Zoom della tv web di Banca Intesa sulla storica Fontana di San Ruggiero a Canne della Battaglia. Una troupe della Redazione di Napoli ha intervistato ieri il Presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, Vitantonio Vinella, nella omonima località segnalata anche quest’anno come particolare “Luogo del Cuore” per il secondo Censimento nazionale bandito dal F.A.I. (Fondo Ambiente Italiano).
Circa mille partecipanti al referendum hanno votato fino allo scorso 15 settembre con le proprie cartoline depositate nelle urne di Banca Intesa, il più grande gruppo bancario italiano sempre sensibile ai temi della salvaguardia e della valorizzazione del nostro Patrimonio culturale, la storica Fontana di San Ruggiero come proprio “Luogo del Cuore”: un traguardo molto importante e che lascia solide prospettive per aspirare ad una ulteriore candidatura vincente nelle prossime edizioni.
Al microfono di Cesare Pini, il Presidente del Comitato ha confermato l’interesse a carattere nazionale dell’intero sito di Canne della Battaglia, come Parco archeologico ambientale che custodisce importanti reperti a datare dal VI millennio avanti Cristo, e che trova nella Battaglia di Canne del 216 avanti Cristo combattuta fra Cartaginese e Romani il punto più alto di attenzione su scala mondiale.
La fontana di San Ruggiero, medievale testimonianza (1110 circa) dell’epoca, si trova a pochi passi dall'area archeologica di Canne della Battaglia legata alla famosa battaglia annibalica del 216 a. C. ed alla carismatica figura del Vescovo divenuto poi protettore di Barletta.
Essa è raggiungibile a pochi passi dalla Stazioncina di Canne della Battaglia, unica struttura sulla rete ferroviaria nazionale a servizio di un sito archeologico, costruita nel 1894 sulla Ferrovia Barletta-Spinazzola e che quest’anno ha compiuto il cinquantesimo anniversario.
Nata come abbeveratoio per le greggi sulla via della transumanza e dei regi tratturi, la fontana tuttora ne conserva la rustica fisionomia di piccolo antro naturale che suggestivamente rievoca il rumoreggiare di mandrie in cerca di dissetante refrigerio nel poderoso vascone di pietra tagliata che raccoglie ormai solo l'ultimo filo d'acqua sorgiva.
Pur se abbellita ed ingrandita con un portale d'ingresso nel XVII secolo (restaurato poi nel 1985), tanto da essere meticolosamente descritta nella cartografia storica di Canne della Battaglia, l'antica fonte é nascosta dalla circostante vegetazione tipicamente mediterranea (olivi, canne, fichi d’india) ma resta meta di passeggiate estive in cerca di more, di festose merende di gruppo sull'erba nelle tante Pasquette di intere generazioni trascorse da queste parti, di un turismo campagnolo ed innocente tuttora sentito nonostante lo stato di abbandono.
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