Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto
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08/10/2015. ROMA - FIRMATO DAL MINISTRO FRANCESCHINI IL DECRETO PER LA GESTIONE DEI BENI CULTURALI DELLO STATO ALLE ASSOCIAZIONI NO PROFIT: ORMAI NON C'E' PIU' NESSUN ALIBI DELLA POLITICA PER IL RILANCIO DI CANNE DELLA BATTAGLIA. QUESTE LE REGOLE PER I PRIMI 10 SITI.
Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini ha firmato il decreto per la concessione in uso a privati di beni immobili del demanio culturale dello Stato non aperti alla fruizione pubblica o non adeguatamente valorizzati.
L’affidamento in concessione è riservato a associazioni e fondazioni senza scopi di lucro dedicate alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale e che abbiano una significativa esperienza nel settore, ossia la gestione nell’ultimo quinquennio di almeno un immobile culturale pubblico o privato con attestazione della soprintendenza competente di adeguata manutenzione e apertura al pubblico.
I primi dieci beni verranno affidati tramite una procedura di selezione con il coinvolgimento degli uffici periferici territorialmente competenti.
Tra i principali requisiti per ottenere l’affidamento verranno valutati: il progetto di restauro e conservazione programmata, il programma di apertura alla pubblica fruizione e l’ammontare del canone proposto.
Insieme alla concessione è prevista la stipula con l’aggiudicatario di un contratto di servizio che disciplina lo svolgimento dell’attività di gestione del bene da parte del concessionario.
La concessione, non rinnovabile automaticamente, potrà avere una durata ordinaria tra i sei e i dieci anni, estendibile fino a diciannove nel caso di interventi di restauro particolarmente complessi e onerosi.
“Con questo atto – dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini - le associazioni no profit attive nei territori potranno partecipare con una procedura chiara e trasparente alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, uno strumento che consentirà di partire dal basso nell’adempimento dell’articolo nove della Costituzione.
Pubblico e privato sociale perseguono infatti lo stesso obiettivo a favore del patrimonio culturale a tutto vantaggio dell’intero sistema Paese”.