Poche notizie - protesta il sindaco Carlo Scelzi - ed alcune anche sbagliate
Spinazzola - Poche e non precise le notizie relative alla città presenti nel portale www.pugliaimperiale.com finalizzato a richiamare e sviluppare turismo sul territorio del Patto Territoriale. Pagine web realizzate o fatte realizzare con approssimazione d'informazione, almeno per quello che concerne Spinazzola.
«Sono certo che si poteva e si è in tempo per fare di meglio. Sia ben chiaro, nessuna intenzione di alimentare polemiche. Solo la necessità di dare a Spinazzola il suo giusto rilievo, esattamente come è stato ben fatto per le altre città che fanno parte dell'Agenzia Puglia Imperiale. Il portale è una grande opportunità, un biglietto da visita che viene offerto al mondo». L'affermazione è del sindaco Carlo Scelzi e trova piena fondatezza perché navigando nel sito, alla voce Spinazzola, oltre alla sintesi della sua storia vi sono indicati solo tre luoghi di rilievo da visitare di cui uno con fotografia addirittura errata, quella relativa all'ospedale Templare.
La foto presente nel sito infatti si riferisce all'ex ospedale di epoca più recente, una delle più belle architetture della città purtroppo inaccessibile per rischio di crollo. Gli altri due luoghi segnalati come interesse turistico sono le fondamenta del fortilizio dove è nato Antonio Pignatelli, divenuto papa con il nome di Innocenzo XII e le rovine della Rocca del Garagnone distante circa nove chilometri dalla città. Veramente ben poco. Spinazzola è tra le undici città che compongono il territorio del Patto Territoriale, in cui nasce l'agenzia del turismo Puglia Imperiale, che può vantare la testimonianza di ben oltre diecimila anni di storia. Dal Neolitico (Grottelline e altri siti) a quello di epoca romana con i resti di una villa scoperta dall'Università di Foggia risalente al I°-II° secolo.
Capitolo a parte per fascino e interesse merita il suo borgo antico medioevale, quasi del tutto integro fatto di viuzze, case collegate con archi, cantine su tre livelli, affreschi murari del XIV secolo, frontali di case con insegne o simboli, identificazione delle abitazione indicate a fuoco anziché a numero civico. Preziose, inoltre le opere custodite all'interno della chiesa Matrice dedicata a San Pietro Apostolo. Di rilievo al suo interno un opera del Guarino, la Madonna detta del Popolo del 1300, il busto in argento del patrono della città San Sebastiano di scuola napoletana. E ci sono altre bellezze da citare. L'assenza di tutto questo, come intuibile, potrebbe creare a differenza delle intenzioni poco interesse turistico.
Cosimo Forina
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 16/07/2006