Il Teatro Curci è sempre stato davvero quel magnifico palcoscenico dove Barletta ha ospitato i suoi grandi e gli ospiti delle grandi occasioni. Il “salotto buono” per i concittadini quelli eccellenti da festeggiare alla grande. Successe quella volta sola per Giuseppe De Nittis nel 1879 (appena sette anni dopo la sua inaugurazione nell’aprile 1872) quando il Comune gli conferì la medaglia d’oro quale riconoscimento per i successi artisti in Francia e la Legion d’Onore.

Per Pietro Mennea grandissimo ospite d’onore al Curci è già accaduto due volte. E saranno tre per la presentazione del framconollo a ricorco della sua vittoria medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca 1980. Ma andiamo con ordine.

La prima e più esaltante, 14 giugno 1997, durante lo svolgimento a Bari dei XIII Giochi del Mediterraneo quando il Presidente del CIO, Juan Antonio Samaranch gli conferì il collare olimpico in un teatro sempre gremito di pubblico festante, presenti il commissario prefettizio Giuditta Montanari, la signora Vincenza Misuriello mamma di Pietro, il sindaco uscente dott. Ruggiero Dimiccoli e il giornalista Vanni Loriga (Corriere dello Sport) che per noi ha ricordato commosso quell’evento a settembre 2019 intervenendo con l’autore a Barletta nell’anteprima di presentazione del libro “Più veloce del vento” di Pippo Russo.

La seconda (e più triste) il 9 novembre del 2012, qualche mese prima della scomparsa il successivo 21 marzo 2013, per la serata indetta tutta in suo onore per il Premio Città di Sfide. Come ricorda Michele Storelli allora presidente in carica del Rotary Club.

“E’ ancora vivo il ricordo di quando, d’intesa con l’allora sindaco Nicola Maffei, convenimmo che Barletta avesse nei confronti di Pietro un debito di riconoscenza per quel suo illustre figlio che per notorietà e immagine nel mondo tanto aveva dato alla sua città. Pietro accolse di buon grado l’invito del Rotary Club di Barletta, ed è presente in tutti noi il ricordo di quella bellissima serata al Teatro Curci. Fu - la sua - una lezione di vita ricca d’insegnamenti per i giovani, per gli sportivi, per tutti noi. Una testimonianza di valori umani, di sentimenti legati al sacrificio, di amore per la sua famiglia e per la sua città. Grazie alla felice intuizione del Rotary club e dell’Amministrazione Comunale, nell’assegnargli il premio “Città di Sfide”, la città potè manifestare l’affetto, la stima e la riconoscenza che gli erano dovuti. Senza quella serata i cittadini non avrebbero potuto applaudirlo un’ultima volta e grande sarebbe stato il rimorso per quel mancato appuntamento”.

Pietro Mennea parlò di sé narrando, intervistato non senza emozione dal giornalista barlettano RAI Enzo Delvecchio, innumerevoli e segretissimi aneddoti personali, come la storia delle dodici poltrone comprate con il compenso di quell’oro olimpico.

Ma fu pensando a Canne della Battaglia, sua abituale palestra di allenamento all’aperto negli anni giovanili come anche in seguito, che la Freccia del Sud disse: “Un luogo dove si dimostra che chi cade o chi perde può rialzarsi e tornare a vincere. Con la forza di volontà e con l’impegno che ci metti”…

LA REDAZIONE

Le immagini in bianco e nero sono contenute nello speciale del periodico IL FIERAMOSCA "La scomparsa di Pietro Mennea. Il ricordo di un grande atleta"