07/07/2016. BARLETTA - VENERDI' 8 LUGLIO PER I SESSANTACINQUE ANNI DA SACERDOTE, UN GIUBILEO MOLTO SPECIALE PER DON MICHELE MORELLI, TESTIMONE DEL NOSTRO TEMPO. ED ANCHE PIONIERE DELL’INFORMAZIONE CITTADINA CON “TENTATIVO”, BUON ESEMPIO DI GIORNALISMO AD USO SOCIALE .
Don Michele Morelli, sessantacinque anni di sacerdozio, un testimone del nostro tempo. Davvero un dono del Cielo celebrarli così, come proprio giubileo personale nel più grande Giubileo della Misericordia: fra la sua gente, i suoi affezionatissimi fedeli dell’amata Parrocchia di Sant’Agostino, quella sua gente di un quartiere intero che gli ha sempre voluto un bene profondo, un bene dell’anima. Davvero un “compleanno” molto, molto speciale, oserei dire straordinario. Come straordinaria è stata la sua esperienza di sacerdote votato alla buona pastorale cristiana più popolare, più sincera, più condivisa, più compresa e fatta propria dalle persone, quelle più semplici. Una vocazione coltivata coi migliori sentimenti, orientata ad ogni età ma soprattutto ai giovani, radicata in una coscienza spirituale che , spesso, si è fatta azione sociale dal quartiere alla città intera. “Venerdì 8 luglio 2016, ricorrerà il 65° anniversario di ordinazione presbiterale di Mons. Michele Morelli, 89 anni, di Barletta, Parroco emerito di S. Agostino. Per l’occasione, nella chiesa dove ha esercitato il suo ministero, l’8 luglio, alle 19.30, il Parroco Don Gennaro Dicorato, il Vicario Parrocchiale Don Francesco Scommegna, il Diacono Enzo Dimatteo e tutti la comunità parrocchiale, assieme ai familiari e agli amici, si stringeranno attorno a lui nella celebrazione eucaristica di rendimento di grazie che sarà presieduta da Mons. Filippo Salvo, Vicario Episcopale di Barletta. Mons. Michele Morelli è nato il 23 dicembre 1927, è stato ordinato presbitero l’8 luglio 1951. Dal 1954 al 1958 fu assistente diocesano Gioventù Maschile di Azione Cattolica e assistente regionale per il Movimento aspiranti per i quali organizzò campi scuola. Dal 1973 al 2003 è stato Parroco di S. Agostino in Barletta e dal 1987 al 1994 Vicario Episcopale. I suoi parrocchiani lo ricordano quale sacerdote di grande umanità e spiritualità, umile e dallo stile di vita sobrio con grandi doti di pastore”. Fin qui le note ufficiali diffuse dall’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi. Di mio, io che praticamente lo conosco dai giorni della mia prima giovinezza anni Sessanta, desidero aggiungere che la figura di Don Michele Morelli ha accompagnato un pezzo importante della più grande storia di Barletta proprio negli anni di uno slancio verso il progresso che si sposava fedelmente con i fermenti della vita religiosa cristiana improntata al cattolicesimo “senza se e senza ma”. Un testimone del tempo, don Michele Morelli. Per me, da giornalista impegnato nella ricerca storica sui fatti della cronaca da malaedilizia consegnata all’archivio di appena l’altro ieri, l’aiuto di don Michele è stato fondamentale, di grande interesse professionale quando decidemmo di raccogliere materiali di studio sul crollo di via Magenta dell’8 dicembre 1952: diciassette morti e dodici feriti, il primo di quella buia sequenza culminata il 3 ottobre 2011 con le cinque vite spezzate nel crollo di via Roma, e che doveva precedere il crollo ancora più drammatico e sanguinoso di via Canosa del 16 settembre 1959, cinquantotto morti e dodici feriti. Don Michele Morelli, memoria di ferro. allora giovanissimo viceparroco della vicina chiesa di Sant’Agostino, me lo ricordò in un’intervista annotata e raccolta dalla sua voce commossa. E come “voce della memoria” seppe raccontarla alla platea dei suoi parrocchiani quando, guidata dall’attuale parroco don Gennaro Dicorato, la comunità di Sant’Agostino volle appunto fare memoria di quel crollo in un pubblico incontro seguito dalla stampa e dai media e da me condotto. Ricorda don Michele, come fosse ieri: “Ero cappellano all’ospedale, lì a pochi passi. Fui avvisato verso mezzanotte e mi precipitai sul luogo di un disastro reso ancor più apocalittico ai miei occhi dalla pioggia violentissima che sferzava a raffica, vento freddo e buio quasi assoluto. Nella pochissima luce della strada eravamo solo un gruppetto di persone a scavare a mani nude in quell’ammasso di tufi: io in tonaca e gli altri, tutti assieme, cercammo di togliere un sasso dopo l’altro, con cura, sperando di trovare qualche persona ancora viva. Mi è rimasta nella memoria l’immagine di un uomo sospeso a mezz’aria nel suo letto che era rimasto con la spalliera attaccata alla parete mentre il pavimento era precipitato giù: passarono ore interminabili prima che i pompieri lo potessero salvare. E poi, i morti, tutti quei morti, estratti da cumuli di pietre, ai quali ho potuto solo amministrare l’olio santo dell’estrema unzione…”
E con la stampa, con l’informazione, con le notizie, don Michele aveva un rapporto privilegiato: perché, sotto la sua guida di parroco, la comunicazione dei fatti che accadevano a Barletta negli anni Ottanta-Novanta divenne quel “Tentativo” stampato da un gruppo di giovanissimi redattori destinati a fare molta strada nelle carriere professionali. Autentica palestra per i futuri operatori culturali, giornalisti, professionisti affermatisi nei più disparati campi professionali, “Tentativo” iniziò come semplice bollettino parrocchiale a diffusione interna, crescendo poco a poco e poi affermandosi come vero e proprio organo di stampa: dove potevi leggere di tutto, dalla cronaca alla cultura, e sorridere sotto i baffi vedendo pubblicate perfino le salaci caricature dei politici e di altri personaggi della vita cittadina di quegli anni verso la fine della Prima Repubblica al Comune e dintorni…
Il primo numero di “Tentativo” (8 pagine 200 copie) esce il 1° maggio 1982. Nell’editoriale (ringrazio la collega Marina Ruggiero) si legge: “Questo vuole essere un tentativo della voce dei giovani nella comunità di S. Agostino. Tentativo perché non si sa come andrà a finire; perché le scelte dei giovani sono tentativi… di fantasia, di realtà, di stare insieme, di vivere. Perché Dio stesso – se per alcuni non è l’unico tentativo per esistere – per noi è una grossa tentazione”. Nel novembre 1986 esce in 500 copie il primo numero registrato al Tribunale di Trani (34 pagine). Dopo ben dodici anni di presenza nella pubblicistica locale, solo nel 1994 cessano le pubblicazioni. Don Michele Morelli si è rivelato fin da allora un prete moderno e tanto più avanti se si considera come questo genere di esperienza educativa, formativa e aggregante fu davvero l’unica a Barletta, inimitabile e per molti addirittura irraggiungibile altrove. Perché?
Perché in quella Parrocchia di Sant’Agostino, allora come oggi, vi era quel giusto clima, spirituale e di pensiero, capace di far germogliare bei fiori e maturare molti buoni frutti. Al sole dell’amore per la vita. Quella più vera.
Nino Vinella, giornalista
Barletta, 6 luglio 2016
LA RASSEGNA STAMPA SUL WEB...
Giubileo speciale - Don Michele Morelli, 65 anni da sacerdote: testimone del nostro tempo e pioniere dell'informazione locale. Con la stampa, con l’informazione, con le notizie, don Michele aveva un rapporto privilegiato
http://www.barlettalive.it/news/Cultura/432802/news.aspx
Don Michele Morelli, Vinella: ‘Testimone del nostro tempo e pioniere dell’informazione cittadina’
http://www.barlettanews.it/don-michele-morelli-vinella-testimone-del-nostro-tempo-e-pioniere-dellinformazione-cittadina/
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