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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

28/04/2020.  BARLETTA - LA MALARIA, ETERNO GRANDE NEMICO. LE GRAVI CARENZE IGIENICHE NEI QUARTIERI SENZA FOGNA. EPIDEMIE NELLA STORIA. OGGI UNDICESIMA E PENULTIMA TAPPA DEL VIAGGIO DI MEMORIA E DI MEMORIE FRA LIBRI E DOCUMENTI CON IL GIORNALISTA NINO VINELLA.

Nonostante le condizioni igieniche generali lasciassero a desiderare, la prevenzione fu adottata con un certo successo (benché pionieristicamente) come metodo già nei primi anni del XX secolo. Oggi l’undicesima (e penultima) puntata: prosegue il viaggio di memoria e di memorie fra libri e documenti con il giornalista Nino Vinella (Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, Archeoclub d’Italia Onlus Canne della Battaglia Barletta, La Gazzetta dell’Archeologia online) per ripercorrere tutte quelle pagine nei secoli spesso dimenticate ma utili al patrimonio identitario collettivo.

“Screening” si dice oggi. Ma nell’estate 1906, quando ci si esprimeva in italiano lingua madre, alcuni medici partirono dall’indagine del fenomeno nei vari quartieri cittadini e dunque dalla sua esatta visione, istituirono a Barletta il primo dispensario contro la malaria: malattia infettiva che colpì la Puglia nel primo decennio del Novecento ma che proprio nella nostra città risultò più diffusa che in ogni altro comune della provincia di Bari. Le cosiddette “campagne antimalariche” a base di somministrazione del chinino di Stato furono tese a prevenire il dilagare di una malattia dal carattere sociale, creando nella cittadinanza le premesse di una più matura coscienza sanitaria.

“I due vicoletti secondo e terzo Canne sorgono fra il sud ed il sud-ovest dell’estremo di Barletta, a circa 10 metri sul livello del mare. Scorre in mezzo ai vichi un rivoletto perenne di acqua, che si sforza di raggiungere un punto declive, ma si stanca e si appantana nel bel meglio o scende nei portoni, nei sottani. Lo spazzino non s’attenta spesso di penetrare in questo campo per lui troppo sacfro alla vergine immondizia, né il carro delle acque luride vi sale; onde l’uomo, le bestie, i loro rifiuti fermentano e l’aria ne è sempre greve; non vi sono fogne comunque intese, e di civile non si aggira raramente che il medico condotto, che ivi ha i suoi clienti più assidui e noiosi”. Così si esprimevano i medici Filippo Ciccarelli e Cosmo Torre nel 1911.

Vi è ampia traccia in letteratura scientifica dell’avanguardia che proiettò Barletta sullo scenario della medicina nazionale grazie all’avvenuta pubblicazione dei risultati di quelle campagne fra gli anni 1905-1913. Per noi gli avvenimenti vengono ricordati grazie all’ormai introvabile volume di circa 600 pagine “Barletta: leggere la città” di Ruggiero Mascolo (lo studioso ex direttore di biblioteca e pinacoteca) e di sua moglie Rita Ceci, Edizioni Libreria Liverini per i tipi di Ars Graphica Barletta, settembre 1986 – dove, anche e soprattutto in questo episodio, sono riportati fedelmente dati e riscontri ufficiali d’archivio.

Una dura e seria lotta alla malaria intrapresa in quel periodo, che portò a notevoli risultati se si pensa che il tasso di mortalità proprio intorno al 1909 tenderà ad abbassarsi notevolmente. Il libretto originale è catalogato e conservato all'interno della Biblioteca comunale di Barletta insieme ad altri opuscoli antimalarici risalenti al primo decennio del Novecento.

Il “team” medico composto dai dottori Gioacchino Mennuni, Angelo Ciccarelli, Raffaele Giannone e Gioacchino Casardi diede alle stampe l'opuscolo dal titolo “La campagna antimalarica in Barletta durante l'anno 1909": resoconto informativo sull'attività svolta dall'ambulatorio antimalarico cittadino, dove si evidenzia l'importante lavoro che fu fatto circa le norme di profilassi e la loro diffusione tramite fogli a stampa per aiutare la popolazione a difendersi e curarsi dalla malaria. Altro testo importante è l'opuscolo originale dal titolo “Campagna antimalarica a Barletta nel 1911”, scritto e stampato nel 1912 in 27 pagine, è la relazione scritta dal dott. Gioacchino Casardi, capo della Cattedra Ambulante contro la malaria dell'Istituzione Giuseppe Visconti di Modrone – sezione di Barletta. Un più dettagliato e puntuale resoconto del lavoro svolto nel 1911 dalla sezione barlettana che concentrò il suo operato sull'applicazione della profilassi con chinino (alcaloide naturale antimalarico) e il confronto tra la profilassi clinica e la bonifica umana, soluzioni che miravano a combattere la malaria. Dopo aver dichiarato il numero dei beneficati, Casardi conclude la relazione col ringraziare il direttore generale professor Brambilla che, in occasione di una conferenza tenuta a Barletta nell'ottobre dello stesso anno, gli riconobbe l'importante lavoro svolto nella lotta contro la malaria. Ed a completare la rassegna medico-divulgativa, ecco il “Resoconto per l'anno 1913” (Biblioteca comunale Sabino Loffredo di Barletta) inserito su scala nazionale nella collana distribuita a tutti i medici italiani dai docenti dell’Istituto Giuseppe Visconti di Modrone a seguito delle lezioni delle cattedre dislocate nel Meridione. Oltre alle materie classiche di studio, interessanti i contributi della Cattedra Ambulante contro la malaria, lezioni mirate a educare e sensibilizzare tutta la popolazione, particolarmente i giovani, in condizioni di grave disagio a causa della malaria nella vita quotidiana.

Nino Vinella
11^ E PENULTIMA PUNTATA

Barletta, 28 aprile 2020

LA RASSEGNA STAMPA SUL WEB...

Epidemie nella Storia a Barletta: la malaria, eterno grande nemico; undicesima tappa con Nino Vinella

https://www.barlettanews.it/epidemie-nella-storia-a-barletta-la-malaria-eterno-grande-nemico-undicesima-tappa-con-nino-vinella/





 

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