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CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

29/05/2006.  FUORI DAI SOLITI BINARI: LA BARLETTA-SPINAZZOLA ovvero IL TRENO DELL'ARCHEOLOGIA E DELL'AMBIENTE NELLA VALLE D'OFANTO .

NOVITA' IN LIBRERIA

FUORI DAI SOLITI BINARI:
LA BARLETTA-SPINAZZOLA ovvero IL TRENO DELL'ARCHEOLOGIA E DELL'AMBIENTE NELLA VALLE D'OFANTO

La scheda

Paola Donatucci e Umberto Di Maria


Fuori dai soliti binari
31 insoliti itinerari su ferrovie secondarie in Italia


TERRE DI MEZZO EDITORE
www.terre.it
Collana: Le Guide del Turismo Responsabile
isbn: 8889385634
128 pagine
Edizione aprile 2006
Prezzo: 10.00 euro


La presentazione

Viaggiare in treno fa riaffiorare i ricordi di molti, di quando da piccoli si andava a vedere passare il treno attaccati alla sbarra del passaggio a livello che rintoccava come una campana e segnava lappuntamento col fischio della littorina. Quello sferragliare lento é ancora vivo ed é una parte consistente dei 16.200 chilometri lungo i quali si estende la rete ferroviaria italiana, di cui un terzo non ancora elettrificato.

In tempi di Tav e Alta velocità vi proponiamo le "ferrovie secondarie": linee su cui non passano Eurostar o Intercity ma treni locali, al massimo interregionali.

Vagoni coi sedili in similpelle e qualche volta ancora in legno; ferrovie che uniscono paesi e cittadelle alla periferia del viaggiare. Come la Barletta-Spinazzola nella Valle dell'Ofanto, oggi Sesta provincia della Puglia. Piccoli viaggi da guardare al finestrino come un film. Un'Italia lontana dal turismo delle grandi città d'arte, che si schiude al viaggiatore con paesaggi e panorami da cartolina: le stazioni piccole (come a Canne della Battaglia) e la curiosità della gente di paese.

Gli itinerari delle ferrovie che vi proponiamo non hanno bisogno di supplemento, e spesso sono linee che non riescono a "ripagare" i costi: per questo le chiamano "rami secchi". Eppure sono treni utilissimi a quanti si spostano, per lavoro o per sana curiosità "turistica", su rami che si addentrano - come radici - dentro l'Italia.

Vorremmo invitarvi in questa Italia bellissima da guardare incorniciata dal finestrino, per apprezzare un mezzo di trasporto antico e affascinante, che impone ritmi lenti e che, magari anche in ritardo, vi riporta a casa...

Trentuno itinerari sui binari, nel cuore dell'Italia minore, lontani dal tumulto del turismo delle grandi città d'arte: per ognuno una scheda descrittiva del territorio, le tappe, i tempi di percorrenza, le tariffe, gli orari e i riferimenti perché il viaggio sia occasione di incontro con le comunità locali. Fuori dai soliti binari!


Gli itinerari

Nord Italia

Il trenino del Renon (Trentino Alto Adige, Sud Tirolo)
Merano-Malles, il treno della val Venosta (Trentino Alto Adige, Sud Tirolo)
La Ferrovia Trento-Malé (Trentino Alto Adige)
Chivasso-Aosta Pré Saint Didier (Piemonte, Val d'Aosta)
Il Treno Blu del Basso Sebino (Lombardia)
Brescia-Iseo-Edolo (Lombardia)
La Ferrovia Vigezzina (Lombardia, Svizzera)
La Ferrovia della Valmorea( Lombardia, Svizzera)
La Ferrovia delle Tre Valle (Liguria)
Il Treno delle Cinque Terre (Liguria)
Centro Italia

La Ferrovia Suzzara-Ferrara (Emilia Romagna)
Le Reggiane (Emilia Romagna)
La Ferrovia della val d'Orcia (Toscana)
Cecina-Saline di Volterra (Toscana)
La Porrettana (Toscana, Emilia Romagna)
La Lucca-Aulla (Toscana)
La Ferrovia Faentina (Toscana, Emilia Romagna)
La Ferrovia Stia-Arezzo-Sinalunga (Toscana)
La Ferrovia Fabriano-Pergola (Marche)
La Terni-Rieti-L'Aquila-Sulmona (Umbria, Lazio, Abruzzo)
La Ferrovia Centrale Umbra (Umbria)
La Ferrovia delle Due Valli (Abruzzo)
Sud e isole

La Circumvesuviana (Campania)
La Ferrovia dei Parchi (Abruzzo, Molise)
La Ferrovia Sangritana (Abruzzo)
Il Trenino del Gargano (Puglia)
La Barletta-Spinazzola ovvero Il Treno dell'Archeologia e dell'Ambiente nella Valle d'Ofanto (Puglia)
Ferrovie del Sud Est (Puglia)
Le Ferrovie Appulo-Lucane (Puglia, Basilicata)
La Circumetnea (Sicilia)
Il Trenino verde della Sardegna (Sardegna)
La collana delle guide di Terre di mezzo sul "Turismo responsabile" é dedicata a chi vuol essere non solo turista, ma viaggiatore: curioso delle culture che incontra, attento a fare del viaggio un'occasione di crescita e giustizia sociale.
Nella stessa collana esce "Weekender", alla scoperta dell'Italia delle città nascoste, di borghi e valli in un fine settimana di turismo responsabile.


In anteprima il nostro capitolo

La Barletta-Spinazzola ovvero Il Treno dell’Archeologia e dell’Ambiente nella Valle dell’Ofanto

In Puglia, tra l’Alta Murgia e il mare, c’è un museo archeologico diffuso, a cielo aperto, e una ferrovia che lo attraversa, inoltrandosi da Barletta lungo il corso dell’Ofanto e poi tra le colline fino a Spinazzola. Le tre stazioni di Canne della Battaglia, Canosa di Puglia e Minervino Murge sono le tappe intermedie di un percorso a ritroso nel tempo attraverso la storia millenaria di questa terra, in cui le tracce di civiltà antiche si intrecciano alle bellezze naturali a formare un paesaggio unico.



Barletta è una bella cittadina affacciata sul mare di fronte al promontorio del Gargano. Da qui partivano i Crociati alla volta della Terra Santa e qui sono approdati nei secoli Greci, Romani e Bizantini, Normanni, Angioini, Aragonesi, lasciando profonde tracce del loro passaggio su una terra già abitata fin dalla Preistoria. La città, con la sua poderosa fortezza sveva, la Basilica del Santo Sepolcro, il “colosso” di bronzo e la cantina della famosa “sfida”, è il capolinea di una storica ferrovia, inaugurata nel 1894, che si inoltra per una settantina di chilometri nel suo entroterra, andando a toccare i punti nodali di uno straordinario sistema archeologico-museale diffuso. All’uscita dalla stazione di Barletta, la ferrovia entra nella piana coltivata a olivi, viti e mandorli.

Sulla destra appaiono presto il fiume Ofanto e, sull’altra sponda, Margherita di Savoia con le sue saline, prima di arrivare a Canne della Battaglia, teatro nel 216 a. C. della grande disfatta dell’esercito di Roma ad opera di Annibale. La stazione di Canne offre un bel panorama su tutta la valle ed è l’unica in tutta Italia a trovarsi al centro di un’area archeologica: tutto intorno nel Parco affiorano resti di insediamenti romani, tra cui un’imponente Domus d’epoca imperiale, ma anche testimonianze di civiltà ancor più antiche, come i sepolcreti ed il villaggio d’età preistorica. Un po’ più in alto, la cittadella domina il panorama della costa fino al Gargano e ospita l’Antiquarium, una ricca collezione di reperti che va dalla Preistoria al Medioevo. Poco distante, l’antica fonte medievale di San Ruggiero, il vescovo di Canne divenuto poi patrono di Barletta: un antro naturale nella folta macchia mediterranea, ben noto alla cartografia delle transumanze, tuttora meta di chi cerca refrigerio dal filo di acqua sorgiva raccolto nel poderoso vascone di pietra.

Dal 2003 questa stazione è anche sede di un punto d’informazioni turistiche gestito dal Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, associazione di volontariato culturale che dal 1953 si occupa della valorizzazione del sito archeologico, dei suoi tesori e della ferrovia.

Dopo Canne, il treno percorre un lungo tratto nella campagna punteggiata da masserie ed agriturismi, risalendo il corso dell’Ofanto fino a Canosa di Puglia, che raggiunge dopo aver incontrato sul suo percorso l’Arco di Traiano e altre rovine di edifici romani. Su una collina sovrastata dai resti del Castello normanno-svevo, Canosa è un altro spaccato di storia a cielo aperto. La città, di origini antichissime, racchiude nel suo centro la Cattedrale di San Sabino con la tomba del crociato Boemondo d’Altavilla, esempio unico in Occidente di mausoleo che riproduce il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il centro è tutto un fiorire di scavi, così come i suoi dintorni, dove si trovano innumerevoli emergenze e siti, tra cui un Ponte romano e il complesso funerario monumentale degli ipogei Lagrasta, scavato nel tufo e datato tra il IV e il I secolo a.C.

Lasciata Canosa, il treno si allontana dalla Valle dell’Ofanto e comincia a salire sui rilievi collinari delle Premurge, coltivate a olivi e viti. Fatti pochi chilometri, una parte dei quali in trincea, appare il paese di Minervino, affacciato sul terrazzo della Murgia. Il paese, caratterizzato da begli edifici del Seicento e Settecento è dominato dal Castello, oggi sede del municipio e del Museo civico archeologico. Altri venti minuti di salita, in un paesaggio tipico dell’altopiano carsico con immense distese di verde, ci portano al capolinea di Spinazzola. La cittadina, di origini romane, sorge su una collinetta non lontano da Castel del Monte, la rocca federiciana più famosa d’Italia, e custodisce al suo interno l’Ospedale dei Templari, costruito nell’XI secolo per curare i cavalieri di ritorno dalle Crociate.

Dal 2004 il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia organizza con successo il “Treno dell’archeologia e dell’ambiente”, un programma di convogli turistici accompagnati da visite guidate per promuovere lo sviluppo in questa chiave della ferrovia e di tutto il territorio facente parte della Sesta provincia pugliese, oggi riconoscibile con l’emblema di Federico II di Svevia, il primo imperatore naturalista della storia, nel più ampio sistema turistico di “Puglia Imperiale”.


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Tratta: 65,6 Km

Tempo di percorrenza: 1h 10’

Fermate: Barletta - Canne della Battaglia - Canosa di Puglia - Minervino Murge - Spinazzola

Orari, informazioni e prenotazioni: Trenitalia, call center 892021, www.trenitalia.com

Tariffe: 4 €. Trasporto biciclette consentito.

Altre informazioni ed accoglienza turistica: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, tel. 0883-532180, 340-0607620, e-mail comitatoprocanne@oggiweb.com, www.comitatoprocanne.com; Puglia Imperiale, www.pugliaimperiale.it


Cosa vediamo dai finestrini: clicca qui per visionare la galleria fotografica con alcuni fra i più significativi scorci della Ferrovia Barletta-Spinazzola










 

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