L'incendio appiccato in due diverse zoneBarletta - La collina di Canne della Battaglia è stata annerita dal fuoco. Sul luogo, per domare le fiamme, sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno accertato l'origine dolosa dell'incendio. Due i focolai identificati in diverse zone dell'area archeologica di proprietà comunale. Le fiamme hanno trovato facile esca nell'erba secca che fino a ieri ammantava le pendici della collina. Da ieri, dunque, l'immagine del caratteristico paesaggio dominato dalla cittadella archeologica è contraddistinto dal nero delle stoppie ormai incenerite. Spettacolo non certo gradevole per i turisti che arrivano nella zona. Sull'episodio si registra un appello al sindaco Maffei da parte del presidente del Comitato pro Canne della Battaglia, Nino Vinella che segnala anche lo stato di abbandono in cui versa l'importante area archeologica e chiede interventi di salvaguardia. Quello di ieri, comunque, è un fenomeno ricorrente che si registra con una certa puntualità in occasione della fase più «secca» dell'estate.
Canne, collina in fiammeNuovo preoccupante segnale di degrado dell'area archeologica. Il Presidente del Comitato, Vinella, sollecita l'intervento del sindaco Maffei. In azione i piromani che hanno appiccato il fuoco in due zone.In fiamme la collina di Canne della Battaglia. Tutto ha avuto inizio con l'incendio delle sterpaglie che ricoprivano gran parte delle pendici. Un particolare, comunque, fa riflettere: le fiamme, come accertato dai Vigili del fuoco, sono state appiccate da due diversi punti. Insomma la natura dell'incendio è di origine dolosa. Non è la prima volta che ciò accade: incendi con le stesse caratteristiche si sono verificati spesso in occasione delle scorse estati.
Allarmata la reazione di Nino Vinella, presidente del Comitato Italiano pro Canne della Battaglia: "Ho assistito con rabbia all’incendio che ha carbonizzato ieri pomeriggio la collina di Canne della Battaglia assalendola almeno da due focolai divampati nella zona e che velocemente sono arrivati a ridosso della famosa colonna. Sono stato (anche stavolta) testimone oculare dell’ennesimo scempio commesso contro l’area archeologica della cittadella, dove i turisti da ieri possono essere portati in visita lungo l’itinerario della vergogna per “ammirare” nel giro di pochi metri il muro diroccato (pensate che era stato restaurato, per modo di dire, coi fondi Por nel 1999), la voragine apertasi a marzo dopo l’alluvione ma tuttora transennata ed ora il nerofumo panoramico della sterpaglia bruciata molto ben visibile per chi transita dalle Salinelle verso Canosa.
Uno scenario desolante, che abbrutisce il fascino della cittadella e davanti al quale sono scandalizzato per il silenzio di tutte le istituzioni preposte (compresi coloro i quali inseguono fantomatiche Authority!) e che invece non riescono a garantire quel minimo di sicurezza nemmeno dopo tante brutte esperienze passate negli anni scorsi.
Un particolare: come hanno accertato i vigili del fuoco, l’incendio è divampato all’interno della proprietà pubblica (l’intera collina è del Comune di Barletta), dove le stoppie ingiallite avevano raggiunto dimensioni da vera e propria savana, dovute all’incuria ed al mancato intervento da parte di chi vi è preposto dopo l’annullamento di ogni manutenzione ordinaria a carico del bilancio comunale.
Un appello al sindaco Maffei: intervenire adesso forse non risolverà granché, ma è meglio tardi che mai pensando che stavolta l’abbiamo scampata per un pelo, e la prossima?"
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 16/07/2006
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Clicca qui per visionare l'articolo pubblicato dalla Gazzetta del Nord Barese domenica 16 luglio 2006 Nella galleria fotografica pubblichiamo le foto scattate a luglio 2005 negli stessi luoghi, col devastante impatto ambientale provocato dalla bruciatura selvaggia delle stoppie alle pendici della collina dove sorge la Cittadella archeologica di Canne della Battaglia. Un "film" con la stessa regìa che puntualmente si ripete ogni anno: quando sarà fermato definitivamente col diserbo e magari col rimboschimento?
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