Da nove mesi il sito archeologico della grotta di Santa Croce a Bisceglie, noto a livello mondiale, è chiuso ai visitatori. I danni subiti dalla cultura e dal turismo sono notevoli. L’inghippo è nato all’improvviso dal 19 luglio 2012 quando è stata emessa l’ordinanza sindacale n. 159 con la quale fu disposto lo sgombero da persone e cose della grotta “per presunta necessità di studi circa la staticità del sito”, come sosteneva l’Autorità di Bacino della Puglia.

Fino ad allora visite guidate, sagre estive e campagne di scavo avevano animato la zona della grotta. Si sono susseguite le promesse politiche che in tempi brevi la situazione sarebbe stata sbloccata ed i cancelli della grotta sarebbero stati riaperti. Ma senza esito.

Ora gli scout guidati da Mimmo Rana, che per un ventennio si sono prodigati per la valorizzazione del complesso carsico ubicato nella lama naturale tra Bisceglie e Corato sottraendolo all’abbandono, visto l’immobilismo sul caso hanno pensato di far da sé.

«Noi non ci siamo fermati» dice Rana. Infatti gli scout hanno preso contatti con l’istituto di Scienze della Terra Geoambientali dell’Università di Bari per l’affidamento dell’incarico di redazione di una perizia tecnica.

Un lavoro che dovrebbe essere commissionato a proprie spese proprio per abbreviare i tempi.

L’intervento di studio del sito archeologico, con il prelievo di campioni di roccia, si protrarrà per circa sei mesi così da fornire all’Autorità di bacino uno strumento per rivedere quanto rilevato sulla carta in tema di staticità e sicurezza.

Ciò vuol dire che purtroppo anche per la prossima stagione estiva la grotta di Santa Croce non sarà visitabile al suo interno.

LUCA DE CEGLIA

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=603402&IDCategoria=1