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CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

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23/07/2004.  “PULIAMO CANNE DELLA BATTAGLIA”.

GLI SCOUT DELL’AGESCI IN AZIONE NEL SITO ARCHEOLOGICO PER LA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE
CON L’IMPEGNO DI TUTTI


Ieri, mercoledì 21 luglio, sei squadriglie (una trentina di ragazzi) dell’Agesci Scout Barletta 1 hanno raggiunto Canne della Battaglia in treno per l’operazione di volontariato ambientale coordinata col Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia e la Barsa per contribuire alla pulizia dell’importante sito archeologico.

L’iniziativa si è articolata per l’intera mattinata quando gli scout, partiti alle 9.11 col primo treno dalla stazione di Barletta, sono scesi alla suggestiva stazioncina di Canne della Battaglia per radunarsi presso la Base Operativa ed il Punto di assistenza turistica e dare avvìo alle attività svoltesi nella zona a pochi passi dalla storica Cittadella.

Meta privilegiata dell’operazione battezzata coi responsabili del Comitato e la Barsa col nome di ”Puliamo Canne della Battaglia” è stato il tratturo che dalla stazioncina porta direttamente alla storica fontana di San Ruggiero, che il Comitato ha individuato anche quest’anno come Luogo del cuore per l’omonima iniziativa a carattere nazionale bandita dal FAI (Fondo ambiente Italiano) e Banca Intesa e che consiste nel 2° censimento di quelle località meritevoli di intervento affinché non si disperdano la loro memoria e l’antico fascino suscitato.

Gli scout dell’Agesci hanno ripulito da erbacce, stoppie, rifiuti di ogni genere, in modo da lasciare un segno tangibile di quest’intervento, consistente non solo nella rimozione di sterpaglie ed erbacce, ma anche nella risistemazione del sentiero da ambo i lati. I ragazzi hanno pensato anche a sistemare l’altro tratturo che partendo sempre dalla stazioncina di Canne porta ai nuovi scavi di San Mercurio, nei pressi delle vicina collina, dove una recente campagna coordinata dalla Soprintendenza archeologica ha riportato alla luce un prezioso complesso termale databile fra il III secolo avanti Cristo e l’epoca imperiale.





 

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