10/12/2019. ROMA - GIOVEDI' 12 DICEMBRE, SALA KOCH DI PALAZZO MADAMA (SENATO DELLA REPUBBLICA) LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO-CATALOGO "QUANDO IL GIORNALISMO FA LA STORIA: IL CROLLO DI VIA CANOSA A BARLETTA. UNA TRAGEDIA ITALIANA IN PRIMA PAGINA" PER IL 60° ANNIVERSARIO .
Giovedì 12 dicembre 2019, alle ore 11,30, presso la sala Koch di Palazzo Madama, verrà presentato il libro-catalogo “Quando il Giornalismo fa la Storia: il crollo di Via Canosa a Barletta. Una tragedia italiana in prima pagina” (Edizioni Admaiora – Trani) sulla omonima mostra storico-documentaria e video-fotografica tenutasi per i 60 anni dalla più grave tragedia di mala edilizia in Italia.
L’evento è stato promosso dalla Sezione di Archivio di Stato di Barletta in collaborazione con il Gruppo di lavoro costituitosi fra i Parenti delle Vittime in partenariato con il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia quale Organizzazione di volontariato in ambito storico-culturale.
Il libro-catalogo è frutto della Mostra svoltasi a Barletta nel Palazzo di Governo della Provincia Barletta Andria Trani dall’11 al 28 settembre 2019, organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (GEP) 2019, con il Patrocinio della Presidenza del Senato della Repubblica, della Prefettura Provincia Barletta Andria Trani, della Presidenza di Giunta e Consiglio Regione Puglia, della Provincia Barletta Andria Trani, del Comune di Barletta e di RAI Teche Comunicazione, oltre a Politecnico di Bari, Ordine Ingegneri della Provincia Barletta Andria Trani, Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Barletta Andria Trani, Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Barletta Andria Trani, Associazione Nazionale “Cavalieri di San Nicola e l’Ordine della Nave”.
L’iniziativa editoriale in 170 pagine curata da Michele Grimaldi, Responsabile della Sezione di Archivio di Stato di Barletta, da Nino Vinella, Presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia e dall’Ufficiale della Repubblica Vito Dibitonto, vuole proporsi quale legittimo riconoscimento all’insostituibile ruolo svolto dalla Stampa italiana e dal servizio radiotelevisivo pubblico nel racconto al Paese di quel luttuoso avvenimento causato dalla edilizia di azzardo che, alle 6,45 di mercoledì 16 settembre 1959, travolse nelle macerie la vita di 58 innocenti.
La tragedia accaduta a Barletta è da annoverare fra le più drammatiche sciagure per numero di vittime non causate da eventi bellici mai accadute in Italia. Come documentato nelle fonti archivistiche, é stato un avvenimento talmente tragico nelle proprie dimensioni e nella risonanza mediatica da scuotere la coscienza del mondo intero e che ha segnato in maniera indelebile l’esistenza di tantissime persone e delle loro famiglie per generazioni.
A Barletta, Città della Disfida, il dolore è ancor più accentuato, in quanto gli avvenimenti succedutisi prima e dopo quel dannatissimo giorno del 16 settembre 1959 hanno tracciato un sottile e maledetto “fil rouge” che li unisce all’ignobile matrice dell’insipienza e della mala edilizia. Infatti, le vicende storiche annoverano già un precedente crollo nella notte dell’8 dicembre 1952 con 17 morti e, ai giorni nostri, il crollo del 3 ottobre 2011 con cinque giovani vittime tutte donne.
Nel settembre 1959, quel crollo di un palazzo - collassato su se stesso appena qualche settimana dopo essere stato costruito con materiali scadenti ed approssimata progettualità su quattro piani - riscosse vastissima eco in tutta Italia e nel mondo intero: l’abbondantissima documentazione conservata presso la Sezione di Archivio di Stato di Barletta indica appunto nel numero delle ben 63 diverse testate giornalistiche che si occuparono dell’avvenimento il grado di attenzione dimostrato dalla Stampa italiana al punto di rappresentare ai giorni nostri una lezione sul Giornalismo d’attualità divenuto Storia.
Altra dimostrazione della planetaria partecipazione alla tragedia susseguente all’amplificazione giornalistica in tutto il mondo viene dagli oltre 300 telegrammi giunti all’allora giovanissimo Sindaco di Barletta Giuseppe Palmitessa, tra i quali è da evidenziare quello del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e del Presidente del Consiglio dei Ministri Antonio Segni.
Ai funerali delle 58 vittime - dai neonati di pochi mesi fino ai più anziani di differente estrazione sociale e lavorativa, con interi nuclei familiari distrutti - che si svolsero il giorno 18 settembre, partecipò anche il Capo dello Stato che, per l’occasione, annullò tutti i ricevimenti previsti per la concomitante inaugurazione della Fiera del Levante ed incontrò i feriti e i parenti delle vittime rimanendone profondamente colpito e addolorato tanto da inviare un secondo telegramma dove rendeva note le sensazioni provate, adoperandosi a seguire le successive fasi processuali svoltesi presso il Tribunale di Trani e nei vari passaggi di giustizia con esemplari condanne a carico dei responsabili del crollo.
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