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CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

06/09/2021.  TRASPORTI - LA BARLETTA-SPINAZZOLA SEMPRE PIU’ POPOLARE FRA IL VIDEO DI VASCO ROSSI ED IL TREKKING INTITOLATO ALLA BATTAGLIA DI ANNIBALE FRA STORIA, SPORT, NATURA E CULTURA NELLE BELLEZZE SEGRETE DEL PAESAGGIO DALL'ADRIATICO ALLLA RISCOPERTA DELLA MURGIA.

La linea ferroviaria Barletta-Spinazzola più che mai al centro dell’attualità come punto di riferimento del territorio ed oltre. Questa storica tratta di collegamento fra l’Adriatico e le Murge, realizzata fra il 1892 ed il 1895 come cerniera di collegamento dell’interno verso le più grandi vie e strade ferrate di comunicazione, protegge e restituisce all’occhio più attento scorci quanto più suggestivi se ad osservarli sono tutti coloro i quali ne vanno alla riscoperta.

Proprio di queste ultime ore, lo scoop sulle riprese del nuovo video di Vasco Rossi dove il “comandante” è rimasto letteralmente affascinato da quella grandissima opera d’arte ingegneristica meglio conosciuta come il ponte a ben ventuno archivi nei pressi di Spinazzola, e che costituirà lo scenario sul quale si affacceranno gli spettatori delle riprese ultimate da pochissimo anticipate dal noto cantante via social dal proprio profilo Instagram ad elevata visibilità in rete.

Con un altrettanto “storico” precedente rappresentato dal film “Io speriamo che la cavo” con la regia di Lina Wertmuller (e protagonista Paolo Villaggio) che prescelse proprio la Barletta-Spinazzola per le riprese.

Di opere d’arte dell’ingegneria fine Ottocento la Barletta-Spinazzola è ricchissima: i cosiddetti “Sette ponti” in prossimità dell’area archeologica e dell’omonima stazioncina a Canne della Battaglia ne sono altro luminoso esempio come ardite infrastrutture (per quei tempi come per i nostri…) capaci di congiungere a scopo ferroviario lembi di territorio sui quali prima si camminava a piedi o si viaggiava a dorso di mulo date le caratteristiche morfologiche fra valloni, altipiani, saliscendi naturali.

E nell’anno di Olimpiadi e Paralimpiadi Tokyo 2020 con la netta supremazia dello Sport ed in specie dell’atletica azzurra su scala mondiale a suon di medaglie, anche il trial trekking intitolato alla Battaglia di Annibale e svoltosi domenica da queste parti ha ulteriormente legittimato, nello svolgimento del suo percorso pianificato dagli organizzatori (la Barletta Sportiva ASD) con attenzione e criterio, la bellezza nascosta e tuttora ben salvaguardate di alcune infrastrutture che, seppur minori rispetto ai ventuno od ai sette ponti, rappresentano un preciso punto di riferimento.

Come il ponticello distante meno di mezzo chilometro dalla stazioncina di Canne della Battaglia al kilometro undici della linea ferroviaria, sotto il quale sono transitati tutti i partecipanti alla gara ed alla corsa non competitiva per raggiungere dalla provinciale “Salinelle” lo sterrato transitando davanti alle Terme di San Mercurio verso la storica fontana di San Ruggiero sul viottolo adattissimo a metterne in evidenza le capacità motorie, di resistenza, d’impegno e di curiosità.

Il tutto gettando un’occhiata al circostante paesaggio tra oliveti, fichi d’India, vigne ed altre colture di qualità eccellente. Per un’ulteriore edizione 2022 capace di rendere ancora più coinvolgente tutte le realtà associative presenti stabilmente sul territorio della Provincia di Barletta-Andria-Trani sempre più capace di stupire e di meravigliare come documentato, sempre domenica, dalla punta di Linea Verde Estate trasmessa da Rai Uno.

Le opere ed i lavori in corso da parte di Rete Ferroviaria Italiana per il potenziamento della tratta con la sua elettrificazione ne possono decretare il definitivo rilancio anche (e soprattutto) in chiave turistica e di mobilità eco-sostenibile.

Le ben cinque edizioni del Treno storico per l’archeologia e l’ambiente in Valle d’Ofanto svoltesi con crescente successo di pubblico (e sostenuta dall’agenzia Puglia Imperiale Turismo del Patto territoriale Nord Barese Ofantino) negli anni scorsi dimostrano la valenza di un interesse e di uno scopo sempre più specifici, considerato anche il dato intrinseco di essere con i suoi settanta kilometri tutti all’interno della BAT una risorsa sulla quale investire.

Anche da parte dei privati in cerca di stimoli nuovi nella ripartenza post pandemia…

Nino Vinella, giornalista Barletta, 6 settembre 2021





 

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