www.comitatoprocanne.com

Meteo Puglia










CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
Vai al sito


Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

24/04/2013.  ROVIGO - DE NITTIS IN MOSTRA CON I SUOI AMICI ARTISTI MERIDIONALI. DAL NOSTRO INVIATO FERRUCCIO GEMMELLARO.

L’impressionista barlettano Giuseppe De Nittis ha trovato una magnifica ospitalità nel Veneto.

In concomitanza con la “personale” a Padova, nel Palazzo Zabarella, è in collettiva a Rovigo, Palazzo Roverella, nell’originale esposizione “Il successo italiano a Parigi negli anni dell’Impressionismo: la Maison Goupil”.

Il gallerista Goupil aveva visto giusto: l’incontro con De Nittis nel 1867, durante la prima escursione del pittore a Parigi, lo convinse a richiamarlo a sé.

Lo volle per la famosa maison che portava il suo nome, dove sarebbe stato in compagnia di artisti i quali tutti avrebbero lasciato traccia nella storia dell’arte.

Comprese immediatamente che le tele di De Nittis appagavano un gusto che la borghesia aveva scoperto e che ostentava nelle proprie collezioni private.

Il Nostro e, innanzi tutto, Goupil intesero che erano nel bel mezzo di una vogue che avrebbe potuto recare loro fama e danaro.

La Maison Goupil, infatti, andò a raccogliere, in quegli anni Settanta e Ottanta del XIX secolo, un nutrito e qualificato assortimento di opere che non aveva eguali all’epoca e che sarebbe andato a ornare le pareti non solo francesi, ma di un’intera Europa.

Non è il caso voluto per sistemazione della mostra che in essa l’itinerario parta da Giuseppe De Nittis, poiché fu giusto grazie al "rendez-vous" con il pugliese che Goupil si convinse non solo a circondarsi di artisti italiani, quali Giovanni Boldini, Vittorio Corcos, Eugenio De Blaas, Antonio Mancini, Francesco Paolo Michetti, Alberto Pasini e Raffaello Sorbi, ma addirittura di una considerevole rappresentanza meridionale.

De Nittis, infatti, fu una sorta di apripista a Parigi per gli artisti meridionali quali Alceste Campriani, Edoardo Dalbono, Giacomo Di Chirico, Domenico Morelli, Rubens Santoro e Edoardo Tofano, tutti citati nei registri della maison di Goupil.

Mi soffermo su alcuni, i più significativi in rapporto a De Nittis, presenti qui a Rovigo.

Alceste Campriani frequentò l’Accademia napoletana e fece parte di quel gruppo di veristi – Scuola di Resìna a Portici - assieme a De Nittis, il quale lo avrebbe chiamato a Parigi per entrare nella cerchia di Eugene Goupil, dove acquistò fama e guadagni; di lui è esposta “La tournée électorale”.

Giacomo Di Chirico discendeva da una famiglia di poveri artigiani, la sua, da Venosa, la città in cui ebbe i natali e che gli riconobbe un estro artistico non comune e gli pagò l’iscrizione all’accademia napoletana.

La sua tela “Uno sposalizio in Basilicata” fece il giro espositivo in Europa suscitando clamore per quell’inusuale finestra spalancata su una fervida ed elegante cultura del sud d’Italia, che la politica egemonica piemontese descriveva invece quale prodotto di briganti e cafoni.
Goupil acquistò l’opera e richiese altri suoi lavori.

Per il successo ottenuto fu insignito della Croce di Cavaliere della Corona d'Italia e nominato professore onorario del Reale Istituto di Belle Arti.

Si spense purtroppo quarantenne, preda di un grave squilibrio mentale.

Di lui è in mostra “Uno sposalizio in Basilicata”, l’opera che l’ha fatto conoscere nel continente e oltre.

Domenico Morelli è ricordato come artista politico per la sua adesione ai moti risorgimentali, sarebbe stato, infatti, nominato senatore del Regno d’Italia.

Figlio del popolo, senz’altro la molla questa che fece di lui assertore di un’Italia libera e indipendente, frequentò l’Accademia di Belle Arti a Napoli, dove sarebbe stato professore e poi direttore.

I suoi dipinti sono connotati d’ideali romantici e definì ‘repubblica di Portici’ il gruppo di Resìne il quale operava in assoluta autonomia dagli indirizzi accademici.

Sulla scia di De Nittis, trovò ampia accoglienza a Parigi e Goupil s’innamorò della sua opera “La figlia di Jario” qui in esposizione e che non era più stata vista dalla biennale veneziana del ’28.

Edoardo Tofano fu molto influenzato dal romanticismo pittorico di Domenico Morelli. Qui è esposta la tela “Enfin… Seuls!”, che ebbe uno straordinario successo al Salon di Parigi col titolo originale “Seuls” dopo che era stata in mostra a Napoli.

Giuseppe De Nittis, oltre che a Padova è presente qui a Rovigo con una sequenza di capolavori che aveva elaborato per Goupil, quali “La descente du Vésuve”, “La route de Naples à Brindisi” e “Temple à Pompéi”.

Come avevo già accennato nel precedente articolo concernente la mia visita alla mostra padovana tutta dedicata a De Nittis, l’idillio col gallerista non durò molto.

L’incentivo per indirizzare la propria arte verso l’Impressionismo fu dato al barlettano dalla rottura con Goupil e dall’invito di Degas che lo volle nell’esposizione storica dei movimentisti.

Difficile affermare oggi quale fu lo stimolo iniziale, rottura o invito, ma una riflessione occorre pur farla; De Nittis non avrebbe ricevuto dal gallerista tutta la riconoscenza che si aspettava per avergli favorito flusso di artisti, notorietà e introiti.

Le opere del Nostro, l’italien de Paris, nonostante l’irrimediabile frattura francese, avevano già convinto i continentali, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che a ogni artista europeo occorreva fare i conti, se per davvero aspirava a divenire una firma da ricordare, con l’accoglienza nella penisola italiana, di là d’essere diventata una sola e giovane nazione.

Ferruccio Gemmellaro

Nelle foto:

Giuseppe De Nittis

La route de Naples à Brindisi

Edoardo Tofano

Enfin… Seuls!

Giacomo Di Chirico

Uno sposalizio in Basilicata






 

Stampa l'articolo

 
© Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia. Sede e Presidenza: Via Rizzitelli 62 - 70051 Barletta BT ITALY
Tel: (+39) 0883 532180 - Email: comitatoprocanne@oggiweb.com. Credits: OggiWeb www.oggiweb.com