Caro sindaco Nicola Maffei, vorremmo congratularci per l'elezione con un appello pubblico in favore di Canne della Battaglia rivolto direttamente e pubblicamente a te, che oggi indossi la fascia di primo cittadino ma che ieri, in campagna elettorale, hai elevato Barletta a rango di "capitale della cultura", crediamo (ben conoscendoti) non solo per meri fini di consenso elettorale. In un territorio di area vasta come la nostra città, è legittimo gongolarsi della mostra De Nittis-Tissot per apprezzarne i considerevoli riscontri di visite a pagamento. Ma altrettanto riteniamo sia giusto fare per Canne della Battaglia, baciata da un totale di finanziamenti pubblici (pronti per essere spesi) pari ad un 1 milione di euro finanziati da Stato e Regione Puglia per il progetto-base, cui si sono aggiunti proprio in questi ultimi giorni altri 320mila euro nell'ambito del PIS normanno-svevo-angioino.
Una cifra complessiva assai ragguardevole, specie in questi tempi di vacche magre per gli enti locali, che tuttavia rischia di vanificarsi agli occhi delle persone se non servisse a cose davvero utili e tangibili, oltre il concetto di una generica valorizzazione slegata dal potenziamento delle risorse. Sarebbe bello sapere che ci sono pronti altri soldi da spendere per i nostri beni culturali, ma questi finanziamenti su Canne della Battaglia dovranno permettere all'area archeologica il grande balzo.
Il nostro é dunque un appello chiaro, un caloroso invito rivolto a Nicola Maffei sindaco di Barletta capitale della cultura, per dare un sostanziale segno di discontinuità nella gestione dei nostri beni culturali mettendosi (come ha sempre dimostrato di sapere e di volere) dalla parte della gente: persino cominciando a far aprire di sera durante i mesi estivi le porte di accesso del parco archeologico di Canne della Battaglia, cittadella e antiquarium compresi, come spazi naturali da vivere e condividere come succede altrove. Il sindaco Maffei legge la Gazzetta tutti i giorni: dopo una sommaria lettura dei risultati della mini-inchiesta pubblicata proprio sul nostro giornale di ieri sui siti museali ed archeologici nella Sesta Provincia e la loro (più o meno) accettabile fruibilità al pubblico, non può essergli passata sotto silenzio questa strana e singolare anomalia. Mentre Castel del Monte è regolarmente e tranquillamente visitabile dopo il tramonto e fino a sera inoltrata, con ottimi risultati per la frescura ed il benessere dei visitatori, a Canne della Battaglia (che dipende da altra Soprintendenza, quella archeologica di Taranto) i cancelli vengono chiusi implacabilmente alle ore 19,30 dopo essere stati lasciati aperti ad orario continuato 8,30-19,30.
Che senso abbia in piena estate questo orario d'ingresso in un sito all'aperto sotto il sole canicolare, nessuno "scienziato" è stato finora in grado di spiegarlo? Differire, per esempio, le prime cinque ore accondandole dopo le 19,30 magari sino all'una di notte, sarebbe un'idea. Ad un collega giornalista di un'emittente tv locale che mi domandava come mai il sito di Canne fosse stato escluso dalla recente edizione dei Musei di notte, ho risposto che forse dipendeva solo dagli orari del personale da "turnare" in maniera più consona alle richieste del pubblico e dei visitatori? Carissimo sindaco Maffei, ci rivolgiamo a te proprio adesso per dare un senso a tutta questa mole di finanziamenti: apri Canne della Battaglia nelle sere d'estate, godiamoci i suoi tramonti dalla cittadella, respiriamo la sua piacevole brezza carica di tante suggestioni della storia.
Nino Vinella
Presidente del Comitato Italiano pro Canne della Battaglia
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 14/06/2006
