06/12/2017. BARLETTA - "MIO PADRE, SABINO CASTELLANO..." NEL RICORDO DEL FIGLIO NICOLA L'INIZIATORE DEGLI SCAVI ARCHEOLOGICI NEI PRIMI DECENNI DEL NOVECENTO AL SITO DI CANNE DELLA BATTAGLIA. UNA PREZIOSA TESTIMONIANZA PER RIANNODARE I FILI DELLA STORIA CHE MANCAVA .
Dall'archivio storico del Comitato ecco il ricordo del prof. Sabino Castellano a firma di suo figlio, l'ingegner Nicola, datato gennaio 1999:
"Mio padre, il prof. Sabino Castellano, nato a Barletta nel novembre dl 1898 ed appassionato studioso di archeologia e filologia dell'antica Apulia, presentò come tesi di laurea all'Università di Roma, nel lontano 1921, proprio "La Topografia della Battaglia di Canne".
Non solo, per sostenere la sua ricostruzione egli eseguì a sue spese, intorno al 1919 - 1920, scavi di saggio basandosi sugli scritti di Polibio e Tito Livio, e portò alla luce sulla collina omonima (a quota 63), quella che definì, lui per primo, l'Acropoli di Canne, con resti di costruzioni romane , necropoli paleolitiche e resti bizantini; rinvenne numerosi vasi attici, monete ed utensili che donò al Comune di Barletta ed al Museo di Taranto.
L'interesse per la sua scoperta fu tale che egli, seppur giovanissimo ed appena laureato, ebbe l'onore di esporre una sua memoria in proposito all'Accademia Nazionale dei Lincei nella seduta del 21 maggio 1922, presentato dallo storico Ettore Pais.
Di tutto ciò resta completa documentazione nei "Rendiconti della R. Accademia Nazionale dei Lincei", vol. XXXI, anno 1922 (fasc. 5, da pag. 148).
Successivamente, nel 1923-24 e specialmente nel l'estate del 1930, egli procedette , con l’aiuto ed il coinvolgimento dell'Associazione Amici dell'Arte e Storia Barlettana , a veri e propri scavi che portarono al ritrovamento della strada principale della cittadella, di colonne, di un mosaico di circa 30 mq. che mio padre, forse sbagliando, credeva di età imperiale e di cui ho ancora una vecchia foto di allora, assieme ad un'altra in cui appare sugli scavi assieme ad alcuni Amici dell'Associazione.
Trovò pure, e me ne parlò più volte, la famosa colonna miliare del LXXV miglio della via Traiana, ora posta in bella vista fra gl i scavi, oltre ad una importante pietra sepolcrale con iscrizione di due periodi ed altri resti.
Anche di questi scavi fece una relazione scritta, che fu pubblicata sulla rivista "Il Mondo Classico" (marzo 1932, Torino). Pubblicò anche altri due contributi alla storia barlettana e pugliese.
Poi, essendo professore e preside di liceo, fu trasferito nel Nord Italia e non ebbe più occasione di ritornare a Barletta, pur desiderandolo, anche perché mancato prematuramente nel 1963.
Poi proprio lo scorso Settembre '98, in occasione di un viaggio in Puglia, ho voluto visitare sia la città natale di mio padre che gli scavi di Canne, di cui tanto mi aveva parlato , e se da un lato ho avuto un'impressione estremamente positiva e piacevole di Barletta, nonché del grande sviluppo degli scavi di Canne, addirittura con un "antiquarium", dall'altro mi è spiaciuto constatare che non vi è alcun cenno dei primi scavi fatti da mio padre a partire dal 1919 (quando ancora si dubitava dell'esistenza della cittadella di Canne!) sino al 1930, né tantomeno del suo nome, che almeno per la documentazione sopra citata non avrebbe dovuto cadere nella più incredibile e totale dimenticanza ; una dimenticanza che spero non sia stata appositamente voluta, come farebbe supporre il fatto, ancora più incredibile, che i primi scavi siano citati come eseguiti a partire dal 1938!
Aggiungerò che già nel settembre del 1967 avevo scritto all'allora Sindaco di Barletta ed al "Corriere della Sera", che pubblicò la mia lettera, per chiarire le circostanze della scoperta di Canne in occasione di un articolo sulla famosa battaglia.
Evidentemente ciò non è bastato a ristabilire la verità e a dare un giusto riconoscimento, purtroppo postumo e comunque puramente morale, ad un concittadino barlettano che, ripeto, per primo e a sue spese portò alla luce i resti di Canne e parlò della battaglia dinanzi ad una platea così prestigiosa come l'Accademia dei Lincei, ponendo le basi di quella rivalutazione storica ed archeologica di cui Barletta è così giustamente orgogliosa.
In occasione della mia visita a Barletta ed agli scavi di Canne ho saputo che vi era appena stato un congresso internazionale sulla battaglia e mi sono dispiaciuto molto di non averlo saputo prima, perché senz'altro in quella sede avrei portato a conoscenza le circostanze dei primi scavi fatti da mio padre, nonché le sue ipotesi sullo svolgimento della battaglia".
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