18/09/2006. CHIESA E SOCIETÀ - IN RETE LE BIBLIOTECHE ECCLESIASTICHE.
Presentato ieri a Roma il «Progetto Cei-Bib» Don Russo: «Un catalogo nazionale, ma anzitutto un sistema di servizi per valorizzare il ruolo culturale e pastorale delle nostre raccolte»
In rete le biblioteche ecclesiastiche
Già nelle prossime settimane la Cei potrebbe firmare una convenzione con il ministero per i Beni culturali
Di Lorenzo Rosoli (da "Avvenire" del 15.09.06, pg.21)
Costituire un catalogo collettivo delle biblioteche ecclesiastiche italiane. Metterlo in «comunicazione» con il Servizio bibliotecario nazionale (Sbn) ma anche con gli altri attori, regionali e locali, per dare vita a un sistema che non sia un «semplice erogatore di catalogazione» ma un vero e proprio «erogatore di servizi» e di bibliographic utilities. Nel rispetto - di più: nella valorizzazione - dell'identità cristiana e delle finalità pastorali che contraddistinguono i beni culturali ecclesiastici, biblioteche incluse, e li inseriscono vitalmente nel «dinamismo dell'evangelizzazione» della Chiesa italiana. Ecco l'orizzonte del Progetto Cei-Bib, presentato ieri dall'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici nel corso di un convegno svoltosi alla Pontificia Università Lateranense di Roma. «Un progetto - anticipa don Stefano Russo, direttore dell'Ufficio Cei per i beni culturali - che già nelle prossime settimane vedrà la firma di una convenzione fra il nostro Ufficio e l'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane» (Iccu) del Ministero per i beni e le attività culturali. Russo era il primo dei relatori intervenuti al convegno di ieri dal titolo Biblioteche ecclesiastiche. Lineamenti di un progetto condiviso. Nella sala Pio XI della Lateranense, moderati da don Ugo Dovere (Università Suor Orsola Benincasa di Napoli), dopo la lettura del saluto inviato dal segretario generale della Cei, Giuseppe Betori, hanno portato il loro contributo - fra gli altri - il vescovo di Piazza Armerina Michele Pennisi, presidente dell'Abei (l'Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani, partner cruciale del nuovo progetto); Luciano Scala, direttore generale per i beni librari del Ministero; Marco Paoli, direttore dell'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane; Francesca Maria D'Agnelli e Paul Gabriele Weston, rispettivamente coordinatore e referente scientifico del Progetto archivi e biblioteche Cei. Il Progetto Cei-Bib, ha spiegato Russo, «è il quarto progetto rivolto alla tutela, conservazione, valorizzazione e dunque fruizione dei beni culturali ecclesiastici. Dopo la decennale esperienza nel settore dei beni storico-artistici, quella biennale nel settore archivistico e quella ormai avviata nel settore dei beni immobili, proponiamo un progetto rivolto alle biblioteche» che, con i precedenti, condivide le linee e la filosofia di fondo. In sintesi: i beni culturali ecclesiastici - dalle chiese ai più diversi monumenti, dai musei agli archivi alle biblioteche - non sono solo una fondamentale «testimonianza materiale di civiltà» ma anzitutto «espressione della cultura di ispirazione cristiana e segno della memoria di ogni comunità»; si tratta allora di rendere le comunità ecclesiali «sempre più consapevoli» delle finalità pastorali dei beni culturali e del loro inserimento «nel dinamismo dell'evangelizzazione». A tal fine, afferma Russo, i progetti avviati dall'Ufficio Cei non possono fermarsi alla «inventariazione e catalogazione» dei beni culturali, ma sono orientati alla loro «fruizione» e «valorizzazione», «perché l'intera comunità ha il dovere e il diritto di usufruire del proprio patrimonio culturale». In questo scenario sta prendendo forma il Progetto Cei-Bib. I beni culturali ecclesiastici, inoltre, non sono «un'entità estranea al mondo civile»: al contrario, sono parte costitutiva - e dal valore inestimabile - del patrimonio culturale nazionale. Non sorprende, allora, che anche la gestazione e l'attuazione di Cei-Bib abbia come interlocutore lo Stato, in particolare il Ministero per i beni culturali. Una condivisione di intenti, risorse e strumenti che sfocerà nell'annunciata «convenzione» fra Ufficio Cei e Iccu per «assicurare il dialogo e la collaborazione con i sistemi catalografici già presenti sul territorio, in primo luogo il Servizio bibliotecario nazionale, con cui il Progetto biblioteche ecclesiastiche concorda procedimenti, pratiche e norme. Ma gli ambiti di cooperazione saranno anche altri - continua Russo -: il censimento nazionale delle edizioni italiane del XVI secolo, quello relativo ai manoscritti e alla loro bibliografia, il censimento delle attività di digitalizzazione e i progetti integrati di valorizzazione dei beni culturali sul territorio nazionale attraverso lo sviluppo di un sistema di authority control». La sfida: dare vita a un sistema erogatore di servizi, non solo di catalogazione, che valorizzi «il ruolo culturale e pastorale delle biblioteche ecclesiastiche» connettendole in un «circuito» ma salvaguardando la loro identità tipologica e il radicamento territoriale. Perciò il Progetto Cei-Bib si riconosce nei principi di «identità, sussidiarietà e servizio» e chiama a un nuovo protagonismo le realtà locali e in particolare le Regioni ecclesiastiche.
- Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth - www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/vis_diocesi.jsp?idDiocesi=205
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