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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

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18/10/2012.  LECH WALESA A BARLETTA: UN BENVENUTO NEL RICORDO DI QUELLO SPICCHIO DI POLONIA DEL 1945 QUI. DALLA SOLIDARIETA' DI ALLORA ALLA SUA "SOLIDARNOSC"....

Lech Walesa venerdì 19 ottobre a Barletta per il Premio Sfide.

Un benvenuto al Nobel per la Pace e leader del sindacalismo di Solidarnosc nel ricordo di quando a Barletta c’era un pezzo della sua Polonia nata proprio quaggiù all’insegna della pace e della solidarietà popolare tutta barlettana.

Accadde subito dopo la fine della seconda guerra mondiale quando, terminato il conflitto, i tanti polacchi in terra di Germania come prigionieri, operai o altro, passarono in Italia dove vennero diretti a Trani e Barletta a ridosso della 7a divisione fanteria del 2° corpo che stazionava nelle due città.

Il secondo Corpo polacco aveva combattuto valorosamente a fianco delle truppe alleate a Montecassino e nella battaglia di Ancona: una scelta formazione al comando del coraggioso generale Wladyslaw Anders, un'armata che raggruppò gli esuli polacchi all’indomani dell’invasione tedesca dell’Urss.

Terminate le ostilità, fu grazie al generale Anders come segnale forte di una futura unità nazionale nella madrepatria che nell'aprile '45 si organizzarono proprio a Trani e Barletta due centri di raccolta, dove la W.R.S. - N.C.W.C. (War Relief Service - National Catholic Welfare Conference) cercava fondi per la propria opera caritatevole.

Da quest’attività nacquero spontaneamente, nello stretto ed amichevole rapporto di solidarietà vera e tangibile con la popolazione di Barletta, quelle forme di aiuto caritatevole e solidale che ancora oggi i più avanti negli anni fra i nostri concittadini ricordano come il “mercatino dei polacchi”: una serie di bancarelle allineate ordinatamente in quella che fu la parte iniziale di via XXIV maggio sottostante l’edificio scolastico Massimo d’Azeglio lungo i giardini di viale Giannone.

In quelle bancarelle si vendevano soprattutto abiti e indumenti usati, spesso di origine militare, dalla cui vendita si poteva liberamente ed umilmente contribuire al sostentamento dei connazionali polacchi che risiedevano nei quartieri militari ed avevano costanti relazioni sociali e civili con la gente barlettana.

Questo spicchio di Polonia a Barletta generò una presenza ed una testimonianza che soprattutto oggi i collezionisti di francobolli amano rievocare con piacere culturale misto ai ricordi della storia patria.

La piccola grande terra polacca “made in Puglia” fu battezzata proprio con un preciso nome della lingua polacca: “osiedle”, ovvero un'entità territoriale, la frazione di un comune urbano, generalmente di dimensioni medie o piccole.

E Barletta ebbe l’onore ed il privilegio di ospitare nel proprio territorio comunale una “osiedle” stabilmente abitata da polacchi che spedivano e ricevevano lettere, corrispondenza, pacchi.

Per questo, con delibera del comando del 2° corpo venne autorizzata ad emettere francobolli chiudi-lettera. La suddivisione dei ricavi doveva essere: 50% ai fini della società, 35% aiuti civili e 15% vedove e orfani dei soldati del 2° corpo.

I centri di raccolta facevano uso gratuito della Posta militare riservata ai polacchi (con sede in Barletta).

Le poste italiane non ricevevano compenso per la corrispondenza inoltrata, che poteva essere dunque affrancata con i soli chiudi lettera.

Quanto agli annulli, erano i seguenti: Centro di Raccolta di Barletta; Centro di Raccolta di Trani; Posta dei Centri di Raccolta polacchi Barletta-Trani; Posta dei Centri di Raccolta in Italia Bartletta-Trani; Posta Militare Polacca, 2° Corpo.

Di tutta questa storia "nascosta" bisognerà scriverne, un giorno o l’altro...

Nino Vinella, giornalista







 

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