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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

04/09/2004.  UNA PAGINA DI STORIA CHE RIDIVENTA CRONACA POLITICA.

IL SINDACO SALERNO VUOLE USARLI PER QUADRARE I CONTI DEL COMUNE:
MA I “BOC” HANNO UN GRANDE ANTENATO, IL PRESTITO A PREMI “CITTA’ DI BARLETTA”. UNA PAGINA DI STORIA CHE RIDIVENTA CRONACA POLITICA

Un caso di “archeologia finanziaria” dell’800 che ripropone il tema dei titoli pubblici utilizzati per far quadrare i conti delle amministrazioni –

Esattamente un mese dopo la presa di Porta Pia e la completa riunificazione di Roma all’Italia post-garibaldina dell’impresa dei Mille, il 20 ottobre 1870, il Comune di Barletta diede corso all’emissione del “Prestito a premi della Città di Barletta”, già sancito col Decreto reale del 10 aprile 1869.
Un’impresa finanziaria coi fiocchi, deliberata nell’ottica di garantire al Municipio una massiccia “provvista” di denaro sempre liquido da utilizzare per i lavori pubblici e le altre opere che necessitavano di adeguato fabbisogno monetario.
In tema di finanza locale e di approvvigionamento di liquidità da parte dello Stato e dei Comuni, fra Cct, Bot e Btp, è spuntata sul mercato la nuova creatura dei Boc, i Buoni ordinari del Comune, destinati grosso modo ad assolvere alle stesse finalità di quel Prestito a premi. Ne ha fatto cenno il Sindaco Salerno nella recente riunione della maggioranza di centrosinistra. Un… ritorno al passato che merita di essere riferito almeno a grandi linee come storico esempio di quell’archeologia finanziaria dell’altro secolo nella quale il nome di Barletta non era secondo a nessuno, e nemmeno passava sotto silenzio.

OBBLIGAZIONI IN ORO

Italiano, francese e tedesco furono le lingue ufficiali scelte per la stampa dei titoli cartacei veri e propri, a dimostrare che sarebbero stati collocati sui principali mercati europei del tempo. Le firme del sindaco Romeo Scelza, del segretario comunale Girondi, del tesoriere Barracchia, e degli assessori Vista, Fonsmorti, Cafiero e Calabrese ufficializzavano gli atti legali ed amministrativi.
Infatti, le cosiddette “Ditte assuntrici” (ovvero le strutture finanziarie e bancarie convenzionate col Comune di Barletta per la vendita del prestito ad istituti e risparmiatori sia pubblici che privati in campo nazionale e sull’estero) furono quella di Onofrio Fanelli, residente a Napoli in via Toledo 256, di Beniamino Testa e Compagni in via dei Neri 27 a Firenze, la Dryfus Scheyer et Compagnie al numero 2 della Chassée d’Antin di Parigi, la Banque Générale de Credit sempre nella capitale francese al numero 1 di Rue du Dix Dicembre.
“Questo Prestito emesso dalla Città di Barletta, in base alle deliberazioni del Consiglio Comunale del 4 e 5 agosto1869, approvate dalla Deputazione Provinciale di Terra di Bari il 10 settembre 1869 ed autorizzate con Real Decreto del 10 aprile 1870 – si legge nel frontespizio del titolo stampato dalla Tipografia municipale - si compone di 300.000 Obbligazioni divise in 6.000 Serie di 50 numeri rimborsabili in LIRE CENTO ORO in massimo 75 anni, mercé 225 Estrazioni alle epoche indicate nel Prospetto”.

GARANTIVA IL COMUNE

Il prestito si sarebbe dovuto estinguere nel 1944, tanto che le cartelle obbligazionarie riportate sul retro di ciascuna serie di cui si componeva il prestito prevedevano estrazioni suddivise in nove tornate, di cui l’ultima appunto l’arco di tempo dal 1940 al 1944 con quattro estrazioni annue.
“La Città di Barletta si obbliga di pagare le annualità del Prestito ai portatori delle Obbligazioni nette ed indeminute da qualsivoglia futuro prelevamento o ritenuta. L’esatto pagamento delle cennate annualità è dal Municipio formalmente garantito con i quoi introiti diretti ed indiretti e con i beni di sua proprietà. Il Municipio deposita altresì due Stabilimenti di credito l’uno francese, l’altro italiano, tante Obbligazioni di Prestiti di altre principali Città d’Italia od altri valori solidi, sicuri, non soggetti a riduzione o conversione, da produrre una rendita annua di Lire 325.000 oro, i quali valori saranno inalienabili e vincolati durante i 75 anni del servizio del Prestito. Le Estrazioni avranno luogo pubblicamente colle debite formalità nel Palazzo Municipale di Barletta ed i rimborsi e premi saranno pagati in oro sei mesi dopo il sorteggio presso la Cassa Municipale di Barletta ed a Napoli, Firenze ed a Parigi”.
Pochissime furono le estrazioni del Prestito puntualmente pagate, mentre le vicissitudini del Paese col cambio delle legge in materia di finanza locale non permisero di mantenere fede nel tempo agli obblighi finanziari. Tant’è che si dovette intervenire nel 1898 con un altro Consiglio Comunale e con un altro Sindaco, l’ing. Milano, per cercare di ripianare le perdite allungando la scadenza al 1948. Ma invano…

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