Maffei a Barletta tra continuità e discontinuità: pugno di ferro in guanto di velluto C'è qualcosa in comune tra l'affermazione al primo turno del centrosinistra a Barletta e del centrodestra a Bisceglie. Quasi una cronaca elettorale annunciata che, chissà perché, continua ancora a stupire. Niente si improvvisa, anche (se non soprattutto) in politica. A Bisceglie, da più di dieci anni governata dal sindaco Napoletano con giunte di centrosinistra, la Casa delle libertà unita ha costruito per lunghi mesi l'alternanza che ieri e l'altro ieri gli elettori hanno sancito nel segreto dell'urna. Dall'altra parte, il centrosinistra diviso in due tronconi, aveva da tempo assunto le sembianze della vittima sacrificale.
A Barletta, dopo dodici anni di governo del centrosinistra, otto dei quali a guida Salerno, il centrosinistra unito ha sbaragliato il centrodestra incapace di presentare un candidato sindaco unitario. La politica non sarà una scienza elettoralmente esatta, ma talvolta si avvicina ad esserlo. Se uno (è quanto avvenuto a Bisceglie) è in campo da mesi, riceve per tempo e senza riserve l'investitura dei partiti che s'impegnano a sostenerlo, e martella opinione pubblica ed elettorato con interventi continui sulle più svariate questioni cittadine, alla fine è molto probabile che diventi sindaco. O che riscuota almeno un risultato apprezzabile. Se, al contrario (è quanto è avvenuto a Barletta), pur consapevoli di dover recuperare a tappe forzate un cospicuo svantaggio, ci si balocca nella scelta del candidato sindaco che verrà tra veti, pigrizie e prudenze degne di miglior causa, magari finendo pure col dividersi, il risultato non può che essere quello sancito inequivocabilmente dai barlettani in cabina elettorale.
Certo, soprattutto a Barletta, adesso viene il «bello» o il «brutto», a seconda dei punti di vista. Maffei ha vinto la «battaglia» elettorale, ma ora, passi la metafora bellica in epoca di vere guerre guerreggiate, comincia la «guerra» del governo. Maffei, persona saggia, politicamente avveduta e tecnicamente capace, ne è fin troppo consapevole. Forse neanche il più ottimista sostenitore del centrosinistra poteva immaginare un risultato plebisicitario inerpicatosi fino alla stratosferica percentuale del 70%: roba da fare impallidire anche il 55,77% ottenuto al primo turno dal sindaco Salerno nel giugno di quattro anni fa, quando l'elettorato gli concesse il mandato bis. E, però, questo consenso che in altri tempi si sarebbe detto «bulgaro» e che investe oltre due terzi dell'elettorato barlettano, l'incognita la racchiude tutta in sè. In questi anni, il centodestra barlettano, che già non godeva di ottima salute, è andato via via spopolandosi, trasformandosi in una sorta di deserto in cui è difficile fare attecchire qualsivoglia progetto politico.
Comunque la pensiate, questo è un male per il normale dispiegamento del gioco democratico. Già negli anni passati il centrosinistra ha dovuto «far a sè»: in una sorta di autarchia della rappresentanza politica faceva sia da maggioranza che da opposizione. Con tutte le contraddizioni e le questioni irrisolte che si portava quella strana autoreferenzialità. Ora la situazione potrebbe ripetersi. Maffei è chiamato ad affrontare la difficile sfida della continuità dei governi cittadini di centrosinistra nella discontinuità rivendicata nei confronti del metodo-Salerno. È una sfida dura e difficile in cui bisognerà avere pugno di ferro e guanto di velluto. Ma è un passaggio cruciale per il futuro della città. Più di quello elettorale.
Rino DaloisoFonte:
La Gazzetta del Nord Barese 30/05/2006BIOGRAFIA DEL NUOVO SINDACO DI BARLETTA ING. NICOLA MAFFEIIl neo Sindaco di Barletta é Nicola Maffei, 57 anni, sposato, due figli. Laureato in ingegneria meccanica, insegna da oltre venti anni Educazione tecnica ed esercita anche la libera professione.
Sin da ragazzo, si é prima incuriosito e poi via via appassionato alle problematiche della città, tanto da entrare giovanissimo nella vita politica, per cercare di dare il proprio contributo alla loro soluzione. Così si é iscritto alla Democrazia Cristiana.
Nel 1994 ha partecipato alla costituzione a Barletta del Partito Popolare Italiano (PPI). Come rappresentante del PPI, é stato assessore alla Polizia municipale ed Annona nella Giunta del sindaco Dott. Ruggiero Dimiccoli.
Quindi consigliere comunale nell’Amministrazione del Sindaco Dott. Francesco Salerno dal 1997 al 2002. In questa circostanza ha ricoperto la carica di Presidente delle Commissioni consiliari “Istituzionale”, “Urbanistica” e “Toponomastica”.
E' membro della Direzione della nuova Provincia Barletta-Andria-Trani in rappresentanza della Margherita e Sub-commissario della Margherita di Barletta.
A Bisceglie Spina sindaco con percentuale recordIl nuovo primo cittadino: «I miei concittadini hanno premiato un progetto concreto»BISCEGLIE - Il centrodestra domina il responso delle urne elettorali con un plebiscito al primo turno. L'avv. Francesco Carlo Spina, 39 anni, con la coalizione «La Nuova Bisceglie» formata da ben quindici liste, sin dall'inizio dello scrutinio si è proiettato in netto vantaggio verso la conquista della fascia tricolore sui due avversari del centrosinistra, il prof. Luigi De Pinto e l'avv. Pietro Casella. La sua vittoria è stata già festeggiata dal comitato elettorale chel o attesta sulla soglia del 60%. I dati ufficiali, purtroppo affluenti a rilento ma significativi, sono relativi a 19 sezioni su 50: Spina a 5.824 voti (58,26%). Lo seguono a distanza De Pinto con 2.655 voti (26,56%) e Casella con 1.518 voti (15,18%).
«Sarò il sindaco dell'intera città di Bisceglie, è stato premiato un progetto concreto - dice il neo sindaco Spina - si profila un risultato elettorale mai raggiunto nella storia locale con un largo consenso e questo mi fa sentire molto responsabilizzato e rafforza il desiderio di lavorare per il bene della città». Tra le liste più suffragate figurano Alleanza Nazionale, Forza Italia e Udc e, a sinistra, Comunisti Italiani, Democratici di Sinistra e Udeur. Sono state, quindi, confermate sia le previsioni della vigilia con Spina favorito alla poltrona di primo cittadino che la tendenza delle ultime elezioni provinciali, regionali e nazionali che a Bisceglie hanno visto affermarsi il centrodestra. Il timore del brusco calo di affluenza si è affievolito nella seconda giornata di voto: in totale sono stati 33.950 gli elettori (il 74,64%) sui 45.481 aventi diritto, con un leggero calo rispetto al 76,27% delle comunali 2002. L'avv. Spina, espressione dello scudo crociato dell'Udc, ed i suoi alleati hanno confezionato una «lezione» politica, dimostrando che quando si parte uniti, con un programma amministrativo ben definito, si mette una seria ipoteca su un risultato positivo.
La campagna elettorale dell'avv. Spina, partita con largo anticipo (a giugno scorso), rispetto a quella all'ultim'ora avviata da De Pinto del centrosinistra, si è basata sulla coerente e costante attività amministrativa di opposizione e sulla regia prevalente del consigliere regionale Sergio Silvestris che sarà il vicesindaco) e dell'onorevole Francesco Amoruso di Alleanza Nazionale. Nel centrosinistra invece sono prevalse fino all'ultimo le divergenze sulla candidatura di De Pinto (che fallì il tentativo di diventare sindaco nel '98) di fatto imposta da Pdci e Margherita, suo partito di appartenenza e che solo in ultima battuta ha visto rientrare i Ds ma evaporare i Verdi. Questi ritardi hanno indotto Casella (nel 2002 fu eletto consigliere nel centrodestra e poi passato nell'Udeur) a giocare d'anticipo però con una coalizione debole (i Socialisti si erano appena costituiti) che sperava di raggiungere il ballottaggio più da «apparentato» che da protagonista.
Spina ha «bruciato» con l'entusiasmo ogni tappa, con la strada verso palazzo San Domenico di fatto già spianata. Non si spiegherebbe altrimenti la radicale inversione di rotta di gran parte dei biscegliesi, dopo un decennio dominato dal centrosinistra ed in particolare dal sindaco Napoletano, «re» incontrastato che ora siede a Montecitorio. La «patente» delle opere pubbliche realizzate non è stata ritenuta sufficiente dall'elettore per confermare la «continuità» del centrosinistra.
Luca De CegliaFonte:
La Gazzetta del Nord Barese 30/05/2006A Trinitapoli é Di Gennaro il nuovo sindacoL'alleanza Insieme per Trinitapoli ottiene 4.945 voti, pari al 55,47%TRINITAPOLI - È Ruggero Di Gennaro il nuovo sindaco di Trinitapoli e succede ad Arcangelo Barisciano che ha governato la città per due consigliature consecutive. La lista da lui capeggiata («Insieme per Trinitapoli») ha ottenuto 4.945 voti, pari al 55,47%. Si tratta di una coalizione di partiti del centrosinistra comprendente Ds, Margherita, Rosa nel pugno, Udeur, Psdi, Verdi, Socialisti autonomisti e Italia dei Valori. Al secondo posto, con 2.052 voti (23,02%), si è imposta una lista di sinistra (Rifondazione comunista e Comunisti italiani), guidata da Antonietta D'Introno. Terza, con 1.917 voti (21,57%), la Casa delle Libertà, che ha presentato Antonio Ragno candidato sindaco.
Questa, dunque, la nuova composizione del consiglio comunale di Trinitapoli: sindaco Di Gennaro che potrà contare su una maggioranza di tredici consiglieri: Nicola di Feo (548 preferenze), Antonio Marcellino (528), Giuseppe Brandi (513), Saverio Lamacchia (408), Giustino Tedesco (403), Flaminio Aquilino (288), Pasquale Lamacchia (226), Giacomo Triglione (217), Pietro Samarelli (192), Silvestro Elia (183), Mauro Vitale (165), Rosanna Izzillo (155) e Giuseppe D'Addato (141). La compagine di minoranza, invece, sarà costituita da sette consiglieri di cui quattro per la lista «L'Alternativa»: Antonietta D'Introno, Luca Miccoli (309), Geremia Buonarota (170) e Anna Maria Tarantino (140) e tre consiglieri della Casa delle Libertà: Antonio Ragno, Giacinto Di Benedetto (263) e Maria Michela Montuori (219). Alle urne, nelle giornate di domenica e lunedì, si sono recati 9.085 elettori (81,82%) degli 11.103 aventi diritto.
Gaetano SameleFonte:
La Gazzetta del Nord Barese 30/05/2006A Spinazzola Scelzi succede a SaracenoIl candidato sindaco dell'«Unione» ha vinto con il 42,79 % dei votiSpinazzola - Il dott. Carlo Giuseppe Scelzi candidato de «L'Unione» è il nuovo sindaco di Spinazzola. Il centrosinistra riconquista la città dopo la breve parentesi dell'amministrazione Saraceno che guidava la coalizione della Casa delle Libertà, naufragata in una tortuosa crisi che ha portato il Comune alla gestione del commissario prefettizio, Mariannina Milano. Un suffragio quello dell'Unione che si è attestato al 42,79%, conquistando undici seggi in Consiglio Comunale. Un risultato che giunge da una campagna elettorale tesa nel corso della quale non sono stati risparmiati toni anche aspri.
L'Unione ha saputo utilizzare la «ricetta» vincente con il suo candidato Carlo Giuseppe Scelzi. I dati usciti dalle urne sottolineano la netta sconfitta del centrodestra che si era presentata con la lista civica «Patto per Spinazzola» candidato Michele D'Ercole al cui interno oltre ai partiti di centrodestra vi era anche l'adesione dello Sdi forza di centrosinistra, ma che non è riuscita ad andare oltre il 34,46% portando a casa solo tre consiglieri. Terza forza in competizione, la lista civica «Amministrare Insieme» candidato a sindaco Domenico Rinaldi che si è attestata al 22,75% conquistando due seggi in Consiglio Comunale. I voti validi pervenuti dall'ufficio elettorale del Comune che ancora una volta ha dimostrato piena efficienza vengono indicati in 4.594 di cui 1966 conquistati dalla lista «L'Unione con Scelzi», 1.583 dalla lista «Patto per Spinazzola», 1.045 dalla lista «Amministrare Insieme».
Sin dalle prime schede scrutinate l'andamento del voto è stato chiaro e inequivocabile, gli spinazzolesi avevano scelto di cambiare, abbandonando l'esperienza del centrodestra. Queste le prime dichiarazioni del nuovo sindaco: «Ringrazio per la stima, la partecipazione e la maturità dimostrata da tutta la cittadinanza. Il mio impegno sarà quello di lavorare per Spinazzola sentendomi il Sindaco di tutti i cittadini i quali hanno da oggi la certezza di trovare in me e in tutta la mia maggioranza, il riferimento. Sapendo che il nostro amministrare è basato sull'essere al servizio per la ricerca del bene comune, per lo sviluppo sostenibile della nostra città. Ai giovani e agli anziani va in particolare il mio pensiero, le loro speranze e le loro aspettative sono i nostri obiettivi prioritari».
Il dottore in economia e commercio Carlo Giuseppe Scelzi, dirigente di uno dei più importanti gruppi bancari è stato in diverse parti d'Italia, responsabile di vari settori dell'azienda. Tornato dopo anni a Spinazzola, entrato nel partito della «Margherita», si è impegnato nella parrocchia ed in particolare nell'attenzione al sociale. Importante ricordare le sue parole di apertura della campagna elettorale: «lontano da casa, il successo nel lavoro non ripaga l'assenza degli amici, della tua città, dei volti cari, la tua gente. Per questo è importante costruire per Spinazzola, affinché altri giovani non debbano soffrire la necessità di lasciare i propri luoghi natii».
Cosimo ForinaFonte:
La Gazzetta del Nord Barese 30/05/2006