16/09/2015. BARLETTA - OGGI CINQUANTASEI ANNI DAL CROLLO DI VIA CANOSA. CARO SINDACO CASCELLA, SONO STATI I CITTADINI A RICOSTRUIRE LA MEMORIA SULLA VERGOGNA DELLA MALAEDILIZIA. DOVE STAVA LA POLITICA CHE OGGI FA SOLO PROPAGANDA, DEMAGOGIA, DISINFORMAZIONE?.
Cinquantasei anni dal crollo di via Canosa, 16 settembre 1959. E cinquantotto vittime da ricordare anche oggi. Ne scrivo a titolo personale, da giornalista ma soprattutto come cittadino di Barletta, la città dei crolli e della malaedilizia, conosciuta così da tutta Italia, una città ed una mentalità da sporca politica del mattone nella quale riconoscersi è tragedia peggiore delle stragi consumate. Via Magenta, 8 dicembre 1952, diciassette morti. Via Roma, 3 ottobre 2011, cinque giovani vittime. Ed il mancato (ma sempre dimenticato nella macabra contabilità) crollo del 16 marzo 1956, in via Taddei, con trentadue persone miracolosamente scampate alla morte. Questi altri episodi vanno collocati storicamente con via Canosa 1959.
Ho letto il comunicato stampa del collega giornalista Pasquale Cascella. “Dopo tanti anni, in questo 16 settembre, la ricorrenza del crollo dell’edificio in via Canosa in cui persero la vita 58 donne, uomini, anziani e bambini, potrà – dovrà – essere ricordata nel contesto del tributo deciso dal Consiglio comunale con l’istituzione delle Giornate della Memoria che fino al 3 ottobre, tragico anniversario del crollo di via Roma, coinvolgerà nel ricordo e nella riflessione le istituzioni pubbliche, a cominciare dalla scuola che proprio in questi giorni apre al nuovo anno didattico. È una occasione da cogliere perché il doveroso omaggio ai caduti e la solidale vicinanza alle famiglie che continuano a sentire il dolore di quel trauma riesca a coinvolgere anche le nuove generazioni e si traduca in un impegno concreto per il rispetto delle regole civili, prima ancora che urbanistiche, che fungono da garanzia preventiva e consentono la costante vigilanza sul valore prezioso del vivere collettivo in sicurezza e dignità”.
Avrei volentieri fatto a meno di replicare, colpito proprio in questi giorni da infermità cagionata per lo stato delle strade barlettane e dunque di una certa parte di quella medesima amministrazione rappresentata (anche) dal sindaco. Ma un preciso senso di verità e l’obbligo morale di rendervi giustizia, mi hanno spinto stamane al tentativo di “correggere” il tiro di Cascella.
Infatti, cari lettori, più che un comunicato, risulta essere l’ulteriore, ahimé, dimostrazione del cosiddetto “negazionismo della memoria” nella retorica delle frasi ad effetto adatte in altri ambiti istituzionali ma che nulla attengono alla realtà qui a Barletta.
Dove Cascella – all’epoca impegnato in ben più alti incarichi istituzionali lontano da noi, dai nostri fatti, dalle nostre opere, dalle nostre passioni, lontanissimo insomma da Barletta - dimostra scarsa memoria, e ignora (volutamente? irresponsabilmente? demagogicamente?…) quanto, fin dal 2008, ben sette anni fa, il “Gruppo di lavoro Barletta via Canosa 1959-2009” formato dal sottoscritto quale giornalista-portavoce e dai familiari rappresentanti delle vittime ha contribuito a determinare nella coscienza della nostra città: la rinascita della speranza in una città dove la sicurezza della casa è un traguardo costante di vita.
Mi domando da tempo, quando lo avvisai in campagna elettorale, dei pericoli da perdita dell’identità a cui andava incontro nel nuovo cammino, come il dottor Jekyll e Mister Hyde, se il Cascella sindaco sia la stessa persona del Cascella giornalista. Il sindaco ha lo strapotere di farsi credere sol perché lo dice lui. Ma il giornalista ha il potere della verità, della ricerca delle prove, dell’onestà verso la gente…
Un dubbio pesante, cari lettori, nemmeno smentito dagli atti della politica. Perfino a rileggere il dispositivo votato dal Consiglio comunale a gennaio nella delibera istitutiva della Giornata della Memoria per le vittime dei crolli, delibera redatta dal suo ufficio staff, i vuoti di memoria e le amnesie pilotate (contro qualcuno? a favore di qualche altro?...) appaiono così deturpanti della verità da scatenare un moto di rabbia contro il depistaggio avallato dal concetto del proprio ego istituzionale.
In tutti questi anni, ecco il bilancio di un’attività che, diversamente dall’Archivio della resistenza sostenuto per altri scopi con fondi comunali e dal sovrassoldo del Quirinale per le medaglie d’oro, si è alimentato solo ed esclusivamente con l’apporto volontario di chi ha contribuito in proprio senza scaricare nulla a carico dell’erario comunale. Ciò che oggi Cascella invoca di fare nelle sue allocuzioni similquirinalizie, come se tutto adesso cominciasse per suo volere o immaginazione, è stato abbondantemente già fatto, realizzato, esistente agli atti.
Dovrebbe solo avere l’umiltà di ammetterlo e otterrebbe, per la città, un enorme guadagno: morale, sociale, scientifico, culturale, civile, politico.
Seminari nelle scuole, incontri e dibattiti; la raccolta di una messe tuttora inedita di fonti documentarie, fotografie, carte mai prima uscite dalla collezione privata del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi conservate alla Fondazione don Luigi Sturzo; l’idea stessa di una Giornata della Memoria per le vittime della malaedilizia e la sua realizzazione per cinque consecutive edizioni; il patrocinio formale mediante delibere e determine dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco ingegnere Nicola Maffei con una serie di comunicati-stampa, manifesti, brochure; la progettazione, realizzazione (beffarda e triste coda giudiziaria tuttora irrisolta) installazione della stele commemorativa in via dei Pini adottata dalla vicina scuola Giovanni Paolo II, e perfino la pubblicazione del volume-dossier “Quando il Giornalismo fa la Storia” (140 fogli a stampa tipografica conservata alla Biblioteca Loffredo) contenente tutte le pagine dei giornali italiani del tempo, accompagnata dalla produzione di un DVD (durata 35 minuti, pronto all’uso) con identico titolo contenente interviste a testimoni del tempo per ulteriore divulgazione nelle scuole.
Un bilancio puntualmente annotato da chi vi ha lavorato impegnando tempo, sacrifici, anche economici, professionalità, relazioni di lavoro, speranze e che è servito a motivare l’istanza, giacente alla Presidenza della Repubblica, di una medaglia al merito civile per tutti i soccorritori del crollo di via Canosa. L’istanza fu consegnata direttamente in Prefettura al Presidente Giorgio Napolitano quando venne a Barletta nel novembre 2011 per le vittime di via Roma. Pasquale Cascella lo sa: era il suo consigliere all’informazione. Dalla Prefettura confermano: gli atti sono stati trasmessi da tempo al Quirinale. Tutti i pareri favorevoli. Tutti tranne il Comune di Barletta… Complotto, ischemia politica, disambiguità giornalistica o che altro?
Nino Vinella – Giornalista Barletta 16 settembre 1959
LA RASSEGNA STAMPA SUL WEB...
«Crollo di via Canosa, medaglia ai soccorritori. Tutti pareri favorevoli eccetto il Comune». L'intervento del giornalista Nino Vinella http://www.barlettalive.it/news/Attualita/390267/news.aspx
Crollo di via Canosa, ieri un momento di riflessione e confronto con le nuove generazioni. Omaggio al cippo commemorativo nell'area verde di via dei Pini http://www.comitatoprocanne.com/newsDett.asp?news=10096
«Crollo di via Canosa, sarà ricordato nelle Giornate della Memoria». L'intervento del sindaco Cascella http://www.barlettalive.it/news/Cronaca/390256/news.aspx
56° anniversario del crollo di Via Canosa, furono 58 le vittime. "Omagio e vicinanza alle famiglie" nella dichiarazione di Cascella http://www.barlettaviva.it/notizie/56-anniversario-del-crollo-di-via-canosa-furono-58-le-vittime/
Crollo di via Canosa, «giustizia per i sacrifici di vite umane» Il sindaco e gli studenti alla commemorazione in via dei Pini http://www.barlettaviva.it/notizie/crollo-di-via-canosa-giustizia-per-i-sacrifici-di-vite-umane/
LA RASSEGNA VIDEO SU YOUTUBE...
BARLETTA - 56 anni dal crollo di via Canosa https://www.youtube.com/watch?v=3vQGMXPkiw4
Barletta - Il sindaco Cascella ricorda le vittime del crollo di via Canosa https://www.youtube.com/watch?v=T0WnC8OWkBE
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