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CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

28/12/2014.  CANNE DELLA BATTAGLIA – MARTEDI’ 30 DICEMBRE: MENTRE BARLETTA FESTEGGIA IL PATRONO, SOS FONTANA DI SAN RUGGERO IN PERICOLO FRA DEGRADO E ABBANDONO. RISCHIA DI PERDERE UN ALTRO PEZZO IMPORTANTE L’IDENTITA’ CULTURALE DI UNA CITTA’ SENZA MEMORIA.

Martedì 30 dicembre, Barletta chiuderà anche questo travagliato 2014 propiziando la sua speranza con la solenne festività del santo Patrono Ruggero, Vescovo di Canne.

Già, Canne della Battaglia: ma quanto noi barlettani vogliamo veramente sapere dell’attuale stato di salute della storica Fontana medievale di San Ruggero a Canne della Battaglia?

Il Santo ha già compiuto il suo ultimo miracolo, salvandola (finora) dal rischio di crollo imminente, deturpata dai vandali con i graffiti a base di vernice spray, graffiti mai rimossi nemmeno dopo tantissime denunce sui media.

E se questo sembrava già scandaloso di per sé, dall’ultimo sopralluogo eseguito domenica scorsa con un paio di amici fotografi è risultato evidente il peggioramento della situazione già denunciata mesi, anni addietro dal Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia: lesioni alle strutture murarie portanti esterne, crepe alla volta della copertura risalente al XVI secolo come l’intero manufatto, copiose infiltrazioni di acqua piovana dal tetto disconnesso, erosione e scomparsa del materiale tufaceo dal portale d’ingresso.

L’ultimo restauro, attestato da una piccola lapide, risale al 1985, trent’anni fa: ma anche dopo gli sconosciuti “predatori” si sono accaniti e vi hanno rubato lo stemma di pietra esistente sulla facciata, nonché tentato di fare bottino di un’altra piccola vasca poi abbandonata davanti.

Coeva all’epoca del vescovo di Canne elevato poi a protettore di Barletta (XII secolo), ampliata e rimaneggiata nel Cinquecento con la caratteristica costruzione quale sito protetto come abbeveratoio sulla vie della transumanza a servizio della soprastante Masseria detta di Canne, la Fontana di San Ruggero riesce ancora a donare un piccolo zampillo di acqua dalla falda freatica ed a regalare la suggestione del tempo antico.

In sua difesa si sono finora mossi il liceo Classico Casardi, col gesto della simbolica adozione dopo un intero anno scolastico dedicato al suo studio ed alla conoscenza, con tanto di spot “pubblicità progresso” ed un significativo progetto finale premiato dalla Regione Puglia, ed il FAI (Fondo Ambiente Italiano) resosi disponibile attraverso la Delegazione di Andria-Barletta-Trani ad un complessivo intervento di restauro nel rispettivo delle proprie competenze statutarie.

Il nostro Comitato, fin dalla scoperta (inizio 2008) dei demenziali graffiti sul vascone medievale di pietra tagliata avvenuta con la pubblicazione su Youtube del filmato per mano degli stessi anonimi autori, contro i quali è stata presentata denuncia-querela per atti vandalici, ha sempre fatto pressing con la mobilitazione del volontariato.

Ma tutto ciò evidentemente non basta ancora a salvare definitivamente dalla incombente rovina la Fontana di San Ruggero. Oggi bisogna fare di più, molto di più prima che sia davvero troppo tardi. E’ l’unica garanzia per attivare il processo degli atti amministrativi necessari alla cantierizzazione delle opere di salvataggio.

Infatti, a dispetto della voce popolare che l’accredita da sempre come bene di tutti, la Fontana è pubblica ma per solo l’uso che se ne fa della sua acqua di risorgiva: essa, come manufatto costruito, insiste su di una particella catastale proprietà di un soggetto privato, al quale il Comune di Barletta non ha mai ingiunto di provvedere alla messa in sicurezza. Storie di ordinaria malaburocrazia, mentre la città rischia così di perdere irreparabilmente un altro pezzo della sua cosiddetta “identità culturale”, concetto, valido, a quanto pare, solo per dare titolo ad un assessorato. Tecnico…

Nino Vinella, Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia

Domenica 28 dicembre 2014

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