Si è concluso il corso di iconografia bizantina promosso dal Servizio diocesano.
Entusiasti i corsisti che hanno imparato la magica arte


Si è concluso il corso pratico di iconografia bizantina promosso dal Servizio diocesano per il Progetto culturale della Cei e dalla Sala della comunità S. Antonio. Nonostante la calura estiva i corsisti, di età compresa tra i 24 ai 50 anni, hanno diligentemente seguito le lezioni nella chiesa di S. Antonio tenute dai maestri Alessandra Acquaviva di Barletta, Mirella Roccasalva e Gaetano Zammitti di Siracusa. Un corso che ha attirato l'attenzione dei barlettani ma non solo, infatti sono convenuti in città apprendisti iconografi provenienti da Brindisi, Ruvo di Puglia, Bitetto, Trani e Napoli.

Il corso è stato incentrato su: «Il Pantocratore tra novità e tradizione»; prendendo spunto anche dalla pregevole tavola «Cristo Pantocratore» di Thomàs Bathàs del XVI secolo, inserita nella superba iconostasi conservata nella vicinissima Chiesa di S. Maria degli Angeli dei Greci. Consapevoli di questa eredità storico-artistica locale unica e preziosa, che attinge la sua ispirazione dalle profonde radici cristiane, docenti e allievi hanno esplorato insieme questo universo delle icone molto suggestivo e per certi versi misterioso.

La preparazione per procedere alla realizzazione di un'icona deve essere meticolosa e si basa soprattutto sull'approfondimento delle Sacre Scritture, infatti nel laboratorio allestito per l'occasione in S. Antonio si è registrata la massima concentrazione. L'esecuzione delle varie fasi è stata trasformata in una sorta di preghiera corale con sottofondo di canti gregoriani, alla fine della giornata di «lezione» due sacerdoti hanno celebrato una messa di ringraziamento, a ribadire il concetto che l'atto squisitamente tecnico deve essere preceduto da una particolare predisposizione spirituale. Più volte è stato detto che l'artista con il suo talento diventa uno strumento che trasmette, con la sua opera, il messaggio divino.

Naturalmente il corso si è soffermato sugli aspetti squisitamente tecnici come la preparazione delle tavole, il disegno, i colori da usare e gli insegnanti hanno saputo catturare l'attenzione degli allievi anche illustrando, con l'ausilio di efficaci immagini di preziose tavole, la tradizione storico-artistica sottesa a quest'arte. Un'esperienza molto intensa che non ha certamente lasciato indifferenti i corsisti tutti propensi a ripetere l'esperienza, intesa non solo dal punto di vista artistico ma anche come crescita e maturazione personale.

Marina Ruggiero

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 07/08/2006