In Puglia il primo e unico museo a cielo aperto che si raggiunge grazie al trenodi Francesco CafaroVagoni che si fermano direttamente nella storia. Rotaie che corrono nella valle del fiume Ofanto e tagliano la campagna pugliese. Da Barletta, per nove minuti di viaggio affacciati al finestrino di un treno, per giungere in una piccola stazione proprio nel mezzo di un sito archeologico a cielo aperto.
È quello che succede a Canne della Battaglia che è stata trasformata in un autentico museo che può godere, senza ombra di dubbio, di fama mondiale. Presso questi luoghi, infatti, era giunto il condottiero africano, quell’Annibale che riuscì ad annullare la forza dell’Impero Romano.
Il tratto di ferrovia che si estende tra Barletta e Spinazzola per circa settanta chilometri è stato costruito sul finire dell’Ottocento per collegare l’alta Murgia alle grandi linee di comunicazione nazionale.
Dall’essere un semplice casello ferroviario, un po’ abbandonato a se stesso e un po’ sconosciuto, agli inizi degli anni ’50 Canne della Battaglia fu riadattata ed oggi riveste un’importanza storica ed artistica non indifferente.
Un breve tratto, quello che giunge a Canne della Battaglia, che permette al turista di ripercorrere non solo la storia ma anche i costumi e le tradizioni di un’intera regione. In nove minuti di viaggio si attraversano vigneti e uliveti secolari della Puglia e ci si immerge in un’atmosfera propria di questa terra: tradizioni, folklore e una cucina fatta di sapori genuini non mancano di accompagnare i visitatori.
La stazione di Canne della Battaglia è la prima, e finora unica, struttura non costruita nel centro abitato, ma in un’area archeologica in cui è stato allestito un importante museo. Vi sono raccolte le testimonianze del passaggio di Annibale nell’agosto del 216 a. C., durante la seconda guerra punica, e reperti di diverse civiltà che spaziano dal VI millennio a. C. fino al XIII secolo.
In quella stessa zona è possibile visitare poi un’antica fontana medievale dedicata a S. Ruggiero e gli scavi di San Mercurio con un’imponente domus romana d’epoca imperiale. Sempre nella stessa zona sono da visitare il menhir di Diomede e la zona dei Sepolcreti con i resti di villaggi preistorici e protostorici.
Oggi la zona riveste dunque una grande importanza. E le amministrazioni locali si augurano che la piccola stazione ferroviaria rappresenti da ora in poi un punto di riferimento per la mobilità sostenibile così come per il turismo scolastico e culturale più in generale. D’altronde nessun altro treno si era mai fermato nella storia.
Fonte:
www.quitalia.it