Prosegue il viaggio di approfondimento con il giornalista Nino Vinella tra i fatti della vita e gli atti delle istituzioni pubbliche dopo l’emergenza Covid-19: i cambiamenti delle strategie aziendali influiscono sul porto di Barletta dal porto di Ancona…

Inizia più a nord, nel medio Adriatico dal maxi-porto di Ancona, la marcia di avvicinamento alla demolizione dei silos in quello più ridotto (ma di pari e strategica importanza) di Barletta ed alla loro scomparsa dalla linea d’orizzonte. Vi è infatti il filo aziendale della proprietà (Silos Granari della Sicilia, di cui abbiamo raccontato le vicende nella precedente puntata) a tenere collegati i loro destini in un meccanismo dettato, evidentemente, da logiche e da scelte societarie di più ampio respiro e scenario. Logiche e scelte che partono da abbastanza lontano con ricadute nei territori che ci vengono restituite da una più attenta rilettura delle notizie diffuse in stringente ordine di tempo proprio come un… bollettino meteo. Si parte in condizione di sereno stabile dalla Puglia. Il 3 ottobre 2017, come già ricordato in precedenza, viene annunciata su tutti i media la sottoscrizione del protocollo d'intesa triennale per riqualificare i silos granari dei porti di Bari e Barletta appartenenti alla stessa società: coinvolti i ragazzi dell'Accademia di Belle Arti per il restyling delle strutture, previsti interventi di video-mapping, painting oppure illuminazione artistica.

Ma dopo pochi mesi, il successivo 28 giugno 2018, le condizioni meteo cominciano a passare dal sereno-stabile-tutto-arte-e-creatività al sereno-variabile-tendente-al-peggio con le prime (preoccupanti) notizie ed avvisaglie di burrasca provenienti da Ancona circa le valutazioni dell’Autorità di sistema portuale sulle concessioni alle società Silos Granari della Sicilia srl e le anticipazioni di stampa con titoli sempre più circostanziati.

Tipo: “Addio ai silos del porto: scadute le concessioni saranno demoliti, cambiano skyline ed assetti dello scalo” https://www.cronacheancona.it/2018/06/28/addio-ai-silos-del-porto-scadute-le-concessioni-saranno-demoliti-cambiano-skyline-ed-assetti-dello-scalo/111623/

In questo interessante articolo, di cui riportiamo ampi stralci ma che consigliamo di approfondire nella lettura completa per le analogie con la situazione prossima ventura su Barletta, si annota: “Andranno giù i silos del porto dorico, al molo sud. Tutti e 46. Scadute le concessioni alla Silos Granari della Sicilia srl, che gestisce 34 depositi, il 31 dicembre 2019 non saranno rinnovate. I dati presentati, oggettivamente, danno poche speranze al mantenimento delle strutture in cemento armato, destinate allo stoccaggio dei cereali, in un’area da 33mila metri quadrati, e che ormai contano più di mezzo secolo di età. In caduta libera i traf?ci cerealicoli, nell’Adriatico ed in particolare ad Ancona che nei primi 6 mesi del 2018 ha registrato una movimentazione di 18mila quintali (il 2017 ha chiuso con 190mila tonnellate contro i 1,9 milioni di Ravenna e i 1,65 di Bari). Insieme ai silos, Ancona però si prepara a dire addio anche alle opere di Blu e Ericalcane. È il destino della street art. Sopravviverà, invece, ancora qualche anno, il ritratto di Monica Vitti ?rmato Ics al molo della Lanterna Rossa. Opera nata già con la consapevolezza di essere distrutta”.

Come si vede, la patina creativa su quei silos di Ancona non poteva bastare a salvarli dalla demolizione…

Nino Vinella

5^ PUNTATA (continua)

Barletta, 6 maggio 2020

LA RASSEGNA STAMPA SUL WEB...

Inchiesta – come riparte Barletta dopo l’emergenza Covid-19. Un viaggio con il giornalista Nino Vinella; quinta puntata: inizia da Ancona la demolizione dei silos

https://www.barlettanews.it/inchiesta-come-riparte-barletta-dopo-lemergenza-covid-19-un-viaggio-con-il-giornalista-nino-vinella-quinta-puntata-inizia-da-ancona-la-demolizione-dei-silos/