17/12/2015. BARLETTA - DOPO IL "CASO" DELLA DONAZIONE DIVICCARO-DORONZO, ECCO UNA COMMISSIONE PER IL MUSEO: RITORNO AL FUTURO… COME NEL 1928 E FINO AGLI ANNI OTTANTA. IL PROF. ANTONIO PAOLILLO FU L'ULTIMO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA ISTITUITA DAL COMUNE.
Che differenza esista fra “beni culturali” e “patrimonio”, quando in ballo ci sono opere d’arte e simili, ce ne accorgiamo davvero solo quando si rasenta il confine con la cronaca nera.
Succede in Italia, dove l’apposito ministero creato da Giovanni Spadolini ha voluto sempre mantenere nel suo nome la definizione “beni culturali” oggi affiancati dal turismo. Mentre in altri Paesi é la sola parola di “patrimonio”, punto e basta, ad evocare la nostra grande bellezza annessi e connessi…
Succede in Italia, e succede dunque anche a casa nostra, qui a Barletta. Come nel caso della donazione Diviccaro-Doronzo (costituita da mobili, quadri, oggetti in argento, monete, francobolli) che riempie le cronache barlettane di queste ultime ore a proposito di sparizioni nella sua dote custodita nel Castello. Sparizioni tutte quante da verificare o sulle quali addirittura indagare nelle strutture comunali o far indagare dai carabinieri del nucleo tutela.
In tutto questo scenario, c’è un clamoroso “ritorno al futuro” nel decreto firmato oggi (ieri per chi legge, ndr) dal sindaco Cascella, e già pubblicato d’urgenza all’albo pretorio informatico: nomina della “Commissione di accertamento”, chiamata a fare luce sulla donazione Diviccaro-Doronzo, composta di tre membri (un consulente esterno come presidente e due funzionari comunali), affiancati da due consiglieri comunali (uno di maggioranza e uno di opposizione) “per l’esercizio della funzione di indirizzo e di controllo propria del Consiglio comunale”.
Mi domanderete: dov’è il ritorno al futuro? Sta nell’aver voluto insediare, dopo almeno una trentina d’anni, un organismo di tipo collegiale allargato alle suddette figure incaricate “di affrontare ogni opportuna soluzione per la massima tutela e salvaguardia del nostro patrimonio custodito presso il Castello e altri immobili comunali”.
Mi ricorda infatti l’amico Michele Grimaldi (Archivio di Stato) che l’11 giugno 1928 fu il Consiglio Comunale, dopo aver “sistemato” la parte materiale riguardante la Pinacoteca e il Museo a Palazzo San Domenico in corso Cavour (oggi in attesa dei definitiva sistemazione verso altri destini), a stilare ed approvare il nuovo regolamento, ratificato dal Prefetto di Bari e nominare la Commissione di Vigilanza (membro onorario a vita Ferdinando Cafiero, donatore eccellente della collezione a lui intitolata e così riconoscibile) composta da otto membri, fra i quali di diritto l’Ingegnere Capo dell’ufficio Tecnico e i Presidi del Liceo Classico e dell’Istituto Tecnico.
Nella mia carriera di giornalista e di corrispondente della Gazzetta, ho avuto il piacere e l’onore di conoscere il prof. Antonio Paolillo, docente di lettere nell’istituto tecnico Cassandro dove ho conseguito il diploma di ragioniere come Pasquale Cascella.
Ho pubblicato spesso notizie che il prof. Paolillo mi affidava: perché egli è stato l’ultimo Presidente di questa specifica Commissione di vigilanza (e primo Presidente del ricostituito “Comitato Pro Canne della Battaglia” nel 1979), Commissione sacrificata dal volere politico e dalle norme vigenti in materia, verso la metà degli Anni Ottanta, sull’altare di una semplificazione amministrativa dettata da esigenze di altro genere, ma che oggi vediamo come ritorni di prepotenza sull’onda della cronaca.
Quella Commissione svolgeva infatti i medesimi compiti di quella ora insediata dal sindaco Cascella: nel suo decreto sindacale, lui scrive proprio “patrimonio” e riassume dunque così in questo unico e solo termine tutto il cuore del problema.
Patrimonio parola bifronte. Patrimonio che sta, si, per Cultura, quella storica, identitaria e nobile dei nostri ideali di bandiera. Patrimonio che sta, pure, per valore, per economia, per capacità di produrre reddito ed occupazione… Dunque, da difendere.
E tutto questo ritorna di colpo con questa Commissione, stavolta sullo spunto che sa di “poliziesco” ma sicuramente destinata ad occuparsi, in prosieguo di tempo, delle politiche migliori per tutelare, salvaguardare e valorizzare appunto tutto il nostro Patrimonio.
Aprendosi, ci si augura trent’anni dopo, al contributo delle Associazioni e a condividere, partecipando col mondo del Volontariato culturale, quelle azioni positive di sistema finora mancate in un disegno strategico unitario fra economia della cultura e cultura dell’economia.
Nino Vinella, giornalista Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia
Barletta, 16 dicembre 2015
Nella foto del titolo, l'articolo del nostro Direttore pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno (In Terra di Bari) il 17 aprile 1983. Al centro il prof. Antonio Paolillo, a sinistra il pittore Domenico Purificato e a destra il giornalista Rai Luciano Luisi
LA BIOGRAFIA DEL PROF. ANTONIO PAOLILLO...
http://www.comitatoprocanne.com/html/profpaolillobio.htm
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