Nell'atrio di accesso della Stazione di Barletta, il tempo, le circostanze e la discreta sensibilitą di privati donatori, associazioni ed enti ha permesso - durante gli anni - di costituire un piccolo ma efficace insieme museale piuttosto ben organizzato sulla storia e sulla cultura della cittą e del territorio, in modo da offrire anche ai viaggiatori in transito un qualificato "campione" delle bellezze artistiche, architettoniche ed archeologiche di Barletta in rapporto al trascorrere dei secoli e degli avvenimenti di maggior richiamo come quelli connessi alla vita quotidiana.
Si tratta di reperti assolutamente originali, ricavati dai contesti di provenienza nel pił rigoroso rispetto dei canoni della presentazione in un ambiente come quella della Stazione ad altissima densitą di pubblico in movimento.
Le Ferrovie dello Stato hanno sistematicamente provveduto ad un metodico censimento, repertorio e catalogazione di ogni singolo pezzo, tanto da costituire una raccolta ufficiale che gli imminenti lavori di "restyling" alle infrastrutture della Stazione di Barletta (ormai capoluogo della Sesta Provincia pugliese con Andria e Trani) imporranno a breve di trasferire in luogo protetto e sorvegliato, nell'attesa di una risistemazione in loco ma sempre con metodo scientifico e divulgativo atta a documentare la civiltą della comunitą cittadina nel corso del tempo.
Sotto l'occhio discreto dei sistema televisivi di sicurezza, mentre tutti le altre testimoniazne sono direttamente fruibili dal pubblico, solo per un importante reperto proveniente dal sito archeologico di Canne della Battaglia esiste una specifica vetrina con teca.
21 maggio 2006 (n. vin.)
Questa la scheda descrittiva riportata in una recente pubblicazione della Soprintendenza Archeologica della Puglia:
BARLETTA - STAZIONE FERROVIARIA - ATRIO
COLONNINA FRAMMENTARIA- datazione: VI secolo
- materiale: marmo
- dimensioni: m. 1,29 (h); 0,31 (diam.)
- origine: erratica, proveniente da una delle basiliche paleocristiane di Canne
- riferimenti d'archivio: Raspi Serra 1974, nn. 276, 277 e n. 348 conservato nel Municipio; Rusconi nel 1971 la vide in deposito
presso l'Antiquarium di Canne della Battaglia
- descrizione attuale: la colonnetta, priva in buona parte della zona superiore, presenta alla base una serie di baccellature; un sottile
listello rigonfio divide questa zona dalla superiore, decorata da un motivo spiraliforme.
Bibliogfrafia: Rusconi 1971; Iurlaro 1973, p. 316, fig. 1
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