La Soprintenden za dice no alla discarica
Spinazzola - «Ora possiamo guardare al futuro del nostro territorio, alla salvaguardia delle sue peculiarità con maggiore serenità». E' quanto ha detto il sindaco di Spinazzola, Carlo Scelzi, non appena ha ricevuto copia via fax della raccomandata inviata dalla Soprintendenza Archeologica della Puglia di Taranto. Documento in cui si comunica l'avvio del procedimento di tutela del sito neolitico risalente a 7000-8000 anni prima di Cristo scoperto in località «Grottelline» dall'Università di Pisa. Luogo in cui sono stati previsti sia l'impianto-discarica del bacino Ba/4 che comprende nove comuni e una discarica per rifiuti speciali non pericolosi. L'avvio del procedimento firmato dal soprintendente Giuseppe Andreassi segna, senza ombra di dubbio, una svolta decisiva nella vicenda dell'area archeologica delle «Grottelline» di Spinazzola.
La comunicazione di tutela oltre che al sindaco Scelzi e sta inviata alla direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Puglia. Questo significa: vincolo archeologico per area di interesse. Tanto che la Soprintendenza scrive: «Il sindaco è invitato a vigilare affinché non siano intraprese iniziative che possano pregiudicare la salvaguardia del bene in parola». Il decreto di fatto impedisce che possano convivere due immondezzai con beni archeologici ritenuti, sempre dalla Soprintendenza «di rilevante interesse archeologico».
Ora non potrà che verificarsi quando già successo a Gioia del Colle, dove in seguito a sentenza del Consiglio di Stato, l'alta Corte in presenza di un area in cui già sussisteva un vincolo archeologico ha annullato il contratto di concessione di una discarica estendendo la tutela del sito anche a quello paesaggistico. A completamento della procedura del provvedimento, oltre alle prescrizioni già stabilite dalla Soprintendenza di Taranto dovrà essere apposta anche la firma del dirigente della Direzione regionale per i Beni paesaggistici della Puglia. Insomma: nella zona di Grottelline non potranno sorgere discariche o comunque impianti per il trattamento dei rifiuti. L'area archeologica è salva.
Cosimo Forina
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 26/07/2006