27/03/2018. ROMA – “BARLETTA A PALAZZO MADAMA”. PRIMA PUNTATA: LA MANO NELLA BOCCA DELLA VERITA’. TUTTO IL RACCONTO DI UNA GIORNATA PARTICOLARE IN ESCLUSIVA ASSOLUTA DAL NOSTRO INVIATO (MOLTO) SPECIALE NINO VINELLA PER L’INIZIO DELLA XVIII LEGISLATURA REPUBBLICANA .
Roma. Per la mia testata sono l’inviato (molto) speciale alla cerimonia inaugurale della XVIII legislatura repubblicana. Destinazione Senato della Repubblica.
Ma oggi, venerdì 23 marzo 2018, in questa radiosa mattinata della Capitale, ed anche abbastanza in anticipo prima di raggiungere Palazzo Madama, sento di affrontare un “rito” propiziatorio. O, se volete, scaramantico. Di chi vuole sentirsi a posto con la propria coscienza di giornalista, accidenti!
E così, come un qualunque turista mischiato ai tantissimi giapponesi, a qualche italiano, nonché ai rimanenti stranieri di ogni nazionalità possibile ed immaginabile qui presenti per le loro “vacanze romane” , mi accodo nella (quasi) interminabile fila…
Davanti a me si avvicina, passo dopo passo, quel faccione tondo tondo tantissime volte visto e rivisto in tivvù ed al cinema, dovunque, ma che ora mi aspetta: lì davanti, proprio lì davanti.
E, mentre mi avvicino, penso: che lo abbiano fatto anche loro, deputati e senatori? No, non quelli dell’antica Roma. Di quelli non abbiamo più traccia...
Gli altri: quelli, proprio loro, venuti a Roma dopo il Risorgimento, dopo l’Unità. Nel primo Parlamento nazionale, prima monarchico e poi della Repubblica.
Lo avranno fatto, si, concludo: magari per scherzo. Magari per far sorridere amici, parenti e portaborse al seguito. Magari…
Così, abbastanza risollevato nel morale di questa mia giornata particolare, raggiungo il cordone che divide il faccione dal resto del mondo, al termine del corridoio, un attimo prima di sentirmi dire dal guardiano: “Dottò, state tranquillo e date a me la macchina fotografica!”
Sono dunque pronto. E così infilo la mano là dove molti politici dei tempi nostri dovrebbero vedersela mangiata da quel mostro.
Ma a me, ovviamente, nulla accade: un bel sorriso al guardiano che mi sta fotografando, l’offerta nell’apposita cassettina con mille grazie…
Era la Bocca della Verità.
Ritorno nell’affollatissima strada, urlante di clacson e di migliaia di voci anche adesso: mi sento abbastanza più su di morale, per aver superato l’esame e così andare incontro a tantissime altre bocche della verità (spero) là in fondo, a Palazzo Madama…
Nino Vinella
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