09/04/2019. CANNE DELLA BATTAGLIA - DALLA STORIA DELLA FERROVIA BARLETTA-SPINAZZOLA IL RILANCIO IN CHIAVE TURISTICA PER PROMUOVERE IL MOVIMENTO VERSO L'UNICA STAZIONE IN TUTTA ITALIA A SERVIZIO DI UN SITO ARCHEOLOGICO. LA NOTA DI MICHELE GRIMALDI.
Sarebbe quasi superfluo ricordare quello che sta accadendo per la riorganizzazione della rete ferroviaria che ha portato, negli anni, alla soppressione della fermata nella nostra Città dei treni Eurostar e a quella ventilata di “rami secchi” quale la Barletta-Spinazzola.
Se ciò fosse accaduto sarebbe stata colpita una delle prime e storiche linee ferroviarie italiane.
Infatti le ferrovie in Italia nacquero nel Regno delle Due Sicilie, prima ancora dell’unificazione dei singoli stati di cui era composta la penisola.
Scampato (?) il pericolo, nei giorni scorsi è giunto l’annuncio del consigliere regionale del Pd, Ruggiero Mennea, il quale a margine di un incontro tenutosi a Canne della Battaglia, ha annunciato l’ammodernamento della Barletta-Spinazzola, che prevede l’elettrificazione della linea e il raddoppio dei binari. Inoltre, la fermata di Canne della Battaglia diventerà una stazione, con tutti gli elementi che la caratterizzano come sottopassaggio, ambienti più accoglienti e panelli informativi. La fermata all’ospedale Dimiccoli di Barletta sarà la prima opera a essere realizzata.
La notizia, ovviamente, rende il giusto onore e merito ad una delle opere più importanti che le genti ofantine abbiano, nel tempo, ideato e realizzato.
Infatti pochi anni prima che l’Italia divenisse una nazione e più precisamente al 1861, risale l’iniziale e geniale idea di dotare la città di Barletta di una linea ferroviaria.
Il primo progetto, presentato da E. Melisurgo, ipotizzava la costruzione di una linea ferroviaria Napoli - Brindisi - Barletta. Il 21 marzo 1861, la Commissione sulle Ferrovie Napoletane, insediata dal Ministro dei Lavori Pubblici De Vincenzi, sanciva la necessità e l’importanza di realizzare una linea ferroviaria lungo la costa adriatica. Nella convenzione era previsto che i lavori per la Foggia - Barletta dovessero terminare nei primi giorni del 1864, mentre quelli della tratta Barletta - Bari agli inizi di luglio dello stesso anno.
Il 18 settembre del 1862 intanto, si era costituita la Società per le Strade Ferrate Meridionali, che avrebbe avuto il compito di gestire tutte le linee ferroviarie del meridione d’Italia. Dopo due anni, il 1864 155 anni fa, la nostra Città accoglieva il primo treno.
Successivo passo venne effettuato il 1870 in occasione della proposta dell’Ing. Calicchio il quale presentò uno studio di fattività, si direbbe oggi, per la costruzione del tronco ferroviario Barletta-Canosa-Spinazzola.
Purtroppo “l’impresa” Calicchio abortì a confermare, una volta di più, come i tentativi, seppur tali, servono e non poco, a precedere il compimento di opere a dir poco importanti.
Dopo lo studio del sig. Calicchio occorrerà attendere il 1874 quando, durante un congresso dei Sindaci dei Comuni di Barletta, Andria, Canosa, Minervino e Spinazzola tenutosi con inizio alle “… ore 11 antimeridiane nel Palazzo di Città di Barletta ” veniva presentato un progetto a cura dei signori Filippo Bianciardi e Roberto Sangiovanni “ … per l’attuazione del tronco ferroviario Barletta – Spinazzola”. Nella relazione tenuta dal sig. Centaro, assessore ai lavori Pubblici del Comune di Barletta, si ribadiva che “ … è passata ormai nelle convinzioni di tutti la necessità di una linea ferroviaria mediterranea che unisca il Tirreno all’Adriatico e di cui la prima stazione, direi, sarebbe Spinazzola e l’altra Potenza”. E proseguiva “ … Essa se da una parte ha grande valore strategico, essendo garantita contro qualunque attacco venga dal mare, ha dall’altra una incalcolabile importanza economica e commerciale, ravvivando popolose, belle e ricche città del Barese e del Potentino, agevolando lo scambio de’ prodotti tra dieci province del mezzogiorno e di tutto questo chi si avvantaggia è la Civiltà ”.
Il progetto prevedeva che le Città toccate dal tronco ferroviario sarebbero state Barletta (capolinea), Andria, Canosa, Minervino per fermarsi a Spinazzola percorrendo 50 chilometri e 400 metri. La spesa, compreso il valore del materiale mobile, sarebbe stato di 8 milioni di lire non contando, però, il valore del suolo da espropriare stimato in circa 400.000 lire. Ma l’idea innovativa per quei e soprattutto per i nostri tempi, fu che l’intera cifra fosse autofinanziata dai comuni dato che, come espose in maniera chiara l’assessore Centaro “ … Aspettar tutto dal Governo è cosa vana, anzi sconveniente. Signori lasciamo al passato il pregiudizio di certe memorie: i tempi in cui ricorrevasi al governo fin per la riparazione di un campanile, come mi è occorso leggere in antiche pergamene di questo Municipio, sono passati nel dominio della Storia; tutto ci diè chi ci diè la libertà (tutto ci diede chi ci diede la libertà n.d.r.) e fece la Patria indipendente ed una: se dobbiamo promuovere l’azione governativa è solo perché a base di una legge generale, ma l’iniziativa sia nostra ”.
Ma il tutto restò (ahinoi !) solo sulla carta. Dopo quasi quindici anni di discussioni però, il 20 giugno 1888 venne finalmente stipulata una convenzione a favore della Società Strade Ferrate Meridionali per la costruzione delle linee ferroviarie Rocchetta S. Venere (attuale Rocchetta S. Antonio) - Gioia del Colle e Barletta - Spinazzola. Tale convenzione fu resa esecutiva con la Legge 5550 del 20 luglio 1888, con una spesa prevista di lire 7.994.460.
Passarono precisamente sette anni e il 1° agosto 1895 fu inaugurata la linea Spinazzola-Barletta, e si realizzò così il collegamento tra la ferrovia Foggia - Rocchetta - Gioia del Colle e Foggia - Barletta - Bari.
I primi anni di vita della ferrovia trascorsero tranquilli e il 30 giugno 1906, passò sotto la gestione delle Ferrovie dello Stato. Negli anni '30 entrano in servizio le prime “littorine” sulla linea.
Per le sue caratteristiche la linea venne, sin dalla sua inaugurazione, utilizzata “a spola” (andata e ritorno n.d.r.) con una sola automotrice.
Fatti bene i conti per ottenere un’importante conquista civile sono occorsi una cinquantina di anni ed ora … quella linea tanto agognata e sudata, nel vero senso della parola, dopo essere stata considerata delle Ferrovie dello Stato tra i “rami secchi” da tagliare, sembrerebbe proprio aver riacquistato la vera importanza ed utilità per le genti del territorio.
Michele GRIMALDI Responsabile della Sezione Archivio di Stato di Barletta
Nella foto del titolo, l'originario tracciato del primo progetto del 1875: la tratta ferroviaria da Barletta a Spinazzola avrebbe dovuto toccare Andria...
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