Ottenuto un finanziamento per restaurare la fortificazione spagnola.
Luogo ideale per girare film e promuovere il territorio.
Torre Pietra è salva. La fortificazione, eretta dagli spagnoli nel XVI secolo che si affaccia sulla costa del mediterraneo lungo l'antico villaggio Salpi, ha ottenuto un finanziamento di 265.500 euro grazie al Por Puglia 2000-2006 - PIS n.12 «Normanno Svevo Angioino». Ed ora già si apre la corsa alla gestione dei servizi. Artefice del recupero e del restauro l'ingegner Enzo Russo che ha redatto il progetto e l'assessore alla cultura Vincenzo De Pietro, da anni impegnato nella ricerca di un finanziamento su misura per poter riqualificare il Torrione che da un decennio versa in condizioni di un degrado estremo che rischiava di devastare non solo l'ambiente ma anche la memoria storica di una cultura che ha nobili radici nella storia della Puglia.
La torre, in prossimità dell'antico borgo sommerso di San Nicolao de Petra alle porte di Margherita di Savoia, è andata distrutta nel corso dei secoli a causa dell'incalzare dell'erosione ed oggi appare in un agonizzante ed inesorabile abbandono. La riqualificazione di Torre Pietra potrà dare un nuovo slancio economico se si pensa che l'intero villaggio di Torre Pietra si presta benissimo anche come set cinematografico ed una volta restaurato potrebbe essere una delle location da promuovere attraverso la Film Commission della Puglia.
In passato il sito è già stato testimone di alcuni ciak di cineasti importanti, nel 1989 il Premio Oscar Gabriele Salvatores girò alcune sequenze di «Turnè» con Fabrizio Bentivoglio e Laura Morante, Davide Ferrario nel 1998 realizzò il film «Figli di Annibale» con Sergio Rubini, Diego Abatantuono e Caterina Sylos Labini, e nel 2003 la Torre fu visitata anche dal maestro del cinema neorealista iraniano Abbas Kiarostami, affascinato dalla pace di questo luogo, il regista effettuò anche alcune riprese private con la sua macchina digitale. La torre è anche conosciuta per l'adiacente cappella dedicata all'Arcangelo Michele. La fortificazione spagnola ha anche subito modifiche architettoniche ed oggi si presenta suddivisa in quattro livelli con basamento a scarpa, un primo piano cui si accede tramite la scalinata frontale, secondo piano e larga terrazza dove una volta sorgevano i posti di vedetta. L'erosione marina ha anche stravolto la morfologia della costa su cui si erge, cancellando le testimonianze degli antichi insediamenti degli antichi salinari, intatto invece l'antico molo romano.
Ma ora con la nuova riqualificazione il Torrione riacquisterà la sua identità culturale, storica ed architettonica originale.Il recupero si propone anche di restituire alla Torre la sua originale funzione di «osservatorio costiero», rivisitata secondo le moderne tecniche di gestione integrata, verso un uso sostenibile della fascia costiera. Pertanto, potrà essere utilizzata come centro di monitoraggio dell'erosione del litorale e della efficacia degli interventi di protezione realizzati nonché come centro di ricerca e vista la posizione strategica, a ridosso della riserva naturale, anche venturo di Birdwatching. Il piano terra della Torre può anche essere utilizzata come punto informativo per i turisti con book-shop e degustazione di prodotti tipici. Il Torrione potrà anche ospitare mostre d'arte e trovandosi nel mezzo della principale rete di collegamento tra i Gargano ed il sud della Puglia potrebbe diventare un vero e proprio centro d'accoglienza turistica.
Cosimo Damiano Damato
cosimo.damato@libero.it
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 06/08/2006
