa trovare in un assolato pomeriggio del Tavoliere; Ruggero di Flor, invece, lo devi inseguire tra la sua città natale, Brindisi, e le acque del Mediterraneo sino in Palestina. Il primo è un funzionario di Federico II e Carlo I d’Angiò, il secondo un templare che si fece corsaro. Il primo è un burocrate, il secondo è una sorta di imprenditore della guerra.
Questo libro odora del sudore di contadini e di viaggiatori, risuona delle parole dei massari e delle urla guerriere dei templari, profuma di rovine e macerie e delle fraintese parole che ne fanno i contemporanei, perché il Medioevo dura ancora oggi e evidentemente qualsiasi tipo di racconto-analisi venga scritto su quei mille anni di storia, alla fine è sempre uno specchio della nostra contemporaneità.
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