24/04/2012. SULLA BARLETTA-SPINAZZOLA «NOI PENDOLARI IN BALÌA DEI DISAGI» FRA AUTOBUS SOSTITUTIVI, TAGLI AI TRENI, SFIDUCIA VERSO LE ISTITUZIONI. TANTE PROPOSTE PER MIGLIORARE IL SERVIZIO SULL'INTERA LINEA A BENEFICIO DEL SISTEMA TRASPORTI NEL TERRITORIO.
Pendolari nuovamente sul piede di guerra. L’indice è puntato sulle fermate effettuate dai bus sostitutivi e sulle condizioni di viaggio con tanti disagi.
La cronista ha viaggiato con i pendolari raccogliendo a caldo proteste e lamentele dopo circa sei mesi di avvio del cosiddetto «ridimensionamento» o «progetto sperimentale» della tratta ferroviaria Barletta-Spinazzola.
Saliamo sul treno alla stazione di Barletta alle 18.29 fermate a Canosa, Minervino e Spinazzola: ci sono soprattutto studenti e lavoratori provenienti da Bari e Foggia.
Nella carrozza parlando con i viaggiatori colpisce la sfiducia verso le istituzioni, verso la Regione e verso Trenitalia.
I pendolari sono rassegnati, ritengono che gli autobus sostitutivi che coprono la maggior parte delle corse da ottobre 2011, non saranno più rimpiazzate dalle corse su rotaia, ma non per questo si arrendono.
La protesta si è spostata sulle condizioni di viaggio e sulle fermate effettuate dai bus sostitutivi.
«Non riusciamo a capire – afferma Mimmo Cerasole (dipendente Telecom) come mai a Canosa si effettuano tre fermate, si attraversa tutta la città nelle ore di maggiore traffico dilatando i tempi di percorrenza e a Minervino e Spinazzola, nonostante le nostre insistenze, si mantiene la sola fermata della stazione. Non è questione di mero campanilismo, noi pendolari paghiamo regolarmente biglietto e abbonamento, timbriamo regolarmente, paghiamo le tasse ma abbiamo un trattamento differente. Voglio a questo proposito evidenziare che alla stazione di Canosa mancano le macchinette obliteratrici».
«Di mattina precisamente alle 7.30 – aggiunge Pietro D’Avenia (docente Università di Foggia) – gli studenti di scuola superiore che da Minervino vanno a Canosa, fanno a gara per salire su un treno stracolmo. Una situazione davvero insostenibile, oltre che pericolosa per la loro incolumità, perché spesse volte attraversano i binari».
Insomma, da quel che è stato possibile sapere, in alcune fasce orarie le poche carrozze messe a disposizione sulla linea Spinazzola-Barletta sarebbero insufficienti a far sedere i pendolari.
A volte i posti a sedere sono più o meno 68, mentre sul treno viaggiano più di novanta persone in condizioni facilmente immaginabili.
«Da quando utilizziamo gli autobus sostitutivi nostro malgrado – spiega Angela Loiola dipendente pubblica amministrazione – i tempi di percorrenza sono aumentati. Si prenda ad esempio l’autobus delle 20, arriva a Spinazzola non prima delle 21.40, mentre l’orario di arrivo è 21.17. In sostanza il bus soprattutto in estate rimane imbottigliato nel traffico e questo dilata i tempi di percorrenza».
Identiche le richieste dei pendolari ancora inascoltate: l’eventuale utilizzo dei bus solo nelle fasce orarie di minore frequenza; una pianificazione attenta di orari e di percorsi urbani ed extraurbani (per le eventuali corse su gomma) che consentano la mobilità anche da e verso Bari con tempi di percorrenza adeguati; controlli continuativi anche sugli autobus (dei titoli di viaggio, dei percorsi); la sperimentazione per un biglietto-abbonamento integrato.
ROSALBA MATARRESE
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese
Nelle immagini (Foto esclusive La Gazzetta dell'Archeologia on line) gli autobus sostitutivi in sosta davanti alla Stazione di Barletta, in Piazza Conteduca
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