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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

27/11/2012.  BISCEGLIE - LA FONDAZIONE ARCHEOLOGICA CANOSINA PROMUOVE IL TERRITORIO NELL’AMBITO DELLA MANIFESTAZIONE “CALICI NEL BORGO ANTICO”.

L’agenda delle attività della Fondazione Archeologica Canosina Onlus, in qualità di ambasciatrice e promotrice delle peculiarità archeologiche e naturalistiche del territorio, si arricchisce di sempre maggiori appuntamenti.

Dopo la proficua e sempre affascinate partecipazione a Paestum, la Fondazione si è recata a Bisceglie, nell’ambito della splendida e ben organizzata manifestazione enogastronomica e culturale “Calici nel Borgo Antico” il 23 e il 24 novembre scorsi.

Tra profumi di caldarroste, colori tenui - riflessi sulla splendida pietra bianca delle basse Murge -, ricercati suoni da camera del XVII e XVIII secolo e portoni sapientemente arricchiti a festa, in via Tupputi 14, risuonavano limpide le parole di Richard De Saint Non e dei viaggiatori del Grand Tour passati per Canosa secoli addietro e rimasti colpiti dal suo turchese contrasto tra cielo e accoglienza.

Curiosità, uno stand sobrio ma ricco di quella passione che non è semplicemente barocchismo di eccessi, ma una vera e propria sinfonia di accortezze, di semplici parole, di gesti sentiti e di sensazioni che le buone immagini possono soltanto evocare, ma che il gusto contribuisce ad arricchire.

Una fila interminabile sino alle 01.00 del mattino seguente, tra persone squisitamente sfiorate dal “vedere” e “gustare” Canosa, in un’atmosfera che più tarda era l’ora, più acquisiva i toni della Bélle Epoque di fine Ottocento.

L’Archeologia che sposa il gusto. Tra etichette più o meno note, i vini di Canosa hanno certamente contribuito a garantire il successo di pubblico e di affluenza nelle due giornate biscegliesi, tra note ed essenze di bouquet e tartine fatte in casa con mousse di percoche e crema di cioccolato.

Note e sentori che sapientemente il Sig. Del Vento, istrionico produttore locale di vini, ha fuso alle parole del Dott. Sandro Giuseppe Sardella e di Renato Tango.

Un monumento o un’area archeologica di Canosa, valeva un accostamento di vino sempre diverso.

Il pubblico, visivamente colpito e fortemente interessato, ha chiesto di scoprire ed approfondire sul luogo questi gusti delicati e questi luoghi canosini, definiti “ricercati” da molte di quelle persone in fila al portone di via Tupputi.

Archeologia e Gusto, un binomio non scontato, che è sempre più vincente sul territorio, sposando la sapienza antica alla cultura agro alimentare. Rappresenta semplicemente una passione di genere, una branca da sottomettere alla dominazione assoluta del giusto ed elitario modo di fare cultura?

In questa Italia di sempre maggiori rovine, quasi resuscitando e riconiando “obtorto collo” la vecchia teoria della “così bella rovina” romantica ed ottocentesca, non ci accorgiamo di avere fra le mani un immenso patrimonio culturale che ha bisogno di rinascere dalle piccole cose che contribuiscano a riscoprirlo e, perché no, a reinterpretarlo, superando quel demagogico confine di sapienza archeologico/culturale e tornando a far parte della quotidianità e della utilità della vita di ognuno di noi; sempre fermo restando quel rispetto che le è dovuto e che ogni giorno le Istituzioni e gli Enti Culturali cercano di difendere con passione e con notevoli e talvolta insormontabili sforzi.

Ed è stato così che, quando sono emerse le parole di Giuseppe Ungaretti - viaggiatore fra i tanti nella terra di Canosa - che le serate si sono concluse; tra un calice ed un sorriso, non dimenticando quanto le atmosfere non siano soltanto sogni, ma realtà da viversi nei luoghi giusti di questa terra incantata.






 

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