03/11/2020. BARLETTA - IV NOVEMBRE 2020: LA GIORNATA DELL'UNITA' NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE (COME SPERANZA DI VITTORIA SULL'EMERGENZA CORONAVIRUS) NELLE FONTI STORICHE A CURA DI MICHELE GRIMALDI (DIRETTORE ARCHIVIO DI STATO BARI, BARLETTA, TRANI).
La data del 4 novembre, quasi un secolo fa, venne scelta perché, quella giornata (forse qualcuno non lo saprà), seguiva l’armistizio fra l’Impero Austro Ungarico e l’Italia con le forze dell’Intesa, siglato a Villa Giusti il 3 novembre 1918 nella residenza del conte Vettor Giusti del Giardino a Padova. Istituita esattamente 101 anni fa, nel 1919, la celebrazione del 4 novembre è l’unica festa nazionale che ha attraversato decenni di storia italiana: dall’età liberale, al fascismo, all’Italia repubblicana. Inoltre nel 1921, in occasione della celebrazione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Milite Ignoto venne sepolto solennemente all’Altare della Patria a Roma.
Nel 1922, poco dopo la marcia su Roma, la festa cambiò nome in Anniversario della Vittoria, assumendo quindi una denominazione caratterizzata da un forte richiamo alla potenza militare dell’Italia, mentre dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1949, il significato della festa è tornato quello originale, ridiventando la celebrazione delle Forze Armate italiane e dell’Unità d’Italia. Infatti, con la vittoria nella prima guerra mondiale, l’Italia completò l’unità nazionale con l’annessione di Trento e Trieste.
Riconosciuto da tutti, la Città della Disfida ha rivestito un ruolo primario ed a volte da vera e propria Protagonista nel primo conflitto mondiale. Nella comunità barlettana è molto forte e diffuso il radicamento della memoria di eventi drammatici connessi a quella guerra: il coinvolgimento pressoché totale della popolazione, le trasformazioni prodotte sul territorio in previsione del conflitto e nel corso del suo svolgimento, i radicali sviluppi politici ed istituzionali conseguenti.
Il 24 maggio 1915 l’Italia entrò in guerra ed il primo vero atto di guerra fu proprio nella nostra Città. Infatti allo scoccare della fatidica data del 24 maggio 1915, alle quattro del mattino, il Castello di Barletta fu bombardato dall’esploratore asburgico Helgoland dall’imboccatura del porto e solo l’eroico intervento del cacciatorpediniere Turbine scongiurò che l’attacco proditorio fosse diretto sulla Cattedrale e la Città.
Molti italiani si arruolarono volontari e tra questi il diciottenne Giuseppe Carli classe 1896, prima Medaglia d’Oro della Grande Guerra, ma la maggior parte dei combattenti fu costituita dai richiamati alle armi con l’arruolamento obbligatorio.
Barletta pagò un pesantissimo tributo di vite donate alla Patria, ben 768 e nel giorno che ricorda le nostre forze armate, sono onorato citare gli “sconosciuti” decorati caduti sul campo nella Grande Guerra: la Medaglia d’Oro CARLI Giuseppe classe 1896; le Medaglie d’Argento DORONZO Luigi (ben tre medaglie di Argento) classe 1886, GARINELLA Agostino classe 1891, LANOTTE Nicola classe 1887, MENNEA Michele classe 1896, STRANIERO Nicola Giovanniclasse 1896 e le Medaglie di Bronzo BERARDELLI Lodovico classe 1895, COLAPRICE Pietro classe 1881, LANOTTE Michele classe 1895, POMARICI Giuseppe classe 1889, RUTIGLIANO Raffaele classe 1890 e ZIGOLILLO Giuseppe cl. 1894. Per il 4 novembre l’Amministrazione comunale, a causa dell’emergenza epidemiologica in atto, le manifestazioni istituzionali riguardanti il suffragio dei Caduti in guerra, si svolgeranno in maniera sensibilmente ridotta ai fini del rispetto del divieto di assembramento e dell’obbligo di mantenere il distanziamento. Tale ridimensionamento è da intendersi anche in termini di partecipazione di rappresentanze alle iniziative. Si svolgeranno, infatti, esclusivamente i tre momenti commemorativi canonici che avranno luogo presso le lapidi dedicate ai Caduti nel rivellino del Castello, ai piedi dell’iscrizione posta sulla parete del Palazzo di Città in memoria dei Caduti decorati con Medaglia d’Oro al Valor Militare e al Monumento ai Caduti in Guerra e al luogo ove i vigili ed i netturbini vennero trucidati dai nazisti nel 1943. Michele GRIMALDI Direttore Archivio di Stato di Bari, Barletta e Trani
|