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CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
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Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

30/12/2012.  BARLETTA - PER LA FESTIVITA' DEL SANTO PATRONO RUGGERO, NELL'OMELIO DELL'ARCIVESCOVO MONS.PICHIERRI UN FORTE RICHIAMO ALLA TESTIMONIANZA DEI VALORI DEL VANGELO.

Quest’anno, in coincidenza della Solennità di San Ruggero, Vescovo, patrono di Barletta, con la domenica (che avrebbe impedito la partecipazione ai sacerdoti, perché impegnati in parrocchia), il consueto Pontificale della mattina del 30 dicembre è stato anticipato nella serata del 29 dicembre.

La Chiesa di San Ruggero gremita di fedeli e delle autorità civili e militari, tra cui il Commissario Prefettizio, Dott.ssa Anna Maria Manzone.

Il solenne pontificale è stato presieduto da S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, alla presenza di numerosi sacerdoti, diaconi e seminaristi.

Mons. Pichierri ha cominciato la sua omelia partendo subito dalla figura di San Ruggero, vissuto tra la fine del X secolo e l’inizio dell’XI secolo, morendo all’età di 66 anni, “dopo aver svolto il suo ministero di pastore nel nostro territorio, soprattutto a Canne. E’ stata una grande figura di Vescovo, di grande attualità anche oggi: egli era per tutti, la sua casa era di tutti, ed ha inteso la Chiesa come famiglia di tutti; un ministero il suo fondato sulla preghiera e la frequenza costante della Parola di Dio”.

L’Arcivescovo ha richiamato la dimensione diocesana della Solennità di San Ruggero, in quanto egli è Patrono anche dell’Arcidiocesi, assieme a San Nicola il Pellegrino (Patrono di Trani) e ai Santi Sergio, Mauro Pantaleo (Patroni di Bisceglie).

Pertanto “domani, in tutte le parrocchie della diocesi, la liturgia ruoterà attorno alla figura di questo santo, la cui figura ci porta a ricordare i nostri compiti di ministri ordinati e di cristiani: la sua è stata una presenza di luce, di unità, di responsabilità verso la sua chiesa; ha perseguito il bene, la giustizia, la carità soprattutto verso gli svantaggiati e gli emarginati; il potere lo ha inteso come servizio e non come occasione per stabilire la propria superiorità sugli altri.

Se si pensa bene – ha proseguito l’Arcivescovo – è proprio il potere inteso come il mettersi al di sopra degli altri ad essere la causa di tante ingiustizie, della ferità perpetrata alla dignità della persona umana”.

L’Arcivescovo ha quindi richiamato il compito dei cristiani di oggi alla luce dell’esempio del Vescovo di Canne: “Prima che agli altri, dobbiamo richiamare a noi stessi, battezzati, i nostri doveri: abbiamo il compito di rendere visibile Gesù, di essere punto di riferimento sul piano della testimonianza che deve essere limpida, viva, audace.

Quanti cristiani, ad esempio, rompono quell’alleanza di amore che è rappresentata dal matrimonio e dalla famiglia unita, per cui essa oggi risulta lacerata. E, per fare un altro esempio, quanta forte è la tentazione di tanti cristiani di chiudersi e farsi soffocare da quelle pressioni operanti nella società che vorrebbero ridimensionata la presenza della chiesa nella società.

La liturgia proprio in questi giorni ci ha ricordato delle figure di santi che, a causa della fede vissuta nella vita concreta, hanno sofferto, subito la persecuzione, fino al martirio: S. Stefano, S. Giovanni Apostolo, i Santi Innocenti.

E, a proposito di questi ultimi, non possiamo tacere sui tanti innocenti, soprattutto bambini, che vengono soppressi: i massacri di fanciulli cristiani in Nigeria, la strage avvenuta recentemente negli Stati Uniti, dei bambini concepiti e abortiti”.

“Forse è il caso – ha affermato con forza Mons. Pichierri – di chiederci: ma, in quanto cristiani, siamo presenti nella società, nella storia? Tutti avvertiamo impellente un’esigenza di rinnovamento, di cambiamento di rotta, di costruzione di una nuova società”.

A questo punto della sua omelia l’Arcivescovo ha rivolto lo sguardo alla situazione locale: “In tal senso mi è piaciuto un articolo pubblicato oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno e firmato da un barlettano che può essere riassunto nel messaggio: usciamo tutti dall’egoismo, rivestiamoci di legalità, di senso del rispetto reciproco e dell’ambiente, diamo uno sguardo alla nostra città di Barletta che, purtroppo oggi è senza governo, affidato temporaneamente al Commissario straordinario, che saluto, oggi presente qui.

E, su questo piano si inserisce un documento del Consiglio Pastorale Zonale, da me benedetto, diramato quest’oggi, con cui tutti, soprattutto coloro che sono impegnati nelle istituzioni, sono richiamati a salvaguardare la dignità della persona, del bene comune, della politica intesa come servizio”.

Fonte:
Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth
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