03/03/2021. BARLETTA - ATTORI SPONTANEI BARLETTANI: UN ANNO FA L’ULTIMO SPETTACOLO PRIMA DEL LOCKDOWN. MA GIA’ AL LAVORO CON IL CASTING PER IL RITORNO CON UNA SCENEGGIATURA SU BARLETTA NELLA PANDEMIA. L'IMPEGNO CONTINUA NEL RICORDO DELL'ISTRIONICO GIGGINO CAFAGNA.
Un anno fa, l’ultimo spettacolo dal vivo prima del lockdown. Il “tutto esaurito” fatto registrare dalla commedia “A’ navicul sté vachend” (La culla è vuota) nel cinema Paolillo domenica 1° marzo 2020 ha lasciato il segno come un’affettuosa carezza, rimescolando nella memoria umorismo e vernacolo, risate e cultura popolare, divertimento e teatro: tutti gli stessi ingredienti nell’adattamento ai tempi nostri di quel copione in tre atti portato in scena nella primavera del 1976 con identico, straripante successo dalla compagnia Attori spontanei barlettani dell’indimenticabile Giggino Cafagna.
Un anno dopo, quarantacinque anni dopo dalla storica prima rappresentazione al Dilillo, si deve alla sempre passione di suo figlio Michele l’aver saldato questo debito di riconoscenza con chi, in un certo modo, ha “inventato” il teatro dialettale barlettano nella seconda metà degli Anni Settanta.
IL CASTING - “In tutto questo tempo – dice – non ci siamo mai fermati. Ed anzi lanciamo da BarlettaViva la chiamata per un casting di attori spontanei 2.0, di gente che si voglia cimentare in questa forma espressiva: e lo dico soprattutto pensando alla ricerca di quattro o addirittura cinque ragazzini di scuola media, età fra undici-dodici anni massimo. Grandicelli abbastanza, e che sappiano parlare in dialetto…
Stiamo preparando una nuova sceneggiatura originale basata proprio sul tempo del Coronavirus a Barletta pensando ad uno spettacolo quando le condizioni ci consentiranno di ritornare davanti al nostro carissimo pubblico”.
Con questo appello alle famiglie ed a tutte le scuole di Barletta, gli interessati possono chiedere informazioni ed iscriversi telefonando o messaggiando ai numeri di servizio: 376 0438785 – 392 9402902.
L’EREDITA’ - Diciotto i copioni, in vernacolo ed in lingua italiana, lasciati in eredità da Giggino Cafagna. Una invenzione… spontanea, affidata in principio all’istrionismo dei suoi pionieri (che recitavano a soggetto, come nei tempi del Carro di Tespi, senza copione scritto) e poi man mano cresciuta, evolvendosi in forme creative destinate a tramandarsi per l’esistenza di trascrizioni con tanto di sceneggiatura, battute e quant’altro di utile nella cassetta degli attrezzi.
Circa mezzo secolo dopo, l’eredità di questa singolare esperienza di vita popolare resta affidata ad una (temporaneamente) ristretta cerchia di attori, in una… palestra che Michele Cafagna conduce con tenacia e tantissima passione.
Con l’emozione, per chi scrive, di poterlo raccontare sempre in prima persona. Quarantasette anni dalla prima volta…
Nino Vinella mercoledì 3 marzo 2021
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