20/08/2023. NEL 139° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI GIUSEPPE DE NITTIS (21 AGOSTO 1884-2023), INTERVISTA ESCLUSIVA DAGLI USA AL PROF. RENATO MIRACCO, CURATORE DELLA COLLEZIONE A PALAZZO DELLA MARRA.
Lunedì 21 agosto ricorrono 139 anni dalla morte di Giuseppe De Nittis, avvenuta a Parigi in quell’afoso e triste giorno del 1884 quando l’artista barlettano si spense per improvvisa emorragia cerebrale nel momento della sua massima fama e popolarità. Come volle ricordare il suo migliore amico Alessandro Dumas figlio dettando l’epitaffio sulla lapide della tomba tuttora visitabile allo storico cimitero del Pére Lachaise: “Morto a trentotto anni in piena giovinezza, in piena gloria come gli eroi e i semidei”.
Abbiamo così raggiunto negli Stati Uniti il professor Renato Miracco, curatore della collezione a Palazzo della Marra, per un’intervista esclusiva concessa al giornalista barlettano Nino Vinella in questa particolare occasione con anticipazioni, testimonianze, notizie inedite…
Professore, ci può fare il punto sulle iniziative in cantiere per la sempre maggiore valorizzazione della Collezione De Nittis come attrattore del turismo culturale?
Ogni volta che questa data s’avvicina mi sento triste. E’ come se De Nittis facesse parte della mia stessa famiglia. Tempo passato insieme e, poi, pensare ad una vita stroncata, una vita così ricca e promettente é veramente molto, molto triste. Comunque lo celebreremo. Ogni anno di più e sempre più nel migliore dei modi, così come posso anticipare. Ma andiamo con ordine.
Il prossimo 14 settembre sarà presentato all’Istituto Italiano di Cultura di New York il volume in inglese (con il contributo della Regione Puglia) sulla Donazione di Léontine. Insieme a me ci saranno Robert Jensen, Professore di Storia dell’Arte e Studi visivi (Università del Kentucky) che ha scritto un bellissimo testo, e Michael Marrinan, emerito professore all’Università di Stanford (California), introdotti da Fabio Finotti, Direttore di chiara fama (come lo sono stato anch’io…) dell’Istituto Italiano di Cultura di New York. Ci sarà la presentazione on line del Sindaco Cannito, dell’Assessore Cilli e della Soprintendente Guarnieri. Vorrei più’ che una presentazione fare una chiacchierata che potrebbe poi essere sbobinata e trascritta e riportata nella collana “I Quaderni della Pinacoteca”.
Ad ottobre inaugureremo poi, a Barletta in Pinacoteca, la Mostra dedicata all’Eruzione del Vesuvio, quadro che fa parte della Donazione ma che ha un suo gemello in un quadro che fu sequestrato dai Nazisti e recuperato dai Monuments Men dopo la seconda Guerra Mondiale. Restituito alla famiglia, fu messo all’asta e poi recuperato da un collezionista italiano che ce lo presterà per il confronto. Anche in questo caso, sto scrivendo un quaderno su questa incredibile storia. Mia precisa intenzione è, con l’aiuto dell’Amministrazione comunale e del valido personale della Pinacoteca (Daniele Mancini e Angela Francabandiera), attivare, ancora di più, la Pinacoteca come Centro Studi su De Nittis. Nella rilettura denittisiana abbiamo appena iniziato e tanto, credetemi tanto davvero, c’è da fare. E sia l’Amministrazione che la Soprintendenza la pensano come me…
E bisogna infine anche “svecchiare” la figura di De Nittis; critici contemporanei ancora scrivono di lui in maniera desueta come facente parte di un polveroso ottocento italiano. Abbiamo il dovere di conoscere, interpretare, attualizzare. De Nittis é italiano ma principalmente europeo. Nella sua rilettura, che abbiamo appena iniziato, tanto, credetemi tanto c’é da fare.
Nel futuro poi stiamo lavorando a due grandi collaborazioni con Musei Italiani e stranieri e ad un film. Ma da americano con origini napoletane non voglio svelare di più! Capitemi…
In Francia hanno lanciato uno spot pubblicitario impostato sull'Impressionismo mentre da noi…
Da noi ci sarebbero 10/100 percorsi da creare e da sviluppare. Sin dall’inizio ho sempre detto: perché’ la gente va al Museo Picasso nel Sud della Francia e non corre alla Pinacoteca di Barletta? Si potrebbero creare quelli che si chiamano i percorsi culturali alternativi: pubblicizzarli. Potremmo avere i percorsi Macchiaioli, i percorsi Divisionisti, i percorsi Archeologici, uno diverso dall'altro. La Francia ha questo perché non ha tanto altro: ha solo l’Impressionismo mentre noi Italiani potremmo “celebrare” molto di più’! E’ questione di pensare alla lunga con una programmazione annuale come minimo, ma mi sembra che siamo sulla buona strada… Stiamo migliorando moltissimo.
Non bisogna sedersi sugli allori. Mai!
Quali altri aspetti inesplorato o finora poco studiati dell'universo artistico denittisiano mettere all'ordine del giorno? Come ho detto prima siamo solo all’inizio. Vorrei almeno due se non tre volte l’anno fare dei convegni o delle mostre “mirate”. Mi spiego meglio. Ho preso contatto con il Museo di Ca’ Pesaro a Venezia che ha un bellissimo pastello di De Nittis. La direttrice ha già acconsentito al prestito. Si potrebbe anche con l’aiuto della mia collega in Canada esperta di pastelli in Degas e De Nittis, Anne Maheaux, fare un convegno ed un volumetto, un Quaderno della Pinacoteca. Con il sostegno della Soprintendenza e di studiosi anche italiani.
E proseguendo realizzando un volumetto sulle Grafiche, sulle incisioni di De Nittis. Nonostante siano usciti volumi interessanti (e mi riferisco a quello di Rosalba Dinoia), c'è ancora confusione e litografie vengono passate per acqueforti… un gran casino. Alcune non sono state mai viste… e passano per sue anche se non c’é provenienza... Sapeste quanti quadri e grafiche di De Nittis false sto vedendo..
Poi, come dicevo, tanti sono gli aspetti da approfondire. Poi il prossimo anno il Musée D’Orsay e la National Gallery di Washington faranno una mostra sulla Prima Esposizione Impressionista del 1874 a cui De Nittis partecipò. Dapprima la presenza di De Nittis era messa in dubbio ma, dopo la mia mostra a Washington, De Nittis avrà una sala tutta sua che mostrerà la differenza tra quello che esponeva al Salon, a Parigi, e quello che esponeva alla Mostra Impressionista. Due De Nittis, due maniere di dipingere: incredibile!
Voglio anche dire che De Nittis sarà presente a Londra alla Mostra Impressionisti su Carta alla Royal Academy. Piccoli ma fondamentali passi per un lungo percorso da costruire insieme. Ma non mi faccia svelare tutto e subito
De Nittis é parte del substrato culturale barlettano, pugliese, italiano, europeo e tutti dobbiamo difenderlo, conoscerlo ed essere orgogliosi di lui. Come ho detto siamo solo all’inizio!
LA RASSEGNA STAMPA SUL WEB...
https://www.barlettaviva.it/notizie/abbiamo-il-dovere-di-conoscere-interpretare-attualizzare-de-nittis/
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