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CANNE DELLA BATTAGLIA:
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

19/04/2019.  CANNE DELLA BATTAGLIA - LA CHIUSURA DEL SITO ARCHEOLOGICO E DELL'ANTIQUARIUM A PASQUETTA: L'ENNESIMO COLPO DI UNA CATTIVA GESTIONE DEI LUOGHI DI CULTURA A CONDUZIONE MINSTERIALE. IL COMMENTO DI MICHELE GRIMALDI (SEZIONE ARCHIVIO DI STATO DI BARLETTA) .

Posso rendervi partecipi su quale è il vantaggio di saper attendere come famoso il cinese sulla sponda del fiume? è quello di avere il quadro completo di una situazione e poi commentarla con dati di fatto e non con punti di vista infondati.

Credetemi, rimane veramente l’amaro in bocca dopo aver pronunciato la sgradevolissima frase “ve l’avevo detto!”.

La dura presa di posizione giunta da più parti all’indomani della (annunciata) chiusura di alcuni siti culturali gestiti dal Polo Museale Pugliese, mi ha fornito lo spunto per ribadire con forza l’esigenza di provvedere, da parte del Ministero, ad un piano di adeguamento del personale qualificato destinato alla sorveglianza dei siti culturali.

Per rendere chiaramente comprensibile l’emergenza, desidero farvi partecipi di questo e cioè che la chiusura dolorosissima di Pasquetta è dovuta al fatto che i superstiti custodi in servizio sono “miseramente” appena tre, quando ne abbisognerebbero almeno dieci in più che avrebbero il non facilissimo compito di “sorvegliare” quasi 16 ettari (!!!) di terreno oltre all’Antiquarium.

Incredibile? Assolutamente no… tant’è vero che, per evitare l’ennesimo scivolone cultural - turistico, si è tentato per l’ennesima volta di ricorrere al Comune di Barletta che avrebbe dovuto effettuare la solita questua per raccattare qualche persona di buona volontà (e meno male che ci sono!) che si adoperasse per assicurare l’apertura nella giornata dedicata alla gita fuori porta.

Si, il Comune è proprietario del 90% del sito ma il “detentore” delle prerogative amministrative è il Ministero della Cultura, quindi attenzione a dare colpe, così alla rinfusa, tanto per dire qualcosa.

La mancanza di personale idoneo addetto alla tutela e alla vigilanza dei beni culturali, lascia grosse falle nell’organizzazione degli istituti culturali, infatti, ancora una volta, ciò che accadrà nella giornata di Pasquetta, è la prova provata che occorre investire sulle risorse umane e soprattutto è indispensabile avere personale qualificato a diretta dipendenza del Ministero.

Il servizio di vigilanza in tanti monumenti (Canne su tutti) è spesso affidato al personale “extraministeriale” che in teoria dovrebbe avere la preparazione a riguardo ma, per le note cause d’impiego, non può essere paragonato a tutti gli effetti agli addetti alla sicurezza e vigilanza di ruolo assunto regolarmente con pubblico concorso direttamente dal MiBAC.

Sapete quale è la vera emergenza? Senza ombra di dubbio l’esigenza di provvedere, da parte del Ministero, ad un piano di adeguamento del personale qualificato destinato alla sorveglianza del sito di Canne e di tutti gli altri, sparsi per l’intero territorio nazionale.

La mancanza di figure idonee addette alla tutela e alla vigilanza dei beni culturali, lascia grosse falle nell’organizzazione degli istituti culturali.

Le tante parole, come al solito inutili, dette negli ultimi tempi su beni culturali del nostro territorio, si prestano ad un approfondimento, dato che da qualche stagione (politica) non si capisce più di chi sia veramente la colpa del totale degrado dei nostri beni culturali.

Sono colpe antiche? Sono inventate? Perché sono evidenti soltanto adesso? Sono dei Ministri che hanno occupato quella poltrona con il più assoluto disinteresse e persino sprezzo delle loro funzioni? Funzionari promossi perché belli e non bravi (famosa meritocrazia)? Ma quante domande pesantissime !

Se l’andazzo continua così, andrà sempre peggio e sarà ulteriormente più difficoltoso continuare ad usare i dipendenti della cultura come bassa manovalanza senza aspettarsi reazioni forti.

Reazioni non ancora giunte, grazie alla coscienza e consapevolezza degli operatori ministeriali ai quali sarebbe doveroso (a quelli si!) concedere veri e propri attestati di benemerenza perché non tra mille, ma tante di più, difficoltà riesce a tenere ancora aperto un luogo della cultura.

Speravo solo che il promettente esordio del neo Ministro Bonisoli, apparso decisamente con idee chiare e risolutive sul da farsi, come l’assunzione di personale per tamponare l’emorragia di dipendenti, sarebbe stato viatico affinchè passi decisivi venissero fatti per rendere verosimile un interessamento che sino ad oggi è stato espresso esclusivamente a semplici e sterili parole che il vento ha portato via.

Ma l’esordio non ha rispettato le attese perché le assunzioni ci saranno ma per l’80% andranno a coprire le voragini aperte al nord dove la maggior parte degli uffici del dicastero della cultura sono sull’orlo della chiusura definitiva per mancanza di personale.

Qualcuno ha scritto “Ricorda, chi non vuole ascoltarti non lo fa neanche se urli”. Potrebbe essere anche condivisibile ma urlare mi esenta, un domani, dall’essere tacciato di menefreghismo.

Quindi finché me ne sarà data facoltà, urlerò a squarcia gola e da buon cristiano attenderò ciò che riporta il Vangelo “…vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli (i tre pani) perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono”.

Michele GRIMALDI
Responsabile della Sezione Archivio di Stato di Barletta





 

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