18/12/2020. BARLETTA - COMUNE: ECCO LA "LISTA NERA" DEGLI IMMOBILI STORICI E MONUMENTALI SENZA GESTIONE NE' VALORIZZAZIONE. L'INTERVENTO DI MICHELE GRIMALDI, DIRETTORE ARCHIVIO DI STATO BARI, BARLETTA E TRANI. "UN RICCO PATRIMONIO MALTRATTATO DALL'INCOMPETENZA" .
All’inizio di febbraio 2021 il Comune di Barletta dovrà decidere se esercitare il diritto di prelazione sull’acquisto, per 2.634.628,00 di euro, dell’ex Palazzo delle Poste, sottoposto dal 2003 a vincolo storico-artistico della Sovrintendenza.
La decisione dovrà essere del Consiglio comunale che sulla questione è già intervenuto manifestando interesse all’acquisto dell’immobile, considerata la storia rappresentata dalle sue pareti martoriate dai colpi delle mitragliatrici. Fatta salva questa doverosa premessa, sorge spontanea una necessaria considerazione che, se attentamente valutata, dovrebbe far pensare non solo i privati, associazioni e via dicendo, ma soprattutto gli amministratori, e spiego il perché. Nella seduta di Giunta comunale del 13 marzo 2014 (quasi sette anni fa!) fu varato il programma delle opere pubbliche relativo al triennio 2014/2016. con quel documento si prospettava, in particolare, la necessità di mettere in sicurezza immobili di rilevante importanza storico-culturale. Dopo tanto tempo e tre amministrazioni, qualche malpensante potrebbe obiettare: cosa ha prodotto quel programma? Un beneamato piffero! Naturalmente la riqualificazione di questi immobili non dovrebbe essere fine a se stessa bensì i progetti dovrebbero reggersi sulle proprie gambe. La finalità secondaria sarebbe, senza ombra di dubbio, quella di creare una banca dati del patrimonio, interessante, dal punto di vista commerciale, per agenzie, studi di architettura e altri soggetti del mercato immobiliare. E pensare che poco più di un secolo fa gli Amministratori barlettani erano fra i più illuminati estimatori dei beni culturali della propria Città. Una parte di quei beni (poveri noi!) stanno prendendo una china che porta all’irreversibile perdita. Vi dice niente l’ex Distilleria? Da quanto tempo si parlava della sua riqualificazione? Ci siamo resi conto di cosa rimane di quello che era un raro e formidabile esempio di archeologia industriale? Un mucchio di macerie e nient’altro! Ma la lista di monumenti storici maltrattati, lasciati in balia del degrado e della rovina, è lunga e si srotola per tutta la Città. Eppure c’è ancora qualcuno (ovviamente amministratore pubblico) il quale, pur di vestire i panni del paladino delle cause perse, preferisce la dipartita per sfinimento temporale del bene culturale, invece di concederlo a privati (magari ce ne fossero!) che lo curerebbero con migliore attenzione e soprattutto maggiori risorse finanziarie. Esempio illuminante di ciò che dico è Palazzo Bonelli in corso Garibaldi acquistato quasi 20 anni fa ( che spreco enorme di denaro pubblico!) per poi essere abbandonato così miseramente, ma anche l’ex Convento di S. Andrea che si avvia, molto velocemente, ad inserirsi tra i monumenti che, come i gladiatori, urlano “Ave, morituri te salutant”. Non sarebbe cosa buona e giusta pensare a come gestire simil monumenti prima di imbarcarsi in scelte sconsiderate o ancor peggio in esborsi per strutture che poi si lasceranno colpevolmente “morire” ? Che fine ha fatto la delibera di Giunta di qualche tempo fa che approvava il Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari ai sensi dell’art. 58 della legge 133/2008 con la quale si disponeva di procedere al riordino, alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare barlettano e soprattutto si ipotizzavano gli interventi di recupero statico e di ristrutturazione, finalizzati alla valorizzazione sociale, turistica e culturale, degli edifici quali l’ex convento S. Lucia, l’ex Convento di S. Maria della Vittoria o ex Anagrafe e per gli interventi di recupero conservativo, l’ex convento S. Andrea, Palazzo Bonelli e l’ex caserma Carabinieri del Porto, “allo stato in condizioni di tale degrado statico/manutentivo da richiedere lo stanziamento di notevolissime risorse economiche (diverse decine di milioni di euro) per i lavori necessari a consentirne l’utilizzo”? C’è un proverbio che un po’ tutti noi almeno una volta nella vita dovremmo ricordare: “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”…e tutti lí a guardare inutilmente il dito. Michele GRIMALDI Direttore Archivio di Stato di Bari, Barletta e Trani
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